"Zayn, stiamo girando per la città da un'ora ormai." borbottò Louis alzando gli occhi al cielo e tamburellando con le mani contro il volante della macchina, mentre fissava il rosso acceso del semaforo davanti a loro.
"Non possiamo mollare ora, dobbiamo trovarlo." gli rispose a tono il moro seduto affianco a lui senza degnarlo di uno sguardo ma fissando chissà che cosa fuori dal finestrino.
"Forse dovremmo chiudere con questa roba." sussurrò Louis, quasi sperando che l'amico non lo sentisse.
"Sei pazzo? Ho rischiato la pelle per te e mi molleresti ora?" sbottò Zayn finalmente voltandosi verso il ragazzo nervosamente seduto al posto del guidatore.
Louis sapeva che sarebbe stata quella la risposta, Zayn non avrebbe perso tempo a rinfacciarglielo come faceva sempre.
"L'ultimo colpo che abbiamo fatto... Abbiamo rischiato grosso." azzardò a dire Louis mentre il rosso diventò verde e premette appena il piede contro l'accelleratore.
"Non ricapiterà, faremo più attenzione. Sono tre anni che siamo in questo giro ed è la prima volta che rischiamo. Ti arrendi così facilmente?" Zayn parlava fissando Louis mentre, com'era giusto che facesse, prestava attenzione alla strada al posto di ricambiare il suo sguardo. Ma il ragazzo al volante sentiva comunque lo sguardo severo dell'altro su di lui, lo sentiva lungo la sua schiena, gli invadeva le sinapsi e gli accalorava le guance.
"Non è questione di arrendersi, Zayn, il fatto è che dovremmo costruirci una vita normale. E' cominciato tutto con un piccolo favore che ti dovevo e poi sono diventati troppi e pericolosi... L'ultima volta, in quella banca, ho avuto davvero paura che ci prendessero." ammise Louis e fu felice di non dover guardare in faccia l'altro.
"La prigione non mi fa così paura, in fondo. Al massimo ti ritrovi con un gran cazzo in culo, due annetti ed esci. E poi, Tomlinson, tu che problemi ti fai? Il tuo paparino ti tirerebbe fuori in un batter d'occhio." le ultime parole di Zayn colpirono Louis dritto in faccia come uno schiaffo che si manifestò sotto forma del vento che lo colpì attraverso il finestrino aperto.
"Lo farebbe, sì, ma mi chiuderebbe in casa e non me la farebbe di certo passare liscia." Louis sospirò. "E poi mi preoccupo anche per te." disse tutto d'un fiato.
Zayn lasciò scivolare quell'affermazione di Louis su di sè e "Fermati! Lui è quello che fa per noi! Accosta!" quasi urlò indicando il ragazzo che camminava dinoccolato e con le mani in tasca lungo il marciapiede.
Louis e Zayn si guardarono intorno e furono grati del fatto che fosse mezzogiorno e mezzo in quella giornata di fine Ottobre, tutti erano nelle loro case a consumare i loro pranzi al riparo dal freddo d'inverno che avanzava nel Cheshire.
Senza esser visti da nessuno, quindi, accostarono proprio accanto al ragazzo che diede un'occhiata veloce alla loro Range Rover, per poi continuare il suo cammino, forse solo un pò più nervoso.
I due amici scesero dalla macchina, successe tutto velomente. Louis tenne le mani ferme a quel ragazzo dalla chioma riccia, mentre Zayn gli schiacciava violentemente una mano sulla bocca.
Lo tirarono su di peso, lo buttarono, letteralmente, nei sedili posteriori della macchina e chiusero subito lo sportello mettendo la sicura.
Louis si risistemò alla sua postazione iniziale e avvolse il volante con le mani mentre guardò Zayn sorridere tra sè e sè mentre si infilava la cintura.
"Non ci credo." sussurrò il ragazzo dietro di loro. Louis lo osservò attraverso lo specchietto e gli fece tenerezza mentre si grattava i capelli con un'espressione incredula dipinta in faccia.
"Q-questo è un rapimento?" chiese quasi sotto voce come se pensasse di essere nel bel mezzo di un sogno, Louis sorrise quando lo vide stropicciarsi gli occhi e poi "Merda, sono sveglio." disse.
"Perchè abbiamo scelto questo cretino?" chiese Louis ridacchiando mentre rimetteva in moto la macchinona.
"E' il figlio degli Styles." rispose Zayn guardando fuori dal finestrino come poco fa e questo bastò a Louis come spiegazione.
"Pensavo dovessimo rapire un ragazzino ricco per chiedere il riscatto ai genitori..." disse Louis e osservò subito la reazione di Styles dal solito specchietto: aveva una mano sulla bocca come sotto shock e gli occhi attenti.
"Infatti è un ragazzino ricco. La famiglia Styles spesso partecipa agl'eventi da ricchi e culi sfondati insieme alla tua famiglia. Mi sono informato." Louis si voltò un secondo per guardare Zayn e lo trovò ancora a scrutare il paesaggio ma senza vederlo realmente. Tornò a stare attento alla strada.
"Ma non è per questo che è in questa macchina, giusto? Tu non vuoi chiedere il riscatto ai suoi genitori, tu vuoi fargliela pagare a suo padre." lo accusò Louis tutto d'un fiato.
Zayn si voltò assente verso di lui, Styles sbottò in un "Cosa? Mio padre? Qualcuno vuole spiegarmi che succede?".
"Vuoi sapere che succede?" ringhiò Zayn e Louis sospirò perchè sapeva che avrebbe finito per arrabbiarsi con lo sconosciuto seduto nei sedili posteriori.
"Succede che il tuo caro paparino, ben quattro anni fa, uccise mio padre. Tu rappresenti la mia vendetta, quel bastardo impazzirà quando capirà che suo figlio è stato rapito, o scappato, o scomparso o, peggio, morto." spiegò Zayn, la sua voce s'incupì nel pronunciare l'ultima parola ma tutto il suo piccolo discorsetto era pieno di rabbia.
"Non mi avevi detto fosse questo il motivo del suo rapimento, mi hai mentito." disse Louis tamburellando sul volante mentre di nuovo erano fermi al rosso.
"Non sapevo se me l'avresti lasciato fare." Zayn fece spallucce.
Louis vide il giovane Styles aprire la bocca per parlare mentre il semaforo diventò verde e si aspettò la rivoluzione, pensava si fosse messo a strillare o addirittura piangere.
"Mi dispiace... Per tuo padre." disse invece, sorprendendo sia Louis che Zayn, quest'ultimo si voltò indietro per guardare faccia a faccia il ragazzo rapito.
In quel preciso momento s'innamorò degl'occhi di quel ragazzo. Louis non fece caso al fatto che Zayn rimase girato a guardarlo per anche più di un minuto intero.
E sessanta secondi son tanti, non abbastanza per catturare ogni particolare di quel viso meraviglioso.
Zayn tornò a guardare fuori dal finestrino solo perchè sarebbe sembrato strano se l'avesse fissato oltre. Eppure riflesso in quello specchietto ci vedeva ancora il viso che tanto l'aveva colpito.
"Grazie." sussurrò senza guardarlo in faccia direttamente ma studiandolo dal finestrino retrovisore.
Vide Styles chiudere gli occhi come per voler far credere a sè stesso che non si trovasse realmente lì, appoggiò la testa contro il sedile e rimase in silenzio a tamburellare una strana e scomposta melodia con le dita contro le sue gambe.
Calò un silenzio inquietante in quella Range Rover che Louis e Zayn rubarono al papà del primo.
Zayn pensava a quanto sarebbe impazzito il signor Styles non riuscendo più a trovare suo figlio ma, in fondo, i suoi pensieri erano ancora catturati dalla bellezza che aveva trovato nel viso di esso stesso. Louis si chiese se sarebbe stato il caso di tenere il muso a Zayn per non avergli detto nulla ma, in realtà, ciò che realmente lo torturava era la paura che venissero scoperti e sbattuti dentro per rapimento. Styles, dal canto suo, viaggiò con la mente e cercò d'immaginarsi ancora a camminare su quel marciapiede, come se non fosse successo nulla.
Arrivarono a casa di Zayn in una ventina di minuti, di certo non avrebbero potuto nasconderlo in quella di Louis.
Zayn aprì la porta della sua dimora e sparì subito in camera sua.
Louis cercò di essere gentile anche per lui, così fece strada ad Harry fino in cucina.
"Siediti, cerco qualcosa di commestibile." ordinò al ricciolino che lo seguiva intimorito, che subito dopo obbedì.
"Ti va una birra e un panino?" chiese Louis mentre apriva il frigorifero.
"Va bene." rispose Harry fissando le sue stesse dita che si muovevano senza apperente senso lungo il tavolo in mezzo alla stanza.
Louis ci mise cinque minuti per preparare due panini e appoggiarli sul tavolo, tirò fuori due birrette dal frigo e si sedette affianco all'altro.
Diedero i primi morsi ai loro panini in silenzio, fu Harry a rompere il ghiaccio.
"Che cosa succede ora?" chiese sinceramente curioso.
"Bè, ecco, io e Zayn..." cominciò Louis ma "Sinceramente non ne ho idea. Non ne abbiamo parlato." ammise.
"L'altro ragazzo si chiama Zayn? E tu?" chiese Harry tra un morsetto e l'altro.
"Si e io Louis. Tu come fai di nome?" chiese Louis una volta finito il suo panino.
"Harry. Sono Harry Styles." e anche lui diede il morso finale.
"Immagino che starai qui con noi per un pò e poi..."
"E poi?"
"Non lo so."
Louis sospirò ed entrambi si guardarono, si sorrisero addirittura, tra un sorso di birra e l'altro.
Le labbra inumidite dalla bevanda alcolica, Harry le leccò guardando Louis fisso negl'occhi. Di quel blu del mare.
Louis non era mai stato interessato ad un ragazzo che non fosse Zayn ma, in quel momento, il modo in cui la lingua del riccio passava lungo le sue labbra piene lo fece andare su di giri.
Zayn irruppe in cucina come per bloccare i suoi pensieri e far sì che si riposassero su di lui, come d'abitudine.
"Lui è Harry." annunciò Louis indicando il ragazzo seduto affianco a lui.
"Non è qui per fare amicizia. Non me ne frega un cazzo di qual è il suo nome." borbottò Zayn stappandosi una birra per poi sparire in sala e sedersi sul divano, la tv accesa ma sembrava come se nemmeno la guardasse, che pensasse ad altro. Sia Harry che Louis lo guardarono attraverso la porta aperta della cucina.
Louis lo guardò con il desiderio di alzarsi e accucciarsi nel divano con lui, sdraiarsi con la testa sulle sue gambe e immaginava che lui gliel'avrebbe accarezzata con la mano che non teneva la lattina di birra. Harry, invece, lo guardava con curiosità e paura insieme: avrebbe voluto capire perchè il suo papà avrebbe dovuto ammazzare quello di Zayn e nello stesso tempo l'odio che quel ragazzo seduto sul divano sembrava provare, lo terrificava.
Louis si alzò cercando di non far troppo rumore con la sedia e fece esattamente ciò che era successo nelle sue fantasie.
Mentre Zayn prese ad accarezzare i capelli di Louis con la mano libera, Harry ripensò a quando in macchina disse quel "O, peggio, morto." e si chiese se quello fosse stato davvero un modo per avvisarlo del fatto che, prima o poi, avrebbe dovuto ucciderlo, magari per dispetto a suo padre o forse solo per accertarsi che, una volta fuori dal loro controllo, non li avrebbe messi nei guai.
Con lo sguardo scese ad osservare Louis e si accorse che si era addormentato dai suoi occhi chiusi e da come il suo petto faceva su e giu in modo così tranquillo.
Sembrava così dolce e vulnerabile in quel momento che ad Harry venne l'impulso di avvicinarsi a loro e addormentarsi abbracciato a lui.
I suoi occhi percorsero tutto il suo corpo disteso e rilassato, fino ad arrivare ai suoi capelli ancora dolcemente accarezzati da colui che sembrava il più forte tra i due.
Viaggiò anche per il suo, di corpo. Rimase sorpreso quando arrivò a guardarlo in faccia e scoprì che lo stava guardando.
Il suo sguardo lo intimorì e lo scosse a tal punto che gli sembrò di tremare.
"V-vorrei riposare un pò..." sussurrò senza interrompere il loro contatto visivo e maledicendosi per aver miseramente balbettato.
"Il piano di sopra, ci sono due stanze: una è il bagno, l'altra la mia stanza." detto questo, Zayn spense la televisione e raccolse il libro che era appoggiato sul tavolino davanti al divano, lo fece il più lentamente possibile per non svegliare Louis e si mise a leggere.
Harry salì le scale mentre pensava che, allora, avrebbe dovuto dormire con lui tutte le notti se di stanze non ne aveva altre.
La cosa lo impaurì ma nello stesso tempo incuriosì. Zayn era forse il più bel ragazzo che avesse mai visto, davvero, avrebbe potuto tranquillamente fare il modello.
Harry aprì la prima porta che si trovò davanti ma vi trovò il bagno, così si rifugiò nella stanza affianco.
Bingo.
La camera da letto di Zayn si parò davanti ai suoi occhi in tutti il suo perfetto ordine.
Harry pensò che doveva esser così, non tanto perchè Zayn fosse un tipo ordinato, ma più che altro perchè non aveva molto da mettere in disordine.
Accese la luce della lampadina sul comodino affianco al letto e diede un'occhiata in giro.
C'era solo una foto in tutta la stanza ed era attaccata alla parete contro la quale vi era il letto a due piazze: ritraeva un uomo, una donna e un bambino sui cinque anni.
Ad Harry vennero gli occhi lucidi a pensare che quello doveva essere il padre di Zayn e che ora, per colpa di suo padre, non c'era più. Si chiese che fine avesse fatto la madre mentre accarezzava con l'indice lo Zayn bambino nella foto.
Si tastò la tasca posteriore dei jeans, dove di solito teneva il cellulare, ma, come immaginava, Louis prendendolo da dietro gliel'aveva sfilato.
Si distese sul letto senza muovere le coperte di un millimetro e solo allora si accorse della maglificenza di quel soffitto.
Era ricoperto di graffiti e avrebbe voluto conoscere la storia ed il significato di ognuno. Era perso ad osservarli tutti, uno per uno, alcuni ne coprivano persino altri, fin quando non sentì la porta cigolare e, d'istinto, scattò sull'attenti mettendosi seduto.
"Sei sicuro che sia stato mio padre a...?" chiese Harry senza avere il coraggio di continuare.
"Si." rispose secco Zayn appoggiato sullo stipite della porta.
"Sai anche il perchè?"
"No, so solo che c'erano di mezzo degli affari di non so quale tipo." Harry notò che Zayn chiuse gli occhi, come per ricordare. "Quel giorno sono stato io ad aprire la porta a tuo padre. Sono il signor Styles, mi disse, e mi chiese se mio padre fosse in casa o no. Lo feci entrare, gli dissi che si trovava in cucina e mi chiusi in camera mia, come ogni adolescente sclerato di sedici anni. Stavo leggendo un libro, quando sentii uno sparo provenire dal piano di sotto e poi un altro."
Zayn riaprì gli occhi e si avvicinò lentamente al letto. "E poi che successe?" chiese Harry, curioso di saperne di più.
"Quando entrai in cucina, tuo padre non c'era già più ma il mio sì: steso a terra, inerme, il sangue che scendeva lungo il suo petto." si sedette affianco ad Harry, quest'ultimo sentì lo sguardo del rapitore su di lui ma non si voltò per ricambiarlo, continuò a tenere la testa bassa fissando le piastrelle del pavimento. "Mia madre è morta quando avevo nove anni quindi ero solo, chiamai l'ambulanza ma, quando arrivarono, dissero subito che non c'era niente da fare: mio padre era già morto."
"Quindi... Sei orfano?"
"Si, abitai a casa dei miei zii da parte di padre per un annetto, poi scappai. Cominciai a fare qualche furto da solo ma poi, dopo qualche mese, incontrai Louis e creammo questa specie di duo del crimine, una piccola società tra noi. Con i soldi che ho raccimolato, mi sono preso questa casa. Al compleanno dei miei diciotto anni, in un locale, vidi tuo padre ridere in compagnia e mi ricordai del suo viso, mi ricordai tutto. Mi dissi che non era giusto che lui fosse felice, quando mio padre non c'era più a causa sua. Da quel momento, il mio desiderio di vendetta è cresciuto
dentro di me, c'è stato un periodo in cui lo seguivo come un malato. Solo per saperne di più di lui, della sua vita privata e come distruggerla. Questo fino ad adesso, che ho vent'anni, e finalmente ho trovato te. La mia vendetta."
Harry annuì come se tutto quel che gli stava raccontando Zayn non gli stesse stravolgendo tutto ciò in cui credeva.
"Come facevi a sapere che ero suo figlio?" chiese soltanto.
"Ti ho detto che lo seguivo spesso, spesso ti ho visto con lui giocare a golf o vi osservavo mentre ridevate e scherzavate durante le vostre cenette in famiglia."
Harry quasi trasalì pensando che, magari, in un qualsiasi momento della giornata che a lui sembrava normalissimo, lui era lì a spiarlo. A spiare la sua famiglia.
Zayn non ammise che, osservandolo, spesso gli capitava di pensare che fosse innamorato di una creatura così perfetta e come si dava dello stupido subito dopo per aver pensato una cosa del genere di un ragazzo che nemmeno conosceva. E non uno qualsiasi, ma il figlio dell'assassino di suo padre.
"Quindi... Mio padre è un assassino." sussurrò Harry alzando finalmente la testa ma comunque senza voltarsi verso Zayn.
Zayn stava per rispondergli qualcosa, non sapeva nemmeno lui bene cosa. Aveva solo pensato a sè stesso e al suo piano di vendetta, non a come ci sarebbe rimasto male lui nel sapere la verità.
"Voglio scoprire la verità." sbottò Harry, guardando Zayn negl'occhi all'improvviso.
"Te l'ho già detta io, ragazzino." rispose Zayn abbassando lo sguardo, incapace di sostenere quello dell'altro. Così sincero e puro, mentre il suo era pieno di dolore, cattiveria, vendetta, sporcizia.
"Zayn, non c'è bisogno che tu mi uccida, non dirò a niente a nessuno del rapimento, non vi metterò nei guai, m'inventerò qualcosa quando tornerò a casa... Tanto credo che per ora io preferisca stare qui con degli sconosciuti che vivere affianco a mio padre... Ma tu devi aiutarmi in cambio del mio silenzio."
"Aiutarti?"
"A capire perchè l'ha... Ucciso." Harry cercò di ricatturare lo sguardo di Zayn e si perse completamente in quegl'occhi nocciola quando lo trovò.
Zayn interruppe il loro scambio di sguardi, di nuovo, e si alzò per poi dirigersi verso la porta di camera sua.
Si fermò, poi, ma senza voltarsi indietro. "Va bene, ti aiuterò a capirlo. Ma non chiamarmi Zayn, noi due non siamo amici." disse con un qualcosa di criptico nella sua voce prima di tornare da Louis al piano di sotto.
Lo trovò ancora sdraiato sul divano ma i suoi occhi erano aperti e fissi sulla televisione, non stava più dormendo.
"Sei sveglio." affermò Zayn, sedendosi sulla poltrona affianco al divano.
"Sei perspicace." ribattè Louis. "Mi sono svegliato quando ti ho sentito andare via."
"Ho parlato con il ragazzo. Gli ho spiegato tutto."
"Non chiamarlo il ragazzo, ha un nome. Gli devi un minimo di rispetto visto che l'hai rapito." Louis non era nemmeno sicuro del perchè stesse difendendo Harry Styles.
"Uh, lui ti piace?" rise Zayn senza nascondere quella giusta punta di gelosia.
Louis si voltò verso di lui, lo guardò a lungo prima di rispondere "Non essere ridicolo. Come potrebbero piacermi altre persone quando ci sei tu nei paraggi?".
La domanda retorica di Louis poteva essere dolce ad un orecchio inesperto, quello di qualcuno che non li conosceva. Per loro, invece, era più che altro triste. Nascondeva tre anni di assoluta
fissazione e crescente passione di Louis verso Zayn, il loro rapporto da colleghi, da partners del crimine che sfociava in un rapporto fatto di sesso ma l'amore, quello c'era solo da una parte.
Zayn puntò lo sguardo sulla televisione per non guardare Louis chiedendosi, come spesso faceva, perchè non riuscisse a lasciarsi andare ed amarlo anche lui.
"Comunque, è molto attraente, sì." ridacchiò Louis e Zayn gli lanciò il cuscino che teneva dietro la schiena.
La loro battaglia di cuscini si concluse com'era prevedibile. Louis si ritrovò, non sapeva nemmeno lui come, seduto sul divano con Zayn in ginocchio davanti a lui a dagli piacere, tutto in Louis si concentrava nel punto in cui Zayn si portava il suo cazzo fino in gola. Succhiava, succhiava tutto la sua anima, il suo amore. Leccava tutta la sua lunghezza mentre gli stuzzicava i testicoli con le dita, quando Harry li vide da sopra le scale. Rimase immobile, inizialmente, a guardare estasiato ed eccitato quella scena. Fu quando la sua erezione cominciò a spingere nei suoi skinny
neri che corse via e si chiuse in camera. Ci rimase per tutto il giorno, tra i suoi dubbi, le sue domande e le sue ansie.
Si accorse che ormai era notte quando tutta la stanza si fece più buia, nessun raggio di sole irrompeva attraverso la finestra.
Un pò come si sentiva lui da quando era stato rapito, nel mezzogiorno di quella lunga giornata: al buio. Andava in giro toccando intorno in cerca di un appiglio, di capirci qualcosa ma in realtà era completamente perso, disorientato.
La luce arrivò attraverso la porta quando essa venne aperta lentamente. Harry si asciugò velocemente le lacrime che gli erano scese lungo le guance durante tutte quelle ore passate chiuso lì dentro, prima di voltarsi per vedere che stesse succedendo.
Vide il corpo di Zayn, illuminato dalla luce nel corridoio, spogliarsi dei vestiti e capì che stava andando a dormire.
Rimase in boxer e, dopo aver spento le luci, s'infilò lentamente, come per non svegliarlo, sotto le coperte.
"Che ore sono?" chiese Harry anche solo per fagli sapere che era sveglio.
Lo vide sussultare. "Mi hai spaventato, pensavo dormissi. Sono le dieci, di solito non vado a letto così presto ma oggi è stata una giornata pesante." rispose Zayn e si chiese perchè avesse aggiunto quel piccolo particolare sulle sue abitudini, non era importante e lui non era certo il tipo che parla molto, soprattutto con degli estranei.
Ma, in fondo, cosa c'era di normale ormai? Ci stava addirittura dormendo, con un estraneo.
"Lo è stata anche per me." sussurrò Harry mentre si alzava per svestirsi. Mentre rimaneva anche lui in boxer, si pose una domanda che subito dopo fece a Zayn.
"Non ho i miei vestiti con me, che cosa userò finchè sono qui?" chiese mentre si accoccolava sotto le coperte.
"Puoi usare i miei vestiti." disse Zayn mentre mancò un battito urtando per sbagliò un piede di Harry col suo. "Scusa." sussurrò nel buio.
"Se hai intenzione di chiedermi scusa ogni volta che ci toccheremo casualmente, non dormiremo mai." rispose Harry sorridendo consapevole che l'altro non potesse vederlo.
"Louis è..." sussurrò Harry dopo qualche secondo di silenzio. "Andato a casa." finì la frase Zayn.
"Vi ho visti, oggi, sul divano..." ammise Harry come se non dirglielo fosse un grosso peso da tenere dentro.
"Lo facciamo spesso." rispose Zayn ghignando spontaneamente al pensiero di Harry che li osservava in silenzio magari, perchè no, eccitandosi a sua volta.
"State insieme?"
"No. E' un rapporto un pò... Strano, diciamo."
"Ho capito."
"Allora, buonanotte... Harry."
"Hai detto il mio nome."
"Louis ha detto che devo essere gentile con te."
"Buonanotte, Zayn."
Harry sorrise e Zayn chiuse gli occhi, inconsapevole del vizio che Harry aveva di abbracciare le persone con cui dormiva. Non lo faceva apposta, gli veniva spontaneo nel sonno, come un'inconscia richiesta di affetto.
Lo fece anche quella notte, dieci minuti dopo essersi addormentato. Avvolse il petto nudo di Zayn con le braccia possenti che aveva e, quando il moro se ne accorse, sorprendentemente non cercò di toglierselo di dosso, rimase soltanto impassibile e si addormentò poco dopo.
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21 Guns.
RomanceZayn e Louis sono partners del crimine: compiono furti, dai più piccoli a quelli nelle banche e, tra una rapina e l'altra, il sesso tra loro non manca. Arrivano, poi, addirittura al rapimento. Harry Styles, figlio dell'uomo che uccise il padre di...