È mattina inoltrata quando mi sveglio.
Sento il respiro tranquillo di Peeta sul collo.La stanza è marmorea,mi stringo nelle coperte calde e nelle braccia di Peeta.Lui si stringe ancora di più a me,un po' come quando hai paura che una cosa possa scappare,e te la tieni stretta.Sorrido e sbadiglio.Mi rigiro nella sua morsa e mi ritrovo a pochi centimetri dal suo volto.Comincio a tempestargli le labbra di baci,poi mi sposto sulle guance e sul naso,e piano piano lo sommergo di affetto.Lui fa una smorfia,a mio parere dolcissima,poi qualcuno bussa alla porta.-Avanti-dico.Finnick entra con passo incerto.-Interrompo qualcosa?-domanda.-Nono,sta solo dormendo.-lo rassicuro io.-Okay,emh...ti posso parlare?-guarda Peeta avvinghiato a me.-Emh,provo a liberarmi.-dico.Riesco a scendere dal letto senza svegliare Peeta,che stringe il cuscino in un forte abbraccio.-Con Annie pensavamo di stabilirci in un distretto,di rifarci una vita...magari farci crescere i nostri bambini.Non possiamo vivere in un hovercraft per sempre.-Finnick attende la mia risposta.-Hai ragione.Ma dove andremo?-chiedo.-Il 13 è da escludere.O il 2,o il 7.Ci sono i boschi nel 7,potresti andare a caccia.-prova a convincermi Finnick.-Beh,sì...ne devo parlare con Peeta.Poi ti faccio sapere.-dico,e gli do una pacca sulla spalla.Rientro nella camera.Peeta dorme ancora.Mi sdraio al suo fianco e lo sveglio delicatamente.-Hey,amore...sveglia!-lo guardo e sorrido,ripenso all'intensa nottata passata.I suoi occhi si aprono di scatto,le iridi azzurre come il mare che mi guardano.Mi stampa un bacio sulla bocca e fa per alzarsi.-Aspetta-comincio,e lo tiro giù per il polso.-Voglio parlarti di una cosa...Ho appena parlato con Finnick del fatto che non possiamo vivere qui per sempre.È un hovercraft,non una casa.E pensavamo di stabilirci nel 2 o nel 7.Tu che ne dici?-chiedo alla fine.Lui mi studia per un attimo.-Magari possiamo dare un'occhiata ai vari posti.-dice in fine.-Ma certo...-confermo.Lui si alza e si veste.Io faccio altrettanto.Visto che conosciamo già abbastanza il distretto 2,andiamo a dare un'occhiata al 7.Appena scendiamo il puzzo di legname bruciato ci assale.Annie strarnutisce.-È pieno di macerie qui.E di legna bruciata.-dice Finnick.-Andiamocene.-tutti concordiamo.
-Dove si va?-domanda Peeta seduto su uno dei sedili dell'hovercraft.-Distretto 12.-annuncia Finnick.-Cosa?-sono sbalordita.-Non c'è niente!-sbotto.-C'è qualcosa,invece.-ribadisce lui.-E va bene,allora.-Non sono in condizioni di litigare con lui.-Vieni qui...-mi chiama Peeta.Mi siedo sopra di lui.-Calma,dai...-mi deposita piccoli baci sul collo.-Sì,va bene.-mi rilasso.Una distesa di macerie.Ecco tutto quello che c'è.-Seguitemi.-doce Finnick.Ci porta in un vicolo che si affaccia dove dovrebbe esserci la piazza principale.Strano,ma non ci sono mai stata.Dobbiamo camminare accucciati e con le spalle al muro,le pareti del vicolo si fanno strette e piccole.L'aria diventa opprimente,e mi provoca un'attacco di claustrofobia.-Ma che posto è?-domando.-Sh.-mi zittisce Finnick.Aria fresca e non contaminata dal fumo mi investe.Cosa?non ci capisco più niente.Sbuchiamo su una piazza.I margini sono recintati da una rete di ferro,e si susseguono file e file di case.Uniformi,con un piccolo spazio verde per ognuna.Una seconda recinzione delimita ogni abitazione.Dei bambini giocano sul giardino di qualche casa.I genitori vigili dietro di loro.-Dove siamo?-chiedo a bocca aperta.-Siamo dove tutti i superstiti dei vari distretti,tranne il 2,si sono rifugiati e si sono rifatti una vita.-dice Finnick.-Aspetta.Tu sapevi di questo posto e non ci hai detto niente?-incarno un sopracciglio.-Non ne ho avuto l'occasione.-si gira e mi guarda.
Mentre passiamo tra le file di casa,alcuni bambini si girano verso di noi.Addirittura uno mi si avvicina e dice con la vocina tremante:-Tu sei Katniss Everdeen?-i suoi piccoli occhietti marroni mi inteneriscono il cuore.-Sì,sono io.-dico e gli accarezzo la folta chioma bionda.I suoi occhi tramutano in un'espressione incredula,poi scappa via.Peeta mi prende la mano.-Dove dobbiamo arrivare?-chiede a Finnick.-All'ufficio del sindaco.-indaca un palazzo alla fine delle case.Delle segretarie vestite di blu ci accolgono.Ci avviciniamo al bancone principale.-I vostri nomi?-chiede una ragazza bionda con gli occhiali premuti sugli occhi.-Io sono Katniss Everdeen,lui è Peeta Mellark...-non mi da il tempo di finire di preserntarci che subito alza lo sguardo verso di noi e dice:-Kate,accompagnali dal sindaco.-La ragazza con i capelli neri si avvicina con passo sicuro e sorride.-Seguitemi.-ci accompagna davanti ad una porta ti vetro.Bussa,poi apre la porta ed entra.-Signor sindaco,ci sono gli ospiti.-dice con voce cantilenante.-Falli entrare.-così entriamo.Lui si alza e viene ad accoglierci calorosamente.-Molto piacere.Vi abbiamo preparato due case distinte,ma vicine.Benvenuti tra noi!-ci consegna una chiave e fa lo stesso con Annie e Finnick.-Prendete anche una cartina della nostra città-e ce la porge-per sapere dove sono tutti i servizi.-è una città grandissima,forse quanto Capitol City,e noi ne abbiamo visto solo una piccola parte.
Apro la porta di casa.Un piccolo salottino è ciò che vedo per primoLe pareti sono spoglie,pitturate di un bianco acceso.Al centro della stanza c'è un divano anch'esso bianco.Accanto c'è una stanza.È molto spaziosa:su una parete c'è una bella cucina a muro,al centro una tavolo di legno scuro con 6 sedie.Una porta-finestra fa entrare una luce molto intensa.Torniamo nel soggiorno.Una porta conduce ad un piccolo bagno.I muri sono coperte da piastrelle color panna,un vasca con i piedini cromati è al centro della stanza.Ci sono due lavandini di bronzo e un ampio specchio.Difronte al bagno,una scala a chiocciola si snoda fino al secondo piano.C'è un lungo corridoio pitturato di azzurro,in fondo un piccolo bagno con doccia.Sul corridoio si affacciano tre ulteriori porte,che si rivelano essere camere da letto.È arredata in modo semplicissimo e banale.Entriamo nella camera matrimoniale.C'è un letto a due piazze al centro della camera,sotto una finestra.Ai lati due comodini.Su una parete sono affiancati due grandi armadi,e un cassettone è posizionato accanto alla porta.La camera sa di nuovo,e le pareti sono di un celeste pallido.Le altre stanze,tranne i bagni e la cucina,sono completamente spoglie.Peeta si butta di peso sul letto.-Ahh!-esclama.-Vado a farmi una doccia,ne ho bisogno.-annuncio.Vado nel piccolo bagno.Apro l'acqua e inizio a spogliarmi.Mi guardo allo specchio.Sotto gli occhi ho dei segni neri,e le palpebre sono pesanti.Il lavandino di porcellana è bianchissimo,come tutti gli altri servizi nella stanza.Entro nella doccia e lascio che le goccioline bollenti mi ustionino la pelle.
Dopo trenta minuti esco,e mi avvolgo in un'accappatoio bianco appeso su un gancio sulla porta.È di spugna morbida.Mi dirigo a piedi nudi nella stanza.Peeta riposa.Indosso l'intimo e apro l'armadio.Trovo una camicia da donna una taglia più grande della mia e dei pantaloni neri.Mi rimetto le mie scarpe e asciugo i capelli con un phon trovato nel bagno,dentro un mobiletto sotto il lavandino.mi lego i capelli in una treccia laterale e sveglio Peeta.-Hey,andiamo da Annie e Finnick?-gli chiedo.-Mi faccio una doccia prima.-dice.Annuisco.Scendo al piano terra e lo aspetto.Avremo bisogno di procurarci dei mobili.
Dopo 20 minuti scende.Indossa un paio di jeans puliti e una polo nera.I capelli pettinati all'indietro.Mi stringe una mano e usciamo di casa.L'aria è calda,ma i bambini sono rientrati tutti.La casa di Finnick ed Annie è attaccata alla nostra.Bussiamo due volte.Finnick ci apre sorridendo.-Benvenuti!-si sposta per farci passare.Annie indossa un bel vestito blu,che risalta i suoi capelli scarlatti.-Vi va di fare un giro?-propongo.-Ve lo stavamo per chiedere!-esclama Annie.Usciamo da casa e facciamo un giro della città,consultandoci la cartina per non perderci.Finalmente dopo quattro lunghissimi anni,da quando tutto è cominciato con quegli Hunger Games,mi sento a casa.Nonostante non ho più mia madre,mia sorella e Gale,ho una nuova famiglia:Annie,Finnick,Peeta e questo bambino,questo dono.Sorrido a Peeta,e le sue iridi brillano di luce propria.
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-È un bellissimo maschietto,complimenti!-esulta l'ostetrica.Peeta scoppia in lacrime e mi tempesta le labbra e la fronte di baci.Io mi copro il viso con le maniProvo un'emozione mai provata prima.Una felicità indescrivibile,che solo una nuova vita ti può provocare.
Sono diventata una mamma.
Prendo in braccio il piccolo bimbo avvolto in un'asciugamano.-Ciao piccolino-dico.
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The Hunger Games 4.
Teen FictionUn finale alternativo di una delle mie saghe preferite. Spero vivamente che vi piaccia,i commenti e le critiche(costruttive) sono sempre ben accette! -ElisaWriter. IN REVISIONE.