La svolta.

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Siccome io e Peeta non abbiamo niente da fare(anche perché non c'è più nessuno con noi,se non la vecchia Sae la zozza,ma è impegnata con le faccende di casa),decidiamo di andarcene verso ciò che rimane del bosco appena fuori dalla recinzione.Ricordo quando vi ci andavo con Gale,a cacciare,quando dovevamo prestare estrema attenzione a non farci beccare dai pacificatori (nonostante i nostri fossero molto più buoni e meno severi degli altri),mi riaffiora persino il ricordo,di quando io e Gale,incontrammo la senzavoce fuggiasca,con il suo amico/fidanzato.Chissà dove si trova ora.Spero con tutta me stessa,che sia ancora con noi.Caccio via quel pensiero,e prendo la mano di Peeta. -Non ti mancano?-chiedo,tanto per rompere il ghiaccio. -Non mi mancano,chi?-incarna un sopracciglio. -La...la tua famiglia-rispondo. -Ah,sì,certo...ma alla fine la gente nasce,e muore ogni giorno.Quindi....-.Anche se la sua espressione è impassibile,lo si capisce benissimo che ho sbagliato domanda.Cerco,se pur in maniera ridicola,di approdare su un altro discorso.-Mh,prima di uscire,ho sentito Sae che diceva che per questa sera,ci cucinerà una specialità!Tu che pensi che sia?-domando.So che la mia domanda fa pena.Ma Peeta cerca sempre di non mettermi in imbarazzo,e anche io,in qualche modo,devo fare lo stesso. -Non lo so,spero solo che non sia un pretesto per avvelenarci!-risponde soffocando una risata.Sorrido anch'io.-Katniss,quando ripenso a ciò che mi hanno fatto a Capitol City...non mi capacito del fatto che abbia cercato di ucciderti.Mi sento come se fossi in un grande,grandissimo debito con te.Davvero,non so che fare...mi sento come se tu abbia paura di me,e lo so che è stupido,perché stiamo sempre insieme,e parliamo,e facciamo tutto quello che una coppia normale fa...ma ho paura di farti del male.-confessa Peeta ad un certo punto,con aria frustrata.Mi viene a mancare il fiato.Come può pensare una cosa simile?-Peeta,io non ho paura di te.Quello che mi hai fatto,non era per colpa tua.Tu non centri nulla.Io ho piena fiducia nei tuoi confronti,e credimi,che non mi stai facendo del male.Anzi,sapessi quanto mi aiuti.Quanto mi faccia star bene,avere te come ancora.Non te ne puoi render conto,sul serio.

Nel frattempo,si è alzato un piccolo venticello,che fruscia tra le foglie,dei pochi alberi rimasti.Non si sentono rumori di nessun tipo,se non di un torrente in lontananza,e delle foglie che cadono per il vento.Ho un brivido di fretto.Peeta,che è rimasto in silenzio fino ad ora,mi chiede-Hai freddo?- -Sì-.Non ho il tempo di dire ''ma non ti preoccupare!'',che ho già la sua giacca sulle spalle.Ha il suo profumo.E io amo il suo profumo.Sembra tutto così perfetto,tutto così pacifico.Troppo perfetto,troppo pacifico.E infatti... ...Un Hovercraft sorvola il cielo.HOVERCRAFT.Incrocio lo sguardo di Peeta,chiaramente allarmato quanto me. -Katniss,ma cosa diavolo...?- Non ha tempo di finire la frase.Il rumore sordo di due bombe che si sganciano su ciò che rimane del distretto 12.Fumo,fuoco,le grida si Sae la zozza,e poi,l'hovercraft sparisce,portando con se,una scia di fumo.

Io e Peeta,ci incamminiamo verso le rovine del Villaggio dei vincitori.La nostra casa è distrutta.Il corpo inerte di Sae la zozza,tra le macerie.L'aria puzza di fumo.Rimango sbalordita nel vedere quella scena.Non abbiamo più niente.Ma chi può aver fatto una cosa del genere?Le gambe non mi tengono più e cado in ginocchio.E Peeta,fa lo stesso.Restiamo così a lungo.Spaventati a morte,ma non riusciamo a muovere un muscolo.-Chi pensi sia stato?-Dice infine Peeta,con voce tremante.-Io...io non lo so.-Snow è morto.La coin pure.Tutti i nostri apparenti nemici,sono morti.E allora chi può essere? La risposta,viene quando una voce,schifosamente familiare parla.-Sì sono stato io.-conferma la voce con un ghigno.La voce,appartiene a Plutarch Heavensbee. -Cosa?Plutarch?Perché?-domando inorridita e disgustata. -Io,Finnick e Beetee,fin dal principio,stavamo organizzando un piano per uccidervi.E,credetemi,speravo con tutto il cuore che foste in casa.Perché,hai detto?Semplice.Io,Finnick e Beetee,siamo fedeli servitori del signor Snow.E voi l'avete ucciso.E noi,uccideremo voi.-ghigna Plutarch.  -Finnick?Finnick è morto.E se davvero volevi ucciderci,perché non l'hai fatto negli Hunger Games,signor stratega,o quando mi hai rapita per portarmi nel 13?-lo provoco.  -Molto semplice.Haymitch,Cinna e Johanna.Ecco il motivo.Loro vi proteggevano.Erano così patetici e morbosi.Menomale che sono morti.Tutti.E sì,se è quello che vuoi sapere,lo abbiamo ucciso apposta Cinna dinanzi a te.Johanna è stata affogata.Haymitch,ha cercato fino alla morte di proteggervi.Ma se n'è andato con un colpo di fucile.E no,dolcezza,Finnick non è morto.Finnick non è mai partito.Quello era un suo sosia.Astuto vero?E doveva morire comunque.Allora,altre domane bambini?-risponde annoiato,come se fosse ovvio.Mi sento gelare il sangue nelle vene.E credo che sono sbiancata un po tanto.Peeta lo fissa con occhi vitrei.Io mi sento tradita.Haymitch ha perso la vita per me.Cinna ha perso la vita per me.Johanna ha perso la vita per me.Mi sento il cuore rallentare il battito cardiaco.Tutto intorno a me ruota.Sento Peeta urlare il mio nome.Sento Plutarch ridere malignamente.E poi,tutto si spegne.  

Quando riprendo i sensi,non mi trovo più nel villaggio dei vincitori.Bensì su un pavimento di metallo,freddo e scomodo.Peeta,è sdraiato al mio fianco.Sembra dormire,poiché il suo petto si alza e si abbassava regolarmente.Ma ha un grande livido sulla guancia.Mi alzo sui gomiti,e vedo,che davanti a me,è in piedi Plutarch.Dietro di lui,scorgo Finnick,col suo tridente in mano.E dietro ancora Beetee.Sento montare la rabbia.-FINNICK!BEETEE!-urlo-COME AVETE POTUTO FARE UNA COSA DEL GENERE?IO MI FIDAVO DI VOI!SIETE DEI TRADITORI!-continuo a urlargli.Finnick mi guarda coi suoi occhi grandi.Non sono sicura che sia del tutto cosciente.Sembra che non sapere cosa stia facendo.Beetee,è la determinazione fatta persona.So che ci avrebbero uccisi a breve,così sveglio Peeta con una botta sul braccio.Se proprio devo morire,voglio vedere i suoi occhi,le line dure del suo volto, il suo sorriso,almeno un'ultima volta.Peeta si sveglia di colpo.-Katniss cosa?-e poi realizza.-Oh...siamo giunti alla fine?-  -Credo di si,Peeta...-dico con tristezza.Avremmo potuto avere una vita ''normale'',magari anche metter su famiglia.E invece...

-Sentite mocciosi.Non vogliamo uccidervi.Non ora.Ci servite.-inizia Plutarch. -Vi serviamo a cosa?-domando. -Avete presente Gale?Bene.Lui ha un documento,che a noi serve moltissimo.-inizio... -POTETE ANCHE SCORDARVELO!non ce lo faremo dare,per poi consegnarlo a voi!-sbotto. Plutarch ghigna.-Ragazzina,è un piano troppo stupido.Sarà Gale a portarci il documento.-. -Gale non è stupido,non ve lo darà mai!-lo provoco,accentuando la parola "mai". -Sicura ragazzina?Perché se non andrà così,allora Gale assisterà all'incantevole spettacolo della vostra morte.-Plutarch ha un tono di scherno.-Tanto non otterrete ciò che volete.Gale e io non ci parliamo più.-  -Calmati Katniss,urlare non serve a nulla.Io non credo che Gale lasci morire così la ragazza che ama.E se sarà come dici tu...beh,peggio per voi.-Risponde con un ghigno.La prima cosa che penso è:devo salvare Peeta. -Sentite.Sono io il volto della ribellione,la ghiandaia imitatrice,la ribelle,chi ha progettato tutto.Quindi,se Gale non vi da il documento,uccidi solo me.Peeta non centra nulla in questa storia.Uccidi me e basta.Sono io che devo essere punita...-Peeta mi interrompe da Peeta:-Katniss...-  -No!Peeta,è giusto così.Tu devi vivere.Io morire.-rispondo,decisa. -Se muori tu,muoio anch'io.Non ti lascerò da sola.-rispose.   -No,Peeta,tu devi vivere,devi avere una vita...-le lacrime mi invadono gli occhi.  -Non ti lascerò fare questa stupidaggine.Non la state a sentire.Uccidete me.Uccidete solo me.-dice.Ecco,stava sprecando la sua vita per me,un'altra volta.  -Per favore,statevi zitti entrambi!Mi state stufando.Ancora non sappiamo ciò che dirà Gale.Può darsi che ci darà quel cavolo di documento,e voi vivrete felici e contenti.Altrimenti morirete.Entrambi,punto.-dice Beetee.Guardo Peeta,e lui guarda me. -Okay.-dice in fine.-Ora?-   -Ora,starete rinchiusi nella nostra piccola prigione.Finnick,accompagnali per favore.-Ordina Plutarch.  -Certo,signore-annuisce Finnick,poi prende me e Peeta per le braccia. 

Finnick ci conduce in una piccola stanza,senza finestre.Dal soffitto pende una piccola lucina,che,riflette sul il metallo e fa sembrare la stanza di color turchese.Al lato della camera o meglio,cella,c'è un letto molto piccolo.Dall'altro lato,c'è un lavandino e uno specchio.È tristemente ordinaria. -Bene,ora statevene qui,in silenzio.-dice Finnick,e detto questo,chiude a chiave la porta alle sue spalle.Io e Peeta ci sediamo vicini sul bordo del piccolo letto. -Che si fa?-chiedo.Peeta mi guarda,e sorride.-Beh,potremmo fare i piccioncini morbosi,o prenderci a botte,o rincorrerci in questo quadrato di stanza,o schizzarci l'acqua...-Prendo il cuscino e glielo tiro in faccia,ridendo.È bello il fatto che mi facesse ridere al momento opportuno.-Dico sul serio...-Inizio.  -Beh,vieni qui..-dice,tirandomi verso di lui.Mi racchide in un grande abbraccio,caldo,che per un momento,mi ricorda casa.Appoggio la testa sulla sua spalla. -Non mi importa se stiamo per morire.-dice.-Io resterei così,fino alla morte.-

The Hunger Games 4.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora