una sola regola: ignorali

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Hinata's pov:

Essendo domenica e non dovendo andare a scuola, kenma mi propose di
restare a Tokyo con lui per ancora mezza giornata, ma io volevo starmene un po da solo. Così per non offenderlo gli dissi che non volevo disturbarlo ulteriormente e che avevo delle faccende da sbrigare a casa. Lui ci rimase un po male ma poi mi accompagno fino alla stazione per prendere uno dei primi treni del mattino per tornare a casa.

Purtoppo il treno ritardo di 5 minuti per via di un blocco alla ferrovia, però nulla di grave. Oltre al ritardo il viaggio fu tranquillo e rilassante, al punto che mi stavo quasi per addormentare sul treno.

Scesi alla stazione più vicina a casa, e prendendomi uno snack alle macchinette mi incamminati a piedi verso casa. Il giorno prima non avevo usato la bici perché avevo paura che qualcuno potesse rubarmela ed era l'unico mezzo he avevo per andare a scuola. Strano ma vero andavo volentieri a scuola. Naturalmente solo per gli allenamenti, però se non ci fosse la scuola a questo punto non avrei neanche un luogo e delle persone con cui allenarmi. Dovevo ammetterlo questa volta il discorso non faceva una piega.

Così camminando arrivai presto a casa. Bussai ma non trovai nessuno ad aprirmi così ricorsi alle chiavi di riserva nascoste sotto la moquette davanti alla porta di casa. Aprii la porta e come potevo immaginare non c'era nessuno a casa.

Suppongo siano andate a fare la spesa, fu questo il mio pensiero e così dicendo andai in camera mia. Avevo un'idea allettante in mente:

Prendere la palla e andare al parco vicino a scuola per allenarmi un po all'aria fresca.

Non mi ero allenato il giorno prima e quindi mi mancava sentire la palla sui polpastrelli.

Così presi la mia palla personale e prendendo la bici pedalai fino al parco.

L'area verde era costellata di alberi qua e là, tutti colorati per via dei fiori primaverili, le api ronzano sugli alberi e devo ammettere che essendo terrorizzato dagli insetti quel rumorino mi metteva i brividi. Nel complesso ci sono un po di persone, la giornata é soleggiata e l'aria si fa sempre più calda per l'arrivo dell'estate quindi é lo stereotipo di giornata perfetta per una passeggiata all'area aperta.

Trovando un posto tranquillo senza troppa gente iniziai a palleggiare sulla mia testa. Ormai ero talmente abituato a quei movimenti che non dovevo neanche più muovermi per prendere la palla perfettamente sulla fronte per non sbagliare la traiettoria da dare alla palla, con dei piccoli tocchi la lanciavo in aria e dopo 3 secondi ritornava sui miei polpastrelli con cui poi la rispingevo in cielo.

A volte mi chiedo come potrebbe essere la vita di una palla da pallavvolo, essere lanciati in cielo il più in alto possibile e riuscire a vedere tutto dall'alto sarebbe un sogno. Pagherei per quella vista. Ma poi mi vennero in mente le battute esplosive di oikawa e ci ripensaci immediatamente decretando una vita con alti e bassi, più bassi che alti.

Stavo palleggiando da un po quando qualcuno mi chiamó, mi girai riconoscendone la voce. Era proprio lui. Era kageyama e intravisi dietro di lui anche la piccola figura di yachi. Lei teneva sotto braccio una palla da pallavvolo.

Suppongo si volessero allenare anche loro qui, perché lei mi chiese se volessi allenarmi con loro.

Dentro di me pensai cose del tipo: angelica ma semplicemente crudele

Ma poi mi accorsi che lei non aveva colpe, lei stava insieme a lui perché lo amava e io non dovevo impedirgli di essere felice solo per il mio ego. E poi non era affatto cattiva anzi era fin troppo buona, non riuscivo ad odiarla fino in fondo anche perché, ripeto, lei non aveva fatto nulla per meritarsi il mio odio. E anche se a me piace kageyama lui é già occupato con Yachi e quindi non può stare con entrambi contemporaneamente.

Però quella proposta era un po un suicidio da accettare per me, ma acconsentii. Volevo stare un po con kageyama, anche se sapevo che non era qui da solo.

La mia unica regola di sopravvivenza era: ignorali, se fanno i piccioncini o cose varie, semmai per te é la fine. Era come un codice di sopravvivenza, rispettarlo sarebbe stata l'unica chance per non rovinare tutto e far insospettire qualcuno sui miei veri sentimenti per l'alzatore prodigio.

E così cominciò un lungo pomeriggio con sicuramente più bassi che alti, un po come la vita di una palla da pallavvolo.

i love you....? // KagehinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora