Capitolo 2

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La mattina seguente ero in ritardo come sempre, cercai di sbrigarmi per evitare di perdere il pullman che alla fine mi precedette e decise di passare prima che io arrivassi alla fermata. Quella giornata era già iniziata nei peggiori dei modi perché dovetti dirigermi a scuola a piedi e dato che abitavo dall'altra parte della città arrivai in ritardo a scuola. Venni rimproverata dai professori e nel mentre i miei "adorabili" compagni di classe mi deridevano. Mi sedetti al mio posto senza badare a coloro che mi erano intorno e misi la testa sul mio banco. Non passarono molti minuti dal primo rimprovero che sentii gridare il mio professore: "Lisa non ti è bastato arrivare in ritardo a lezione adesso dormi pure?". A quel rimprovero non diedi molta importanza e rimisi la testa sul banco. D'un tratto mi senti toccare la spalla, mi girai e vidi Jennie sorridermi. "Jennie fa per caso ridere la mia lezione?" disse il professore e lei diventò subito rossa. Continuavo a pensare che quella ragazza fosse non bella di più e che fosse anche molto timida. A risvegliarmi dai miei pensieri fu proprio Jennie che mi chiese se avessi preso appunti in questi giorni e io da brava imbecille che sono non avevo mai preso neanche un appunto durante le sue spiegazioni.

Finalmente suonò la campanella e la lezione finì così tutti uscimmo dalla classe.

Non avevo molti amici a scuola ma d'altronde era normale, mi ero appena trasferita a Seoul e l'unica ragazza che invece di prendermi in giro per le mie origini thailandesi mi era diventata amica era Rosé, una ragazza simpatica e con cui condividevo la passione per il cibo. Odiavo i momenti di pausa perché c'era sempre il solito gruppetto che mi veniva a insultarmi e a dirmi di ritornare al mio paese senza sapere che io odiavo stare qui, in più quel giorno Rosie non era venuta a scuola e perciò ero ancora più sola. Poi vidi Jennie e decisi di andarle incontro poiché anche lei come me era sola e almeno ci saremmo fatte compagnia a vicenda.
"Ei Jen" le dissi.
Lei di girò e come sempre mi sorrise.
"Lisa" mi sentii chiamare da quell' odioso gruppo di ragazze ma decisi di non girarmi.


"Oi deficiente parlo con te" gridò una
"Lisa qualcuno ti sta chiamando" mi disse sottovoce Jennie e allora decisi di girarmi per prendermi i miei soliti insulti per poi tornare a stare con lei.
"Che volete" dissi.
"Cosa ci fai ancora in qui? Perché non te ne sei ancora tornata al tuo paese" disse una.
"Hai perfettamente ragione torna al tuo paese thailandese di merda" disse l'altra.
"Fai proprio schifo" disse una terza e finalmente se ne andarono.
Stavo trattenendo le lacrime come al solito e poi sentii quella voce angelica spezzata dal pianto
"Lili stai bene?" mi disse Jennie trattenendo anche lei le lacrime. "Si sì sto bene" le dissi e poi andammo in classe visto che c'era la pausa e che in quell'aula non avremmo trovato nessuno.

Decisi allora di spiegarle la situazione, di aprirmi con lei e di raccontarle di come quelle ragazze rendano le mie giornate un inferno.

"Oh Lili mi dispiace tanto che tu stia passando tutto questo, ma non ti preoccupare io sarò qui ogni volta che vorrai parlare".

Finita la pausa tornammo in classe e finimmo le ultime ore scolastiche e poi andammo a casa.

Ero felice di aver trovato finalmente qualcuno che potesse capirmi, qualcuno che aveva promesso di rimanermi accanto, mi sentivo capita e ciò mi rendeva non felice ma super felice. 

Her smile lights up my life// JenlisaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora