Maybe, he was an angel.

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"Harry?" urlò Zayn da dietro la porta del bagno in cui il riccio si era chiuso.
"Mi sto lavando la faccia!" urlò di rimando l'altro. Cosa voleva il suo rapitore già di prima mattina?
"Questa notte ho pensato molto nonostante il tuo respiro sulla pelle mi distraesse..." si zittì, maledicendosi per averlo detto e non solo pensato, sperò che Harry non avesse capito.
Nessuna risposta dal bagno, allora continuò "E ho in mente un'altra pista da seguire!"
Ancora silenzio, pochi secondi dopo la porta si aprì; rivelando un Harry Styles in boxer e con la faccia ancora un pò assonnata, i ricci scombinati e Zayn lo trovo più che adorabile.
"Bene! Vado a vestirmi e me lo dici mentre facciamo colazione?" disse deciso il più piccolo.
"Si... Va bene." sorrise Zayn prima di entrare in bagno per darsi una lavata.
Harry si vestì velocemente indossando dalla biancheria intima di Zayn ad una maglietta nera di Call Of Duty molto da nerd - per la quale l'avrebbe preso in giro - ed infine dei jeans.
Quando arrivò in cucina, Zayn era ancora in bagno quindi preparò lui la colazione. 
Ci mise un pò per trovare qualcosa di commestibile nel frigo o nei vari cassetti. Alla fine optò per mettere in tavola delle fette biscottate, il barattolo di nutella quasi finito e due tazze di caffè.
"Sei davvero una perfetta donna di casa." commentò Zayn entrando in cucina e sedendosi a tavola.
"Hai sul serio bisogno di fare la spesa: non c'è latte e nemmeno cereali. E' inconcepibile fare colazione senza." borbottò Harry sedendosi sulla sedia affianco a quella dell'altro.
Zayn si sentì il cuore in gola ogni santissima volta che i loro gomiti o le loro braccia si sfioravano soltanto ed Harry credette di perdere battiti quando le loro mani si scontravano nella foga di prendere la fetta biscottata per primi.
"Mi accompagnerai? Io non saprei cosa comprare." ammise Zayn.
"Volentieri... Sempre che non sia troppo pericoloso, qualcuno che conosco potrebbe vedermi."
"Ci faremo portare in macchina da Louis nel supermercato di un paesino più lontano."
"Oh... Andremo con Louis, allora." rispose Harry e si sorprese ad esserne quasi deluso.
"E' un problema? Pensavo vi steste simpatici." chiese Zayn sinceramente confuso dalla risposta dell'altro.
"Si... Infatti, è... Meglio così." Harry si mise a mangiare cercando di sovrastare il rumore dei suoi pensieri con quello delle fette biscottate masticate.
E l'aveva sentito, Zayn, da dentro quel bagno, dire quella cosa sul suo respiro... Si chiedeva cosa intendesse, cosa significasse quella strana situazione che si creava quando erano soli.
"Allora, lo vuoi sentire o no questo nuovo piano per scoprire la verità?" fu il tentativo di Zayn per diminuire la tensione.
"Oh, giusto... Spara."
"Tu hai una sorella, giusto?"
"Si ma non vive più con noi."
"Bè... Chiamala e dille la verità. Sarà difficile per lei accettarlo quanto lo è stato per te ma, una volta che si sarà calmata, capirà l'importanza e dovrà aiutarci."
"C-cosa dovrebbe fare?"
"Deve uscire con i vostri genitori, lasciando così la casa libera. Io o Louis o entrambi entreremo in casa e cercheremo tra le cose dei tuoi genitori, soprattutto l'ufficio di tuo padre, se c'è qualcosa che ha a che fare con l'omicidio del mio o comunque con quel periodo."
"O-okay... Dammi tempo per parlare con lei, però."
"Si... Certo. In questo modo tua sorella, parlandoci, potrebbe anche scoprire chi i tuoi genitori hanno ingaggiato per cercare il figlio scomparso e quindi da chi dobbiamo nasconderci in particolare. Anche se chiuso qui penso non ti possa trovare nessuno. Non ci arriverebbero mai a me e, in ogni caso, nessuno sa dove abito. A parte Louis, ma di lui mi fido più di quanto mi fidi di me stesso."
"Non so che parole usare per dirglielo." disse Harry pensieroso.
"Dille solo la verità... Non credo ci sia un modo più carino per dirle che suo padre è un assassino."
"Giusto..." sussurrò Harry passandosi una mano tra i capelli.
"Non volevo essere così duro, voglio solo dire che -"
"No, hai ragione. E' che non credo di averlo ancora digerito io, non so come possa consolare qualcun altro."
"Mi dispiace... Ma è meglio che voi lo sappiate ora, piuttosto che vivere in una bugia per sempre."
"Si... Vado in camera e la chiamo."
"Tieni, usa il mio cellulare." gli disse Zayn porgendoglielo ed Harry lo afferrò. "Buona fortuna."
Zayn gli sorrise ed Harry si sentì un pò meglio, sensazione che passò appena uscì dalla cucina e salì le scale.
Una volta chiuso in camera, il cellulare in mano ed il coraggio sotto i piedi, compose il numero di sua sorella.
"Pronto?" chiese la voce un pò meccanica dalla sorella ed Harry quasi si mise a piangere.
Respirò profondamente e poi "Gemma, sono io.", disse, "Harry."
"Oh mio dio!! Harry!! Si può sapere che fine hai fatto?! Stai bene?! Da che numero stai chiamando?! Dove diavolo sei finito?!" cominciò ad aggredirlo lei.
"Gemma... Lasciami parlare, okay? Ti spiego tutto. Sei sola?"
"Si, sono a casa mia... Muoviti. Io, mamma e papà siamo così in pensiero per te!"
"C'è qualcosa che devi sapere a proposito di mamma e papà..."
"Hazza? Mi stai spaventando."
"Lasciami finire di parlare senza interrompermi finchè non ho finito, okay?"
"O-okay..."
"Nostro padre ha... Ucciso una persona quattro anni fa: il padre della persona che mi ha, diciamo, rapito per vendicarsi di lui. Ho raggiunto un patto con questa persona... Io resto qui con lui e lui non mi fa del male, in cambio mi aiuta a scoprire perchè nostro padre l'ha fatto... Che cosa l'ha portato ad uccidere... Per ora abbiamo solo scoperto che c'entra anche la mamma in tutto questo, non so in che modo."
"Harry, frena... Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Harry... Oddio mio."
"No, in effetti non me ne sono ancora reso conto ma dobbiamo guardare in faccia la realtà, Gemma..."
"Come fai a sapere che questa persona non ti stia mentendo solo per farti restare tra le sue grinfie?! Forse era tutto pianificato."
"No, tu non lo conosci... Non hai visto i suoi occhi mentre mi raccontava la storia... I-io... Mi fido di lui." ammise Harry e si sentì quasi tremare nel dirlo, il viso perfetto di Zayn nella mente.
"Ma questo non è possibile! Harry, è nostro padre, non è un assassino!"
"So che è difficile da accettare, io stesso non l'ho ancora fatto... Ma per uscire da questa storia dobbiamo essere uniti, capisci?"
"Harry..."
"Mi dispiace... Dovevi sapere."
"Vorrei tanto abbracciarti ora."
"Avremo modo di farlo. Ti voglio bene sorellina, tu hai me. Non dimenticarlo. Supereremo tutto questo insieme."
"Si..." sussurrò lei.
"Gemma, non piangere..."
"Non sto piangendo, lo giuro..."
"Potresti cominciare da ora ad aiutarmi in questa cosa? Se non te la senti, io lo capisco..."
"No, voglio riuscire a capirci qualcosa anche io. Dimmi cosa devo fare."
"Bè, devi uscire con i nostri genitori per un pomeriggio intero, tenerli occupati così che lascino la casa libera. La persona di cui ti ho parlato entrerà in casa e guarderà tra le loro cose per vedere se ci sono delle sorta di prove riguardo a quel periodo."
"Sei sicuro che questo non sia solo un modo per rubare i soldi ai nostri genitori...?"
"Non posso esserne sicuro ma ti ripeto che mi fido di questa persona."
"E io mi fido di te, Harry... Lo farò. Più tardi ti manderò un messaggio con scritto il giorno e l'ora in cui usciamo, okay?"
"Va bene."
"A questo numero?"
"Si, questo."
"Perfetto."
"Stai tranquilla, okay? Ne usciamo insieme, uniti."
"Sono tranquilla... Ti voglio bene anche io, Harry."
Harry schiacciò quel pulsante rosso ed interruppe la conversazione, "Com'è andata?" chiese subito la voce di uno Zayn appoggiato allo stipite della porta della camera.
"E' andata... Lei è con noi. Ha solo paura che tutto questo sia una bugia e che tu voglia solo incastrare i miei genitori."
"E tu non hai paura? Potrebbe anche essere così."
"E'... Strano. Ma non ci ho mai nemmeno pensato..."
Zayn sorrise ed Harry non vide nient'altro. Il mondo poteva anche essere sottosopra o girare o fermarsi, che lui non se ne sarebbe nemmeno accorto, troppo preso da quel sorriso.
"Ho ascoltato la conversazione. Non le hai chiesto chi i tuoi genitori hanno ingaggiato per cercarti."
"Oh, me ne sono dimenticato..."
"Non fa niente, glielo chiederai alla prossima telefonata."
Harry annuì e nello stesso momento qualcuno bussò alla porta, Zayn scese a vedere chi fosse. Harry era certo fosse Louis così lo seguì giu per le scale, felice di poterlo rivedere.
Ma si bloccò quando Zayn salutò Louis con un bacio a stampo. S'irrigidì quando Louis volle approfondire il bacio e, senza nemmeno accorgersi che anche lui era sceso ad accoglierlo, prese a succhiare le labbra carnose di Zayn.
"Oh, ciao anche a te Harry!" strillò Louis una volta che le sue labbra furono libere da quelle di Zayn.
"Ehi..." borbottò Harry, mettendo su il muso senza nemmeno accorgersene e senza nemmeno un chiaro motivo.
"Luna di traverso?" chiese sorridente Louis ed Harry si chiese se esistesse un solo giorno in cui il suo umore fosse pessimo? Si rispose di no e lo ringraziò mentalmente per questo, il suo sorriso aumentava la sua voglia di vivere che da pochi giorni a quella parte scarseggiava abbastanza.
"No, è solo geloso." rispose al suo posto Zayn evidentemente fuori luogo ma altrettanto azzeccato. Di Louis o di Zayn, questo Harry non riuscì a capirlo.
"Allora ragazzoni, novità?" chiese Louis sedendosi sul divano, seguito dalla sua aurea positiva, e poggiando i piedi sul tavolino davanti ad esso.
Zayn si sedette sulla poltrona e "Si, abbiamo un nuovo piano." rispose.
Harry riuscì finalmente a muoversi e si sedette affianco a Louis, il quale fece passare un braccio lungo le sue spalle come se fosse il gesto più normale del mondo. E forse lo era.
Per Harry, però, no. Per Harry significò sentirsi di colpo più a suo agio, sentirsi meglio, in pace col mondo. Questo prima di accorgersi dello sguardo inquietante di Zayn su di loro.
"Cioé?" chiese Louis come se non si fosse nemmeno accorto dell'occhiataccia che aveva appena incenerito sia lui che Harry.
"Harry ha detto alla sorella la verità. Lei si farà una bella giornata fuori con i genitori e noi entreremo in casa loro per cercare uno straccio di prova."
"Oh... Capisco." annuì Louis.
"Vado a fare una cosa di sopra... Vi lascio soli." disse Zayn prima di sparire, senza però dimenticarsi di lasciare l'ennesima occhiataccia agl'altri due.
Harry si chiese se fosse geloso di lui o di Louis... Di Louis, ovvio, che domande!
"E così hai sentito tua sorella?" chiese retoricamente Louis stringendo la presa intorno alle spalle di Harry.
"Già."
"Come l'ha presa?"
"Male." rispose Harry girandosi per guardare dritto negl'occhi cielo di Louis. "E' incredula... Vorrei non averglielo mai detto."
"E' meglio che lei sappia... Mi dispiace per quello che state passando ma per fortuna tu hai lei e lei ha te. Pensa... Zayn non ha nessuno."
"Ha te."
"Si... Io ci sono. Ma ci sono anche per te, Harry, il nostro rapporto non si ferma all'abbraccio dell'altro giorno: quello è solo l'inizio. Se hai bisogno di parlare con qualcuno, io ci sono."
"Si, lo so. Ed è davvero una fortuna per me."
Louis prese ad accarezzare dolcemente una gota di Harry, e quest'ultimo gli sorrise come se con quel piccolo movimento delle labbra volesse davvero ringraziarlo per le sensazioni che gli dava. Probabilmente, non sarebbe sopravvissuto in quei giorni senza Louis. Apprendere una notizia così inaspettata e orribile ed essere completamente solo, senza nemmeno un amico accanto o la sorella... Louis c'era e questo era davvero importante per lui.
Senza nemmeno rendersene conto, si avvicinò forse troppo al viso di Louis, spinto da una forza che nemmeno lui sapeva di avere, da un desiderio che non sapeva di trattenere.
Vide l'espressione di Louis farsi prima interrogativa e poi di colpo dolce, quando si avvicinò a sua volta per incontrare le sue labbra a metà strada.
Esse si sfiorarono appena quando Zayn irruppe nella stanza e i due si allontanarono di colpo e spaventati dal rumore improvviso.
Il rumore provocato dalle scarpe di Zayn sulle scale, non quello del suo cuore che si strappava in due. Quest'ultimo non lo sentirono, ma Zayn si, forte e chiaro.
Non lo ammise a sè stesso, ovviamente, "Sono felici insieme", si disse invece, convincendosi di essere un pericolo per entrambi.
Lui era pieno di dolore e di veleno in corpo, non avrebbe potuto curare o rendere felice nessuno. Tanto meglio per loro se si trovavano bene insieme.
Louis si sarebbe liberato di lui ed Harry... Bè, Harry avrebbe trovato in Louis una bellissima persona da amare mentre lui non ci sarebbe mai riuscito.
Ripeterselo mille volte l'aveva ormai convinto che quella fosse la verità. Lui non sapeva amare e lasciarsi amare da qualcuno sarebbe stato un errore.
Eppure sia Harry che Louis si sentirono strani in quel momento, come se l'avessero in qualche modo tradito.
Zayn entrò in cucina come per evitare di guardarli in faccia e Louis si alzò di scatto per seguirlo, lasciando Harry da solo con il suo caos in testa.
Quando Louis entrò in cucina, trovò Zayn seduto sulla sedia che si mangiava le unghie della mano destra.
"Zayn..." sussurrò, posando le mani sulle sue spalle.
"Mh?" 
"Quello che hai visto su quel divano... Non conta nulla... E' solo una sensazione strana." 
Zayn non rispose, non si mosse nemmeno.
"Insomma, guardami negl'occhi!" gli urlò Louis mettendosi davanti a lui e sbattendo forte le mani contro il tavolo.
Zayn non accennò nemmeno a tirar su la testa per guardarlo, così Louis lo fece al posto suo, afferrandogli il mento tra le dita.
Fece incontrare l'azzurro con il nocciola e "Io amo te, lo sai, ho sempre amato te con tutto me stesso." disse sincero.
Zayn gli levò bruscamente le dita dal suo mento ma continuò a guardarlo negl'occhi "Bè, io no. Quindi forse è meglio che tu vada di là e ti scopi il ragazzino. Non aspetta altro." disse con una nota di cattiveria.
Louis trattenne le lacrime con tutta la forza possibile e stava per dire qualcosa quando il cellulare di Zayn avvisò che un messaggio era appena arrivato.
Zayn lesse ad alta voce "Usciamo per pranzo e torniamo nel pomeriggio tardi, quindi vi consiglio di muovervi. La casa è libera dalle 12.30 alle 18 circa."
"Vai da solo o andiamo insieme?" chiese Louis.
"Sarebbe meglio andare insieme ma tu fa' come vuoi."
"Vengo con te, non sei bravo a scassinare le porte."
"Non ce n'è bisogno, in realtà. Harry nella tasca posteriore dei jeans, oltre al cellulare, aveva un piccolo mazzetto di chiavi."
"Oh, è vero, gliel'ho preso io, me n'ero dimenticato."
"Vieni lo stesso?"
"Si, non facciamo mai un colpo separati, giusto?"
"Giusto."
Tornarono entrambi in sala e "Styles, noi due andiamo a casa tua mentre tu resti qui. Se bussano alla porta, non aprire. Non provare ad uscire da qui per nessun motivo, okay?" comandò Zayn.
"Okay." rispose soltanto Harry.
"Ci vediamo dopo." disse Zayn mentre si infilava il giubbotto ed uscì di casa.
"Louis, aspetta" Harry afferrò il polso di Louis prima che potesse fare un solo passo. "Ho sentito quello che vi siete detti in cucina."
"Immaginavo."
"Mi dispiace... Tu ci sei per me, bè, anche io per te quindi..."
"Ne parliamo in un altro momento, okay?"
"Non sei arrabbiato con me, vero?"
"Non potrei esserlo, guarda che occhioni dolci che hai!" sorrise Louis e gli scompigliò i capelli affettuosamente.
Anche lui indossò la sua giacca ed uscì di casa. Pochi minuti dopo, Harry sentì il rumore del motore della macchina e, affacciato alla finestra, li vide sfrecciare via.
Per una mezz'oretta interminabile il viaggio procedette nel silenzio più totale, finchè Zayn non smise di guardare oltre il finestrino e si decise a voltarsi verso il guidatore.
"Mi dispiace per prima, sono stato troppo duro con te."
"Non fa niente..." rispose Louis sussurrando.
"Non è vero... Non lo meriti. E' solo che è la verità. Io e te viviamo praticamente all'unisono da tre anni, scopiamo da Dio insieme ma io non mi sono innamorato di te. All'inizio poteva non essere un colpo di fulmine, ma l'amore non è nato nemmeno col tempo. Mi dispiace dirtelo in questo modo ma tu l'hai sempre saputo, no?"
"Si, lo so..."
"Ecco. Io ti voglio bene, Louis, e forse in qualche modo contorto io sono innamorato di quello che rappresenti nella mia vita, sono legato a te da qualcosa di così stretto e indissolubile che il solo pensare di staccarmene mi fa venire delle crisi paurose di ansia ma non è amore, il mio. E tu meriti di essere amato da una persona che riesca a farlo in modo normale, non malato. Devi cominciare a staccarti da me..."
"Ma io sto bene anche così! A me bastano le nostre notti insieme, i baci che mi lasciano senza fiato, guardarti ogni singolo momento ed ammirare ogni più piccola parte di te. Mi basta tutto questo e me lo sono sempre fatto bastare. Tu ora tiri fuori questo discorso solo perchè mi hai visto con Harry su quel divano. Noi due stavamo per baciarci, si, non lo so che cosa mi è preso... E' solo un'attrazione momentanea. Io sono disposto a passare anche tutta la vita al tuo fianco senza mai chiederti nulla in cambio."
"Questo è sbagliato, Louis. Qui non si tratta di Harry, forse è solo un pretesto. Tu hai bisogno di un amore vero, come tutte le persone di questo mondo. Non puoi vivere una vita intera amando una persona che non potrà mai amare né te né nessun'altro. Devi crearti qualcosa di nuovo, perchè non con Harry... Chi lo sa? O con qualcun altro, ma hai bisogno di staccarti da questo sentimento che provi per me."
"Credo che questa sia la conversazione più orribile di tutta la mia vita."
"Ora ci stai male ma sono sicuro che se cominciassimo a comportarci da amici e soltanto amici, tu prima o poi ti abitueresti e cominceresti una vita tua..."
"Stai dicendo che non posso più toccarti in quel modo... Baciarti... Che tu non lo farai più con me?"
"Sto dicendo questo, si. E' giusto così, Lou."
"Siamo arrivati." disse brusco Louis prima di parcheggiare.
Zayn tirò fuori le chiavi di Harry dalla tasca del giubbotto ed entrarono.
La prima cosa che fece il moro, fu cercare lo studio del padre di Harry e, una volta trovato, vi entrò.
Louis, intanto, si precipitò nella camera da letto di moglie e marito, iniziando a rovistare tra i cassetti.
La sua bocca si aprì istintivamente per creare un'espressione sorpresa quando lesse delle lettere riposte tra la biancheria intima della donna.
"Zayn, cazzo, vieni qui subito!!" urlò all'amico, il quale si precipitò portando con sé un foglio tra le mani.
"Ho trovato queste lettere!!" disse Louis sussurrando come se stesse rivelando un segreto di Stato e nessuno potesse sentirlo.
"Cos'hanno di sorprendentemente utile?" chiese Zayn impaziente.
"Sono lettere d'amore... Lei dice di amare quest'uomo, non vede l'ora di vederlo per... Insomma, è andata abbastanza nei particolari."
"Gliela leccava in modo sublime e lei non vede l'ora di rifarlo?" chiese Zayn ironico e Louis scoppiò a ridere "Qualcosa del genere!" sghignazzò.
"Mi hai fatto venire qui per rivelarmi la vita sessuale di questi due viscidi?" chiese Zayn dopo aver riso con l'altro.
"No, è questo il problema. Le lettere non sono indirizzate al signor Styles ma... Malik. Sono per tuo padre, Zayn."
Le risate si interruppero improvvisamente. Zayn rimase pensieroso e sorpreso nello stesso momento. Che fosse stato un omicidio per gelosia?
"Tu... Cosa hai trovato?" chiese Louis indicando il foglio tra le mani di Zayn.
"E' una stampa del patto che il padre di Harry e il mio hanno fatto in quel periodo. Lavoravano insieme ad un progetto, sembra sia la realizzazione di una villa ma è molto vago, sembra qualcosa di segreto, di losco. Credo che la mafia fosse coinvolta nel loro progetto."
"Quindi... Il signor Styles potrebbe aver ucciso tuo padre per gelosia malata oppure obbligato dalla mafia? Magari tuo padre si è tirato indietro ad un certo punto..."
"Può essere. Non possiamo portarci a casa le prove o potrebbero accorgersi della loro mancanza."
"Facciamo delle foto." disse Louis tirando fuori il cellulare dalla tasca dei jeans, per poi mettersi a fotografare i fogli che avevano recuperato.
"Dobbiamo scoprire dove si trova questa villa e se è stata realizzata alla fine." pensò Zayn ad alta voce, nel frattempo.
"E come? Qui dice soltanto le dimensioni dell'edificio e del giardino... Oh, si trova nel Cheshire."
"Potrebbe essere questa."
"Possiamo chiedere ad Harry se negl'ultimi anni si sono trasferiti o se hanno sempre vissuto qui. Tuo padre è stato ucciso quando avevi sedici anni quindi in teoria dovrebbero aver cambiato qualche tempo dopo... Ci pensiamo poi, andiamo a casa ora, mi mette ansia stare qui." 
"Si, tu comincia ad andare, io ti raggiungo."
"Okay." rispose Louis ed uscì dalla villa.
Zayn, invece, cercò la stanza di Harry e sorrise quando la trovò.
Poster attaccati ai muri, letto disfatto come doveva averlo lasciato, lo stereo ancora acceso ma senza nessun CD dentro, mensole piene di libri e CDs ed il portatile sulla scrivania piena di fogli e penne colorate. Si sorprese di sé stesso quando prese ad aprire cassetti e, trovato quello della biancheria intima, prese un paio di boxer in mano e li osservò attentamente, li stava per portare sotto il naso quando torno in sé e li mise giu scuotendo la testa.
C'era un quadernetto arancione, poi, sulla scrivania, che attirò l'attenzione di Zayn.
Lo infilò nella giacca per nasconderlo ed uscì per raggiungere Louis in macchina.
Louis non era pronto per affrontare un qualsiasi discorso con Harry, decise che l'avrebbe fatto il giorno dopo, così accompagnò Zayn a casa e filò subito verso la sua, di casa.
Appena Zayn entrò in casa, Harry si precipitò all'ingresso. "Novità?" chiese ansioso.
"Si." rispose Zayn "Tu siediti sul divano, io vado un attimo in camera e poi ti spiego."
Harry annuì e tornò in sala dove si sistemò, mentre Zayn ripose il quadernetto arancione di Harry in un cassetto in camera e si spogliò, lasciando scoperto soltanto il petto.
Scese le scale e si sedette affianco ad Harry, il quale credette di non aver abbastanza ossigeno in corpo per respirare, appena il petto nudo di Zayn gli si parò davanti deviando i suoi pensieri completamente.
"Abbiamo trovato delle lettere d'amore che tua madre ha scritto per mio padre... Ed anche un documento in cui si stabilisce il patto secondo il quale tuo padre ed il mio lavorarono insieme per la costruzione di una villa... E' descritto in modo vago, sembra qualcosa di losco quindi pensiamo ci sia di mezzo la mafia."
"Oh... Ho capito."
"Louis ha le foto dei documenti, domani te li farà vedere lui. Il prossimo obiettivo è trovare la villa, sempre è stata costruita. Pensiamo che possa essere casa vostra... Voi vi siete mai trasferiti o avete vissuto sempre nello stesso posto?"
"Ci siamo trasferiti quando avevo diciassette anni."
"Uhm, questo rende l'ipotesi ancor più verosimile."
"Già."
"Ma a questo ci pensiamo domani, va bene?"
"Va bene. Se è possibile vorrei richiamare mia sorella, domani."
"Si, certo che sarà possibile." 
"Grazie, Zayn."
"Vado di sopra, non ho fame. Tu se vuoi preparati la cena."
"Okay... A dopo."
"A dopo, Harry."
Zayn chiuse la porta della stanza a chiave, per evitare che Harry potesse entrare e cominciò a leggere il suo quadernetto.
La maggior parte erano pensieri del ragazzo, più che racconti della sua vita giorno per giorno. 
Rimase sorpreso, Zayn, quando in una pagina lesse Ho visto qualcuno dalla finestra oggi, mentre cenavo, un ragazzo. Era quasi buio fuori quindi non l'ho visto perfettamente ma i suoi occhi erano grandi e penetranti... Era bellissimo. L'essere più bello che io abbia mai visto su questa terra. Un viso perfetto. Sono riuscito a vederne solo quello, il corpo era nel buio. Poco dopo non c'era più... Credo di aver sognato. Forse era un angelo.
Era lui. Parlava sicuramente di lui. Paragonandolo ad un angelo.


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