Fall in love with you || Kimetsu no Yaiba/Demon Slayer

Vogliamo rifarlo? Chissà, magari così ti si rinfresca la memoria

DAY 6: AMNESIA

Con gli arti pesanti, una persistente sensazione di nausea e un atroce mal di testa che gli martellava fastidioso nelle tempie, Hakuji si risvegliò dal sonno profondo in cui era caduto la sera precedente; si sentiva uno schifo, letteralmente. Con fatica, riuscì ad aprire le palpebre e sbatterle diverse volte nel tentativo di mettere a fuoco l'ambiente circostante. Le sue iridi chiare vagarono per la stanza e, non riconoscendo l'arredamento, si tirò a sedere di scatto, preoccupato.

La nausea lo fece ripiegare su sé stesso, con le mani premute contro lo stomaco che sentiva sottosopra. Solo in quel momento si rese conto di essere a petto nudo e, lanciando uno sguardo sotto le coperte sfatte, vide che anche intimo e pantaloni non erano più al loro posto. Si chiese cosa diamine fosse successo la sera precedente, cercando di riportare a galla anche il più piccolo straccio di ricordo, fallendo miseramente. D'un tratto, la sua mente era diventata come una tabula rasa e il mal di testa non aiutava di certo a rimettere insieme i pezzi.

Sentì il rumore dell'acqua provenire dal bagno, segno che non fosse solo. Anche i vestiti sparsi per tutto il pavimento e il tubetto di lubrificante posto sopra il comodino gliene diedero conferma. Sbiancò e si sentì peggio di prima. Possibile che fosse finito a letto con uno sconosciuto e che avesse tradito il suo Kyojuro con così tanta facilità? Non poteva e non voleva crederci, per lui era un'eventualità del tutto impossibile. Amava il bel direttore con tutto sé stesso, non avrebbe mai potuto fargli una cosa tanto meschina.

Mentre se ne stava ancora sul letto, con la testa tra le mani nel tentativo di ricordare qualcosa, la porta del bagno si aprì. Alzò lo sguardo per vedere con chi avesse effettivamente passato la notte e tirò un enorme sospiro di sollievo quando posò le iridi chiare sul corpo scolpito di Rengoku, mentre questi era impegnato ad asciugare i capelli con un panno di spugna.

«Finalmente ti sei svegliato.» Disse Kyojuro con un dolce sorriso sulle labbra. «Come ti senti?»

«Uno schifo.» Affermò Hakuji, riferendosi sia al suo stato fisico che al malessere che lo aveva pervaso all'idea di essere finito a letto con un altro uomo. «Dove siamo?»

Rengoku lo raggiunse, si sedette al suo fianco e lo guardò senza perdere il sorriso. Gli sfiorò una guancia con i polpastrelli per poi poggiarvi sopra direttamente il palmo, accarezzandola con il pollice.

«Non ricordi nulla, di questa notte?» Chiese il direttore, continuando ad accarezzare il viso di Akaza.

«Devo essere sincero? No.» Ammise Hakuji, inclinando la testa di lato per andare incontro alla grande mano calda e rassicurante dell'altro. «Mi aiuteresti a fare mente locale? Sai, per un attimo ho avuto l'orribile presentimento di averti tradito.» Bofonchiò prima di posare le labbra contro il palmo di Kyojuro, depositandovi sopra un bacio.

Il biondo lo guardò meravigliato, poi ridacchiò e scosse la testa. Avrebbe dovuto immaginare che le cose, una volta che l'altro si fosse svegliato, sarebbero andate in quel modo. In fondo, quando lo aveva trascinato quasi di peso all'interno di quel motel a ore, Akaza già non si reggeva in piedi e non riusciva a mettere insieme più di due frasi di senso compiuto. Aveva davvero esagerato con l'alcool, durante i festeggiamenti per la chiusura del contratto con la ditta Kamado.

«Hai alzato il gomito più del normale, ieri sera. So che, solitamente, reggi bene l'alcool, ma il vino che abbiamo bevuto era davvero forte, pur essendo di ottima qualità. Quando la cena è finita, ti ho dovuto quasi caricare in spalla mentre non la smettevi di blaterare davanti a tutti su quanto fossi bello e forte, e ti ho dovuto trascinare qui perché ci siamo presentati al locale con la tua moto. Tu non eri in grado di reggerti in piedi e io non la so guidare, una moto.» Disse Kyojuro, iniziando a raccontare ciò che era successo.