Capitolo 11

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"Dio Mio"

Mi ero accasciata contro la porta di casa, non appena avevo varcato la soglia.

"Cosa diamine è appena successo?"

Matteo mi aveva accompagnata fino al portone ed era appena andato via, mentre io mi trovavo tra le mura del soggiorno dell'appartamento che condividevo con quello che, fino a prova contraria, era ancora il mio fidanzato, tenendo la testa tra le mani, mentre davanti a me scorrevano i ricordi di tutti gli eventi accaduti nel corso di quella giornata.

La partita.
Il goal.
La dedica.
Lo spogliatoio.
Il sesso più bello della mia vita.
Stare tra le braccia di Matteo.
Casa sua.

Era successo davvero e ora non si poteva più tornare indietro.
Avevo tradito Marco e lui aveva tradito Alessandra e la cosa che più mi sorprendeva era il fatto che non avessi il minimo dubbio o ripensamento sulle mie azioni, anzi, probabilmente, se ne avessi avuto l'occasione, avrei rifatto esattamente tutto allo stesso modo.
Sarà stata l'eccitazione, sarà stato il gusto del proibito, ma quel giorno avevo scoperto sensazioni che mai nella mia vita avrei pensato di provare.
Mi trovavo in una fase particolare della mia esistenza ed era come se l'incontro con Matteo mi avesse fatto scontrare contro la più cruda realtà: io non ero felice e soddisfatta della mia vita e, soprattutto, Marco non era la persona con la quale avrei voluto passare il resto dei miei giorni.
Sembrava stupido e affrettato, ma ormai tutto di me urlava un solo nome e chiaramente questo non era più il suo.
Allo stesso tempo nella mia mente si fece spazio la consapevolezza che niente sarebbe stato più come prima.
Ero diventata "l'amante".
Per di più l'amante di un calciatore di Serie A.
L'amante del campione d'Europa Matteo Pessina.
Dio, se qualche settimana fa mi avessero detto una cosa del genere, probabilmente mi sarei fatta una grandissima risata.
Avevo sempre condannato qualsiasi comportamento del genere e qualsiasi cosa che avesse potuto anche minimamente nuocere al rapporto tra due persone, ma è proprio vero che ci si deve trovare in una situazione per poter capire.

******

"Amore, sono a casa"

E ora cosa mi invento?
Marco aveva appena varcato la soglia di casa e io mi sentivo terribilmente fuori luogo e in imbarazzo.
Si avvicinò per baciarmi, ma rimasi immobile continuando a tagliare i peperoni per la cena e cercando di riflettere sul da farsi.
Lui come al solito, e per fortuna oserei aggiungere, non si era accorto di nulla e si era gettato letteralmente sul divano.

"Com'è andato il viaggio?"

"Stressante, come al solito, ma per fortuna l'affare è concluso e indovina per merito di chi?"

Rimasi in silenzio, non avevo voglia di sentire per l'ennesima volta un suo infinito momento autocelebrativo, ma questo di certo non lo aveva fatto desistere dall'iniziare il suo monologo del quale non avevo ascoltato, o meglio, non avevo voluto ascoltare una parola.

"...tutto questo ovviamente per merito del tuo fantastico futuro marito"

"Ahi!"

Merda.
Il sanguè iniziò a fuoriuscire velocemente dal dito, quindi mi affrettai a medicarlo con il necessario contenuto nel kit delle emergenze.

"Amore, devi stare più attenta mentre sei in cucina" si avvicinò alla penisola e mi abbracciò da dietro.

Iniziò a lasciarmi umidi baci sulla mandibola, scendendo sempre di più verso il collo. Scostò la bretellina della mia vestaglietta lasciando la spalla scoperta e continuando quel gioco che fino a qualche tempo fa avrei anche trovato piacevole, ma che ora, dopo gli eventi degli ultimi giorni, sembrava essere una lenta tortura.
Non facevo altro che pensare a Matteo, ad immaginare e fantasticare sul fatto che l'uomo dietro di me potesse essere lui, pronto a farmi sua.
Ma la realtà era ben diversa.
Lui si trovava nel suo bellissimo appartamento insieme alla sua bellissima fidanzata e molto probabilmente stava facendo quello che Marco si era messo in testa di fare quella sera.
Improvvisamente una strana sensazione di rabbia e gelosia si impossessò di me.

Irresistible  - Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora