Il motore della macchina rimbombava ripetutamente. Newt era seduto sul sedile del passeggero per una volta in vita sua, e si mordeva le pellicine delle dita, in modo nervoso. Passava da un dito all'altro velocemente, cercando la pellicina giusta da mordere, consapevole che, se avesse continuato, gli sarebbe uscita un'infinità di sangue.
Thomas guidava, con lo sguardo fisso sulla strada, e si prendeva la libertà di girarsi verso il suo fidanzato solo quando le regole stradali lo permettevano: ad uno stop, davanti un semaforo rosso o nel traffico.
Avevano appena lasciato Caleb dai nonni, per tenerlo al sicuro. Non sapevano quanto tempo sarebbe rimasto lì, ma Newt era terrorizzato dall'idea che Candace potesse riuscire ad entrare in casa loro e potesse rapirlo; così, nonostante Thomas avesse cercato di fargli capire che forse stava diventando paranoico, avevano deciso di lasciarlo ai nonni, che avevano cambiato casa in quei quattro anni e che quindi non erano rintracciabili. Per lo stesso motivo avevano deciso che non lo avrebbero mandato a scuola, ma che si sarebbe fatto mandare tutti i compiti da fare a casa. Newt sperava sarebbe stata una cosa di pochi giorni, che sarebbero potuti tornare a stare insieme il più presto possibile.
«Thomas, è da ieri che hai tirato fuori l'argomento e non vuoi ancora dirmi perché non potrebbe piacermi l'idea che hai avuto. Vuoi dirmelo?» Chiese, spazientito, mentre si accendeva l'ennesima sigaretta e apriva il finestrino per far si che il fumo si espandesse.
«Newt, è già la terza in due ore» disse Thomas, guardandolo di sfuggita.
«Lo so Thomas stai tranquillo. Allora mi dici dove stiamo andando?» Chiese, spazientito, sapendo quanto Thomas avesse ragione ma sentendo la necessità di fumare.
«Conosco un avvocato bravissimo, specializzato in divorzi e custodie minorili, praticamente si occupa solo di quello. Gli ho chiesto una mano per questa storia e ha accettato»
«E perché mai non dovrebbe piacermi? È grandioso» disse Newt, facendo spuntare un sorriso genuino sul volto.
«Si, è grandioso, c'è solo un leggero problemino» disse Thomas, fermandosi all'ennesimo semaforo rosso, sentendo la propria voce farsi sempre più piccola.
«Che problemino?»
«È il mio ex» disse Thomas, mettendo la prima e partendo, cercando di non incontrare mai lo sguardo di Newt, nonostante lo sentisse bruciargli la pelle come carbone bollente.
«Potresti ripetere?» Disse, facendo cadere un po' di cenere dal finestrino, per poi tornare a guardare Thomas, che non lo degnava di uno sguardo.
«È il mio ex» disse di nuovo, cercando di captare la sua espressione con la coda dell'occhio.
«Si l'ho capito Thomas, vuoi dirmi di più? Perché sei ancora in contatto con lui per esempio?» Chiese, alzando leggermente il tono della voce, mentre il rumore dell'aria che veniva spezzata a grande velocità dal finestrino aperto rimbombava intorno a loro.
«Amore puoi stare calmo, ci siamo lasciati tempo fa e siamo rimasti amici, tutto qui»
«Tutto qui?» Rise Newt, sarcasticamente, buttando la sigaretta e chiudendo il finestrino, per poi sistemare il lato sinistro dei capelli che si erano arruffati a causa del vento.
«Fammi capire, noi stiamo andando dal tuo ex, per poter salvare mio figlio dalle grinfie della madre?» Disse con la gelosia che gli premeva su tutto il corpo.
«Newt, Caleb è anche mio figlio, mi sembrava avessimo deciso insieme questa cosa» disse Thomas, evidentemente scosso da quelle parole.
«Si, appunto per questo non capisco perché stiamo portando il futuro di nostro figlio dal tuo ex» disse Newt, alzando le spalle incredulo.
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Lightning || Newtmas AU
FanfictionNella Londra odierna, Newt, un giovane padre, si ritrova a dover fare i conti con il destino che gli interpone davanti un ragazzo di nome Thomas, un avvocato molto saccente e provocatorio, che sconvolgerà la sua vita. In un primo momento il loro rap...