25. Amici come prima

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"Non è finita neanche per te."
"Smettila di fare così."
"Parliamone Niccolò, ti prego."

Le parole di April si rincorrono incessantemente nella testa del moro, mentre il suo viso addormentato gli respira davanti agli occhi, irrimediabilmente aperti nonostante sia quasi l'alba.

Più la guarda dormire beata, con il lenzuolo bianco che la copre per metà e una ciocca di capelli che le ricade sulla guancia, e più vorrebbe svegliarla e dirle che va tutto bene, che lui è lì, che è ancora innamorato di lei.

Negli ultimi giorni ha provato tutte le emozioni del mondo nei suoi confronti, dalla rabbia alla delusione più pura, dal rancore all'amore, ma è arrivato alla conclusione che niente, nemmeno quello che è successo tra di loro, riesce a spegnere quello che prova davvero per lei.

La ama, la ama quando ride, quando lo prende in giro, quando non gli parla per ore intere e quando piange, ma non riesce a dirglielo.
Non ci è mai riuscito prima, e stavolta  ha la certezza che non ci riuscirà mai.

"Chi...? Niccolò! Vieni, entra."

Liam, con la voce impastata dal sonno e la consapevolezza che sia ancora notte fonda, apre la porta della sua stanza e si ritrova davanti Niccolò, in lacrime e con quasi niente addosso.
Non ce la faceva più a stare in camera con April: gli mancava l'aria ed aveva un bisogno terribile di sfogarsi con qualcuno.

Qualcuno che, nel suo caso, si traduce con la parola Liam.

Senza dire niente lo supera di fretta e cerca di nascondergli le guance rigate dal pianto, per poi avvicinarsi alla finestra e respirare l'aria fresca della notte.
E se il biondo, qualche istante prima, stava lottando per tenere gli occhi aperti, ora non riesce a smettere di farli vagare sulla schiena nuda di Niccolò.

Lo osserva affacciarsi e guardare giù in strada, con il luccichio delle lacrime che gli illumina il viso e che lo rende, se possibile, ancora più bello e più doloroso da ammirare.

"Che è successo Nic?" domanda poi Liam in un sussurro, avvicinandosi preoccupato e fermandosi accanto a lui con il cuore che batte all'impazzata.

Niccolò non può saperlo, così come non può sapere della tempesta di emozioni che si sta abbattendo dentro il corpo del biondo, ed è per questo che si volta incosciente nella sua direzione.

Liam non riesce a trattenersi dal guardarlo mentre si asciuga le guance con l'avambraccio e gli mostra tutti i tatuaggi che ha sparsi sul petto, mentre la testa gli urla disperatamente di smettere di pensare quello a cui sta pensando.

Il suo problema, però, è che nelle mille battaglie cuore - testa che si è visto costretto ad affrontare, ha sempre vinto il cuore.

Muovendosi di fretta ma vivendo la scena quasi al rallentatore allunga il braccio e porta una mano dietro la nuca di Niccolò, azzerando quella ventina di centimetri che li separano ed aspettando, per un breve e stupendo attimo, di avvertire il morbido delle sue labbra premere contro le sue.

È una magia che dura un secondo, giusto il tempo per permettere al biondo di sentirsi sul tetto del mondo, e poi torna tutto come prima.

"Che cazzo..?" sbotta infatti Niccolò spingendolo via e portandosi una mano sulle labbra, troppo confuso e stordito da quel gesto per rendersi conto della cattiveria con cui lo ha trattato.

Per sua e loro fortuna, però, gli basta vedere il biondo barcollare all'indietro e respirare a malapena per unire i puntini e prendere coscienza tutto di un colpo di quello che è successo.

"Liam.." sussurra infatti, abbandonando le mani lungo i fianchi e guardandolo impotente, con le labbra socchiuse e la fronte aggrottata dal dispiacere.

"Non so cosa mi è preso, scusa..scusami, scusa." balbetta però Liam a denti stretti, continuando a indietreggiare mentre gli occhi gli si riempiono di lacrime.

𝐀𝐠𝐚𝐢𝐧𝐬𝐭 𝐭𝐡𝐞 𝐰𝐨𝐫𝐥𝐝Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora