Capitolo 8

1.7K 84 103
                                    

Doncaster

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


Doncaster

L'emozione rende la vita degna di essere vissuta, a prima vista le emozioni corrispondono a un costrutto psicologico troppo complesso e ricco di sfumature per poter essere facilmente comprese.

La paura ha, un'utilità per l'uomo. Essa infatti lo mette in guardia dai pericoli che incontra. Le due principali reazioni dinanzi a uno stimolo pauroso sono l'attacco o la fuga.

Louis si ritrovava a percorrere le ale dell'ospedale, da lui ormai note, conosceva tutti i reparti. Dopo aver accompagnato la sua mamma, a visite mediche, accertamenti e chemioterapie.

La paura di perdere un altro caro, era immensa, Louis correva per la vita. Correva via dai problemi, che aveva lasciato in New Jersey, sapeva che se si fosse fermato avrebbe pensato ad Harry e a come poterlo salvare.

Ormai era l'alba, aveva volato per circa dieci ore, non sapeva come fosse la situazione li. Spense il cellulare, non voleva essere rintracciato. Ne tantomeno salvato da se stesso. Trovò il banco informazioni, una ragazza con i capelli lunghi castani, e degli occhiali da vista, digitava sulla tastiera i dati dei pazienti.

«salve, sono Louis Tomlinson. Sono qui per mia sorella, Félicité Grace Tomlinson.» disse

«certo» digitò quanto le aveva detto «ala tre.» Louis annuì e corse più velocemente possibile, prese le scale, le fece a due a due.

Ogni rampa, lo facevano avvicinare alla realtà, non aveva protetto sua sorella. Non aveva preservato la sua salute, ed era solamente colpa sua, Louis si sentiva responsabile.

Riusciva a percepire il suo sangue fluire, e a pompare nei suoi ventricoli. Espirò.

Il reparto era un vero caos, intravide la figura di una ragazza bionda. Lottie. Con le gemelle, e i gemelli nel passeggino, vi era un'altra figura, un po' più bassa, castana. Stan.

«Lottie!» urlò il fratello, le corse in contro, appena percepì il suo profumo pizzicargli la pelle, cinse i suoi fianchi in un abbraccio, si abbandonò in un pianto liberatorio «mi sento distrutta.» confessò

«lo so. So cosa si prova.» annuì avvicinandosi a stan, alle gemelle e ai suoi nonni «papà?»

«è alle macchinette.» rispose Stan «come sta?»

«Louis - io voglio dirti che lei ne è dipendente. È viva Lou, ma per miracolo. Se non fossi arrivato, credo che non ce l'avrebbe fatta.» scosse il capo

«perché eri lì?» chiese «hai presente quando il tuo sesto senso da spia ti dice che devi indagare?» annuì «ecco, questa volta era il mio sesto senso fraterno.»

«non potrò mai ringraziarti abbastanza. Grazie Stan» Louis lo abbracciò dandogli due pacche lungo la schiena. «Louis, avrei fatto di tutto per te e anche per Liam.» disse l'amico

Il tempo di un Bacio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora