2 - Il Potere - Roberto

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A volte il ruolo che ricopro è molto complesso, ho tanto potere su di lei ma anche molte responsabilità; gestire il tutto risulta complicato perchè devi far molta attenzione a non agire di impulso, ma ad agire sempre nel bene comune e della tua sub.
È un esercizio di superiorità non da poco, serve molto autocontrollo da parte di entrambi.. ecco perché ricordo molto bene quel giorno d'estate, dove mentre eravamo in giro in visita nella città di Rebecca, mentre si scherzava e si discuteva del più e del meno, lei fece una battuta sul mio ruolo... forse pensando che in mezzo ad una piazza affollata e verso ora di cena, non mi sarei permesso di esercitare il mio potere su di lei.
Mi fermai, mi avvicinai al suo orecchio e le dissi sussurrando ma con tono serio e sostenuto:"sai benissimo che se ti dicessi in questo momento di inginocchiarti a me, in mezzo alla piazza e davanti a tutti, tu lo faresti senza esitare. Non forzarmi la mano."
Mi teneva per mano, la sentii stringere leggermente, con la coda dell'occhio riuscivo ad intravedere che si stava mordendo leggermente il labbro.
Era eccitata, lo so. Quelle parole sussurrate all'orecchio l'avevano scossa dalle fondamenta... non si aspettava una tale presa di posizione in un momento del genere.
Sono assolutamente certo che se avessi infilato la mano tra le sue cosce, in quel momento mi sarei bagnato le dita... la conosco troppo bene e mi piace molto sfruttare questa cosa.
La camminata procede tranquilla, lei questa sera è bellissima... porta un vestito bordeaux, delle scarpe alte aperte e un rossetto di colore rosso acceso, poche donne lo sanno portare con eleganza e senza risultare volgari... e lei è sicuramente una di queste.
Ci avviamo verso il locale dove avevamo prenotato per cena e ci sediamo al tavolo, dopo aver consultato i menù ci apprestiamo ad ordinare le nostre portate e noto che da quando ci siamo seduti, una di fronte all'altro, lei non mi toglie gli occhi di dosso.
Occhi di chi ha voglia di esser posseduta lì su quel tavolo, in quel momento, senza troppi convenevoli, senza far troppo caso agli occhi che si gusterebbero la scena.
Ma la bimba dovrà aspettare, non è ancora il momento.
La cena scorre tranquilla, nessun accenno alla frase che le ho sussurrato in piazza... almeno a livello di dialogo, perchè mentre eravamo in fila per pagare il conto con una scusa son riuscito a metterle la mano sotto al vestito e a confermare così la mia teoria, era ancora fradicia nonostante quelle parole le fossero state sussurrate all'orecchio più di un'ora prima.
Nel dopocena siamo stati invitati da un suo gruppo di amici ad una piccola festicciola, faccio la conoscenza di alcuni di loro e dopo i soliti convenevoli mi metto in disparte... lasciando che lei socializzi in tranquillità.
Non sono molto un tipo da feste o da folla, non mi piace la confusione... però sono un ottimo osservatore e mi diletto nell'osservare i comportamenti dei presenti.
C'è chi beve, chi ride, chi balla... c'è anche un ragazzo che non stacca gli occhi di dosso da Reb, dalla mia Reb.
"Sarà ora che anche io inizi a divertirmi", penso.
Mi dirigo verso questo ragazzo con la scusa di voler prendere qualcosa da bere e lo trovo intento a guardarla, molto intensamente.
"Carina, vero?" gli dico.
Sussulta leggermente, probabilmente con il volume alto della musica e del vociare generale della stanza non mi ha sentito arrivare alle sue spalle, si gira e mi squadra dall'alto in basso prima di una secca risposta:"molto figa, sì".
Il ragazzo ha fegato, parlare con uno sconosciuto in questi termimi di una persona che per altro non conosce... potrei essere il fratello, il fidanzato, un amico della ragazza in questione.. per sua sfortuna sono il suo padrone e lui questo ancora non lo sa.
"Non sarebbe il caso di essere più gentili verso una ragazza che nemmeno conosci?"
La sua risposta è particolare, probabilmente l'alcool è già entrato in circolo abbastanza da non farlo più ragionare decentemente (sempre che in condizioni normali ne fosse capace), replica alla mia domanda con uno scocciatissimo:"so solo che me la farei pesantemente, c'ha un culo che...", mentre sta per terminare la frase noto che Reb si è girata verso di me... quasi non ascolto più quello che sta per dire il tizio davanti a me.
Appena il mio sguardo e quello di Reb si incrociano mi limito semplicemente a schioccare le dita, in maniera visibile e plateale.
Ed ecco che la piccola si avvicina subito, al richiamo del suo padrone. Scosta il ragazzo davanti a me, tende le braccia verso di me e mi bacia; poco dopo girandosi mi dice:"Eccomi padrone.", dopo un attimo continua:"chi è il tuo nuovo amico?".
"Nessuno tesoro", lui è pietrificato, non sa che dire e che fare ora che ce l'ha davanti... e soprattutto non si aspettava che fossi proprio io l'accompagnatore di quella ragazza.
A questo punto faccio per andarmene... rivolgendo un'ultima attenzione a questo ragazzo:"lei è davvero troppo per te... dovresti cercare qualcuna più al tuo livello, questa è roba per uomini veri e lei è roba mia."
Poggio una mano sulla schiena di Reb e la porto via, dicendole che siamo lì da un paio d'ore e che è tempo di tornare a casa... nel mentre le spiego perchè ho detto quelle ultime parole a quel ragazzo di cui nemmeno conosco il nome e sentendo la mia spiegazione la sento fremere ancora di più, il potere è una questione mentale e io ho imparato molto bene come dominare la sua mente e i suoi istinti per fare in modo di averla in pugno, sempre.
Le dico che è stata brava questa sera, soprattutto quando ha reagito istantaneamente al mio richiamo e rivolgendosi a me in modo corretto, anche davanti ad altre persone... per cui le chiedo se ha voglia di tornare a casa per riscuotere il suo premio.
Vedo che infila due dita sotto il vestito, le inumidisce per bene, le lecca e dopo avermi dato un bacio mi dice di non vedere l'ora.

Entrati a casa ci togliamo le giacche e il suo istinto prende il sopravvento. Inizia a provocarmi, io lo so e decido di stare al gioco. Mi ritrovo seduto sul letto con lei che si siede sopra di me, mi bacia, mi guarda, muove il bacino... fa di tutto per provocarmi una reazione.
Decido di accontentarla e le dico di scendere dalle mie gambe, ma non lo fa.
Allora le dico di togliersi il vestitino, ma non fa nemmeno questo.
Ride, mi conosce molto bene e sa che tutto questo porterà ad una mia reazione ancora più energica.
La prendo dal collo con una mano, me la tolgo di dosso e la faccio sdraiare a letto a pancia in giù. Continuo a tenerla dal collo e con l'altra mano le do uno schiaffo molto forte sul suo splendido lato b, che ci impiega pochi secondi a lasciarle impresso il mio marchio.
La sento sussultare e gemere di piacere.
"Zitta e ferma." le ordino e lei così fa.
Mi tolgo la cintura, le lego i polsi dietro la schiena e mentre lo faccio la sento fremere... vorrebbe anche solo gemere di piacere ma gli ordini sono ordini e lei sa di dover solo obbedire.
Sono pronto a farla mia, lo sa benissimo... sente che mi sto lentamente spogliando, sente quanta voglia ho.
Mi chino su di lei con tutta la mia eccitazione che preme sulla sua intimità, mi guarda con la coda dell'occhio ed è come se mi stesse chiedendo la parola, richiesta che le viene negata.
"So che mi hai provocato appositamente per arrivare a questo, sei stata una brava cagnolina tutta la sera, ora dimmi.. vuoi che io ti faccia mia, qui, ora?"
Solo ad udire queste parole sento i suoi umori colare sul mio membro... è più forte di lei, non può resistere e lo sa benissimo... così come lo so io. Sa di poter parlare per rispondere ad una mia domanda diretta ma è sempre un po' titubante nel farlo.
Ed ecco che finalmente arrivano le due parole magiche, che tanto la fanno sentire bene, davvero se stessa, libera.
"Sì padrone".
Entro dentro di lei con gentilezza, per permetterle di assaporare ogni istante e ogni sensazione.
Vedo che le si ribaltano gli occhi in concomitanza con un lungo gemito, lungo quanto la mia prima e profonda spinta.
Sposto la mia mano sul suo volto, la sento godere al ritmo delle mie spinte... lente ma di intensità molto sostenuta.
Dopo quelche minuto con questo ritmo, mi appresto a girarla a pancia in su e a stringerle bene la mano sul suo collo, mentre muovendomi dentro di lei le dico:"mi piace guardarti negli occhi mentre godi per me, ora vieni ancora una volta e fai contento il tuo padrone."
Vedo l'estasi aumentare vertiginosamente nei suoi occhi, la sento mentre con una mano tira il lenzuolo e con l'altra mi stringe il braccio che la sta soffocando di piacere; sento le sue gambe stringermi sul bacino e spingermi con foga verso di lei.
Viene e vorrebbe urlare tutto il suo piacere, ma tolgo velocemente la mano dal suo collo per piazzarla sulla sua bocca:"ricordi cosa ti ho detto all'inizio? Di stare zitta!" le dico con foga e questo le fa impazzire ancora di più, sento le sue parti intime stringere sul mio membro in quello che è uno tra i suoi orgasmi più forti mai avuti!
E' stremata, respira con fatica, tolgo la mano dalla sua bocca e mi sdraio a fianco a lei; dopo circa un minuto di smarrimento dove ha cercato di riprendersi mi guarda, mi bacia e mi dice:"ora tocca a te, padrone".
Mi tiro leggermente su, la guardo, le accarezzo il viso e dopo averle dato un paio di schiaffetti mi limito a dirle che non riceverà il suo premio stasera, perchè ha parlato disobbedendo al mio ordine.
La frustrazione sul suo volto è palese, per quanto abbia avuto uno o probabilmente più orgasmi... non è soddisfatta perchè una buona sub sa che il suo compito è soddisfare il suo padrone e disobbedire ad un ordine è una cosa molto seria.
Il potere, quello vero è a livello mentale, ed è più forte di qualsiasi altra cosa.
Lei questo lo sa, lei sa cosa ha fatto bene e cosa no... la prossima volta sarà sicuramente più obbediente, altrimenti la punizione sarà sicuramente più seria.
La mia soddisfazione in quanto padrone di una così splendida sub come Rebecca, non risiede in un orgasmo, ma nel mero e totale potere che ho su di lei.

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