Da due settimane il mio mondo sembrava essere capovolto.
Ero inconsolabile e completamente chiuso in me stesso e nel mio sordo dolore per aver messo fine alla mia ascesa in Champions. Il medico mi aveva rassicurato dicendomi che l'infortunio non era nulla di preoccupante e che l'avrei superato nel giro di qualche mese, ma rimaneva comunque il rimorso di non poter più aiutare la mia squadra.
Perché ogni momento di gloria doveva essere seguito da uno di tristezza?Alessandra si era mostrata estremamente comprensiva dopo aver saputo dell'infortunio, telefonandomi tutti i giorni e dopo le varie visite mediche, ma senza mai preoccuparsi di venirmi a trovare per assicurarsi che io stessi bene, che non avessi bisogno di nulla. Mi aveva mollato a casa da solo perché aveva un improrogabile impegno con la sua agenzia di modelle e non poteva assolutamente rimandare.
Viola, al contrario, si era subito precipitata a casa mia per aiutarmi e con sé aveva portato il suo dolce sorriso e il suo carattere frizzante che mi aiutava a non pensare a quanto tempo avrei passato in quella casa senza potermi allenare e solo lei sembrava essere una dolce parentesi romantica in quei giorni di totale sconforto e delusione."Quel bastardo di Tonali, speriamo si rompa un croc-"
"Viola, è stato Tomori ad atterrarmi."
"Ah. Vabbè, è un bastardo lo stesso."
Ero scoppiato a ridere di fronte a quell'affermazione così incredibilmente dolce e adorabile. Viola era una presenza fondamentale in quelle ore così difficili, la sua energia mi aiutava a sorridere anche se dentro mi sentivo morire. Chiusi gli occhi, mentre le accarezzavo dolcemente i capelli.
Mi sentivo incredibilmente fortunato a portela chiamare "mia", nonostante dovessi condividerla con quel coglione di Marco; da un lato, mi sembrava inconcepibile che una ragazza così bella come Viola venisse così tanto trascurata dall'uomo che voleva sposarla, ma, dall'altra parte avrei voluto ringraziarlo perché la sua assenza lasciava spazio alla condivisione di momenti meravigliosi con la mia bellissima ragazza."Perché sorridi?"
"Mi sento così felice ad averti qui, piccola Viola."
Mi baciò dolcemente, mentre le sue mani si spostavano lungo il mio petto. Nonostante fossimo sdraiati sul divano in una posizione piuttosto scomoda e con la mia gamba appoggiata sul tavolinetto del salotto, non potevo fare altro che rispondere a quel moto d'affetto che mi faceva sentire così fragile ed esposto, così desiderato. Non mi sentivo così probabilmente da anni e Viola mi stava accompagnando nella riscoperta di emozioni che non speravo più di poter provare.
Le afferrai i capelli con forza, volendo approfondire il contatto tra le nostre labbra. Il suo sapore era incredibile e speravo di poterlo ricordare per sempre.
Un leggero gemito uscì dalle sue labbra, mentre stringevo ancora di più la presa sulla sua bellissima chioma scura.
Le sue gambe mi circondarono il bacino con delicatezza, mentre cercava di non farmi male. Il suo sedere strusciò sopra il mio inguine, mentre continuavamo a baciarci, nonostante il fiato corto e il continuo ansimare. Avrei tanto voluto farle una foto in quel momento per poter ricordare per sempre quel momento."Viola, se non la smettiamo adesso, non riuscirò a fermarmi."
La sua risposta fu molto chiara. Iniziò a muovere i fianchi con maggiore insistenza, gemendo vicino al mio orecchio. Le mie mani si spostarono sul suo sedere, cercando di guidare i suoi movimenti sensuali per poter rallentare il suo ritmo, altrimenti sarei venuto troppo presto.
Volevo rendere quella serata infinita, anzi avrei tanto voluto che quel weekend non finisse mai più."Via questa."
Le sue mani si spostarono velocemente verso l'orlo della mia maglia, sfilandola; feci lo stesso con la sua canotta bianca e mi sentii mancare il fiato davanti al suo seno pieno che aveva preferito non coprire con il reggiseno. Presi a baciare i suoi capezzoli turgidi e mentre le sue mani stringevano i miei capelli, le sue labbra rilasciavano dei suoni paradisiaci.
La strinsi più forte dai fianchi, per cercare di farla avvicinare sempre di più a me, mentre le lasciavo un succhiotto rossastro sul seno sinistro. Questo sicuramente l'avrebbe frenata per un po' dal fare sesso con il suo caro Marco e mi sentii incredibilmente bene davanti a quella consapevolezza. Non ero mai stato un tipo geloso, ma l'idea che Viola potesse anche solo essere sfiorata da qualcuno che non fossi io, mi rendeva furioso e incrementava la voglia di vederla stesa sotto di me, gemendo solo e soltanto il mio nome e quello di nessun altro.
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Irresistible - Matteo Pessina
Fanfiction"Piacere, Viola" Mi tese la mano e io la strinsi prontamente. Sicuramente non aveva idea di chi fossi. Probabilmente non era neanche una tifosa accanita o una donna che accompagnava il fidanzato alle partite durante il campionato. "Matteo. Piacere...