Epilogo

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Harry non si riteneva molto fortunato in amore, stesso valeva per Louis

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Harry non si riteneva molto fortunato in amore, stesso valeva per Louis. Il maggiore desiderava con tutto il cuore poter spiegare al riccio di sua sorella, voleva che lo perdonasse. Voleva trascorrere il tempo con lui, dinanzi alla tv, in un ristorante, in un parco o giocare con Jess a casa sua.

Louis voleva fare l'amore con Harry, e voleva che le sue sofferenze diventassero le proprie. Poi però c'era la vita da spia, che non gli garantiva un rientro effettivo, la salvezza. Non voleva caricare Harry di troppi pesi.

Louis era sempre stata una persona che prendeva il dolore di chiunque,lo faceva suo e lo aiutava ad andare avanti. Nel corso della sua vita però non aveva mai incontrato qualcuno che avesse fatto lo stesso con lui, Liam lo aiutava ad alleviare il suo dolore, la sua sofferenza, a superare i suoi ostacoli,ma con l'arrivo di Harry tutto cambiò.

«può alzarsi, mi raccomando faccia piano!» gli disse il medico, circa due settimane prima

Ma Louis non era un amante delle regole, soprattutto se implicavano di star fermo in un letto 24 ore su 24 anche perché la sua ferita si stava a mano mano rimarginando.

Aveva una grande fasciatura sulla coscia, però era in grado di camminare con le stampelle. Doveva essere accompagnato dappertutto poiché i medici avevano paura che da un momento all'altro potesse andare via dall'ospedale, ma Louis non era uno stupido lo sapeva che non sarebbe servito a nulla.

Ecco perché si trovava su un grande terrazzo, circondato da un muretto bianco, le mattonelle del pavimento erano di un grigio scuro. Louis non riusciva a distinguere lo sporco dal colore delle mattonelle effettive. Esso dava sui grattacieli più alti del paese, era nell'ala dedicata all'oncologia infantile, uno dei reparti che gli erano più a cuore.

Poggiò le stampelle accanto al cornicione, e accese una sigaretta. «cazzo! Finalmente!» buttò fuori il fumo

Legato a un letto, non poteva godersi di quella che è la sensazione di relax, con la sua amata sigaretta. Ecco perché iniziò a godersi i primi istanti.

«sapevo di trovarti qui» disse serio, Louis sobbalzò a sentire quella voce, non osò girarsi, faceva fatica a respirare, spense subito la sigaretta «Jess mi ha detto che era il tuo posto preferito, e sapevo che quest'ala dell'ospedale fosse la tua preferita.» continuò a non parlare

Harry si avvicinò a passi lenti e rumorosi, alle spalle di Louis, quando la sua spalla sfiorò la sua, volse lo sguardo verso il cielo leggermente nuvoloso.

«puoi parlare sai, non credo di essere in grado di prenderti a pugni.»

«te lo lascerei fare.» rispose il maggiore

«sono qui per lui. Solamente per lui. Perché la paura di deluderlo, supera quella che ho io di affrontarti. Non sono qui per te, sono qui per Jess.» confessò

E Louis doveva aspettarsi che fosse così, doveva capire che lui per Harry non valeva niente.

«immaginavo diversamente il nostro incontro.» sibilò

Il tempo di un Bacio Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora