In the end, as we fade into the night.

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Quando Harry si svegliò, si ritrovò abbracciato al petto nudo di Zayn.
Quest'ultimo dormiva ancora tranquillamente, il petto che andava su e giu, la bocca socchiusa, le ciglia lunghe che gli accarezzavano le guance, il braccio sinistro disteso appena sopra la testolina riccia di Harry mentre quello destro era come caduto dal letto.
Harry rimase immobile, un pò per poterlo osservare ancora ma anche per paura che, se l'avesse svegliato muovendosi, si sarebbe arrabbiato e beh... Harry si era reso conto, dal giorno prima, di aver paura di lui.
Harry si stroppicciò gli occhi, sbadigliò appena per poi appoggiare una mano sul petto di Zayn, senza nemmeno farci caso.
Alzò lo sguardo per vedere se si fosse svegliato, ma niente. Allora lasciò la mano esattamente dov'era e quasi si scottò per quanto il corpo dell'altro fosse caldo.
In quel momento gli sembrò come se non riuscisse a controllare le sue gesta, come se quella mano stesse facendo quel che voleva senza passare dal suo cervello per chiedere il permesso. Si mosse lungo quel petto magro e quella pelle morbida, come se fosse autorizzata e quello fosse un gesto normalissimo.
Accarezzò con attenzione quel corpo, fino ad arrivare al cuore tatuato appena sopra l'elastico dei suoi boxer.
Non era l'unico tatuaggio, in effetti, ed essi avevano dato ad Harry la stessa curiosità di saperne ogni significato più profondo, come quei graffiti sul soffito il giorno prima.
Sentì Zayn muoversi leggermente e ritrasse subito la mano, come se avesse appena preso la scossa.
"Ti sei attaccato come una cozza allo scoglio stanotte." disse Zayn in un sussurro, gli occhi ancora chiusi, la voce assonnata.
"Scusa..." rispose Harry allontanandosi da lui e sistemandosi in quella che avrebbe dovuto essere la sua parte di letto. Era così fredda rispetto a dove si trovava il corpo disteso di Zayn.
"Non fa niente." borbottò Zayn sbadigliando per poi aprire gli occhi a quella nuova giornata.
Harry non si mosse quando sentì Zayn alzarsi dal letto facendolo scricchiolare leggermente.
Lo seguì con lo sguardo dovunque andasse. Lo vide guardare la sveglia sul comodino per leggerci l'ora: le 11, aprì uno dei due armadi della stanza, ne tirò fuori una magliettina bianca che indossò subito dopo e poi lanciò qualche indumento sul letto. "Metti questi oggi." disse prima di uscire dalla stanza.
Non chiuse la porta, la lasciò aperta come per far capire ad Harry che avrebbe dovuto seguirlo.
Così, Harry si alzò. 
Indossò i pantaloncini neri e la maglietta dei Beatles che Zayn aveva lasciato sul letto, si sentiva stranamente felice nell'indossare qualcosa di suo. Era come se in quel modo se lo sentisse addosso.
Scese le scale e seguì i rumori per capire dove fosse Zayn, fino ad arrivare in cucina.
Vi erano già due tazze di caffè sul tavolo, "Se vuoi qualcosa da mangiare, ci sono dei biscotti lì." gli spiegò Zayn mentre con una mano teneva il cucchiaino per girare lo zucchero e con l'altra gli indicava un cassetto sotto il lavandino.
Harry annuì ma non aveva poi molta fame, perciò si sedette di fronte a Zayn per godersi il suo caffè.
"Due cucchiaini?" chiese Zayn dal nulla, osservandolo.
"Si... Mi piace così." rispose Harry.
"Lo zucchero fa male, dovresti versarne uno solo." commentò Zayn serio.
"Ci proverò..." Harry sorrise e si passò la mano che non teneva la tazza tra i capelli, dovevano essere disordinati anche più del solito e finì quasi per imbarazzarsi.
Calò il silenzio mentre entrambi sorseggiarono i loro caffè.
"Vorrei farmi una doccia..." azzardò Harry una volta finito. 
"Anche io. Comunque, vai prima tu. Il bagno è su, penso tu lo sappia già." disse Zayn ed Harry annuì prima di tornare al piano di sopra e chiudersi in bagno.
Mentre Harry lasciava scorrere l'acqua della doccia aspettando che diventasse calda abbastanza, Zayn lavò le due tazze nel lavandino.
Pensò che ad Harry, i suoi vestiti, stavano davvero benissimo ma in realtà sarebbe stato bene anche in un costume da banana enorme o qualcosa del genere.
Immaginò il ragazzo saltellare vestito da bananona, e con banana intendeva il frutto vero e proprio, e quasi scoppiò a ridere da solo.
Qualcuno bussò alla porta.
Tre pugni consecutivi e, dopo qualche secondo, anche il quarto. 
Doveva essere Louis. Quello era il loro "segnale segreto", una sorta di modo per sapere se alla porta fosse Louis o la polizia.
Zayn chiuse il rubinetto, si asciugò le mani ed andò ad aprire.
Louis lo accolse con un violento bacio a stampo, schiacciò le labbra sulle sue così forte che sembrava quasi volesse come attaccarle.
"Buongiorno!" quasi urlò poi Louis, con il suo solito buon umore, se per caso qualche volta non lo era, c'era davvero da preoccuparsi.
"Ehi, entra." disse Zayn ed entrambi si sedettero in silenzio sul divano.
"Harry dov'è? E' già scappato?" chiese Louis sorridendo.
"Penso sia troppo stupido per riuscirci. E' in doccia." rispose Zayn e per un attimo s'immaginò quel che stava succedendo nel suo bagno, scosse la testa. Si sentiva terribilmente in colpa quando era con Louis e pensava a qualcuno anche se, effettivamente, loro due non stavano insieme.
"Mmh... In doccia... E' ancora sporca del mio sperma?" Louis rise e Zayn gli tirò uno schiaffetto dolce "Sei un coglione.", ma lo disse con talmente tanta dolcezza che a Louis gli si sciolse il cuore, non si offese di certo.
I due alleati discussero su cosa farne di quella nuova giornata mentre Harry era già dentro la doccia.
Il ricciolino annusò il profumo del bagnoschiuma allo zucchero filato prima di spalmarselo lungo tutto il corpo.
Avrebbe dovuto parlare con Zayn e Louis, pensò, per capire come avrebbero agito per scoprire la verità.
Non c'era la possibilità che suo padre non fosse un assassino, Zayn l'aveva visto con i suoi occhi entrare in casa sua.
A meno che non esisteva un suo sosia da qualche parte, Harry doveva convivere con la certezza che suo padre fosse un assassino, conoscendo chi fosse in realtà l'uomo che amava.
Eppure qualche domanda gli frullava per la testa.
Perchè l'aveva fatto?
E se fosse stato costretto a farlo?
E se avesse avuto le sue ragioni?
Harry si stupì di aver anche solo pensato che uccidere un uomo potesse essere lecito se con una buona ragione per farlo... Probabilmente era il troppo amore per suo padre che glielo fece pensare ma subito si riprese e tornò in sè, mentre si passava lo shampoo tra i capelli.
E sua madre, lei lo sapeva? E se fosse in pericolo in casa con lui da sola? E se lo fosse anche sua sorella?
Non poteva restare lontano da loro pensando così egoisticamente, avrebbe dovuto fare qualcosa per allontanarle da quell'uomo di cui ormai non si fidava più.
Ma c'era una parte di lui che era certa del fatto che suo padre non avrebbe mai fatto del male a nessuno della sua famiglia.
Poteva esserne certo? No. Avrebbe parlato con i suoi rapitori anche di questo.
Sciacquò via il bagnoschiuma dal suo corpo e poi anche lo shampoo dai suoi ricci.
Uscì dalla doccia e, senza sapere quale accappatoio poteva o non poteva usare, optò per quello color rosso.
La porta si aprì di colpo, facendo sobbalzare Harry che, per fortuna, era già tutto coperto.
"Scusa, ma ho un'emergenza piscia." disse imbarazzato Louis avvicinandosi al gabinetto del bagno.
Harry lo vide tirar giu la cerniera dei suoi jeans e spalancò la bocca prima di seguire l'educazione che gli era stata insegnata, raccogliere i suoi vestiti ed uscire dal bagno per lasciargli la privacy che Louis, invece, sembrava non conoscere.
Harry si chiuse la porta del bagno alle spalle, scosse la testa sorridendo pensando a quanto spontaneo sembrava essere Louis, voleva conoscerlo fino in fondo, era sicuro gli sarebbe piaciuta una persona come lui.
Entrò in camera e vi trovò Zayn sdraiato sul letto, un I-Pod in mano e le cuffie nelle orecchie.
Teneva gli occhi chiusi, sembrava fosse in un altro mondo. Harry, quindi, decise di non distrarlo tanto, dato che la musica la sentiva appena persino lui, doveva essere talmente alta da non accorgersi nemmeno che lui fosse lì dentro.
In the End, Black Veil Brides. Ecco cosa stava ascoltando.
Harry si rintanò in un angolino della stanza, fece scivolare l'accappatoio lungo il suo corpo fino a terra, rimanendo completamente nudo e senza accorgersi del fatto che Zayn avesse aperto gli occhi proprio in quel momento.
Harry gli dava le spalle, così Zayn ebbe soltanto la visione della sua schiena da graffiare, le sue braccia per proteggerlo, le gambe lunghe e da modello e per finire quel fondoschiena piccolo ma ben messo. Un ghigno si dipinse sul volto di Zayn quando Harry cercò un paio di boxer nei cassetti e, occasionalmente, Zayn riuscì a scorgere il suo membro.
La carica che gli dava la musica nelle sue orecchie e il corpo invitante del ragazzo più bello che avesse mai visto era un mix di emozioni troppo forti. Dovette lottare con sè stesso per contenersi. Mille pensieri gli attraversarono la mente e tutti contenevano la parola "sesso" "cazzo" "Harry" "sesso" "sesso" "culo" "sesso". Avrebbe voluto scoparselo come se non ci fosse un domani in quel momento, magari a ritmo di quel pezzo di musica.
Si leccò le labbra quando Harry li trovò e lo vide infilarseli abbassandosi leggermente.
Una volta che fu in pantaloncini, Harry si voltò verso di Zayn, il quale richiuse velocemente gli occhi.
Li riaprì solo dopo pochi minuti e riuscì a vedere Harry, ormai con addosso anche la sua maglietta dei Beatles, uscire dalla stanza.
Harry trovò Louis sdraiato sul divano quando arrivò in sala. 
I ricci ancora bagnati e il profumo di zucchero filato mandarono Louis in una strana estasi momentanea.
"Come stai?" chiese, mettendosi seduto per fare posto anche all'altro.
Harry, infatti, si sedette affianco a lui. "Un pò stranito... Vorrei parlare con te e Zayn di alcune cose."
"Ci sarà tempo per parlare, ora rilassati un pò, ti ci vuole dopo tutte le informazioni che hai ricevuto e le emozioni che hai provato."
Harry annuì e, spontaneamente, appoggiò la testa sulla spalla di Louis e chiuse gli occhi.
"Mi sento come se tutto quello in cui credevo si fosse sgretolato sotto i miei piedi, facendomi cadere in un luogo completamente buio." sussurrò mentre Louis trovava piacevole il leggero solletichio che i suoi ricci umidi provocavano sul suo collo.
"Immagino... Comunque non è poi così buio, io ti aiuterò a ritrovare almeno un piccolo spiraglio di luce. Cioè... Io e Zayn lo faremo."
Harry annuì di nuovo e Louis cominciò ad accarezzargli i capelli dolcemente. In quel momento c'erano solo loro due, fin quando lo scroscio che proveniva dalla doccia non ricordò ad entrambi la presenza di Zayn. Il grande amore di Louis e la terribile attrazione che Harry provava per lui.
Eppure, in quel preciso momento, entrambi pensarono poco al fatto che Zayn fosse completamente nudo in quella doccia, si chiesero, più che altro, se sarebbe mai stato possibile rimanere così per sempre su quel divano, insieme.
Diciamo che al per sempre non ci arrivarono, ma rimasero in quel modo per almeno venti minuti.
"Mi racconti una storia?" chiese Harry ancora con gli occhi chiusi, strofinando la testa sulla sua spalla a mo' di gattino.
"Una storia? Non saprei... Oh, ecco, una storia ci sarebbe." disse Louis arrossendo per le attenzioni che Harry gli stava riservando e per come sembrava rilassato accanto a lui.
"C'era una volta un ragazzo, Lewis, egli era un principe, il figlio del re e della regina. Di conseguenza viveva in un castello, aveva tutto ciò che voleva e una marea di soldi. Un giorno, però, la sua vita da sogno venne interrotta da un tragico incidente. Egli venne rapito dal mago Zurlì, il cattivo del villaggio. Egli voleva ucciderlo con un incantesimo ma il principe azzurro venne in suo soccorso. In realtà, non era proprio azzurro. Era vestito di nero: pantaloni neri stracciati sulle ginocchia e giacca di pelle nera. Un cappellino dello stesso colore ma con una scritta rossa incisa sopra. Un principe azzurro molto, molto strano. Un principe nero. Comunque, salvò Lewis dal terribile mago cattivo e, da quel giorno, ne dipese in tutto e per tutto. Le loro vite diventarono una sola, facevano tutto insieme, avevano degli strani affari insieme. E... E vissero felici e contenti."
Louis raccontò la sua storia, o meglio, come la sua storia s'incatenò a quella di Zayn in una sorta di favola ed Harry, un pò, lo capì.
Zayn irruppe nella stanza e rimase in silenzio ad ascoltare quella storia che aveva qualcosa di famigliare, sorrise con l'asciugamano bianca stretta in vita.
Informò gli altri due della sua presenza solo una volta che Louis ebbe finito di raccontare.
Vederli così vicini gli faceva una stana tenerezza ma nello stesso tempo un mostriciattolo di nome gelosia gli parlava nella testa, non sapeva nemmeno lui di chi fosse realmente geloso, probabilmente di entrambi.
Si sedette sulla poltrona, "Avete fatto amicizia, vedo." disse serio causando il faccino da senso di colpa di Louis ed Harry tirò su la testa di colpo, staccandosi un pò di malavoglia dalla spalla di Louis.
"Harry vorrebbe parlarci ma io ho pensato che oggi dovesse essere un giorno un pò tranquillo per lui e-"
"Ti preoccupi per lui?" Zayn alzò un sopracciglio.
"Tengo davvero alle persone, non sono come te." sbottò Louis, alzandosi di colpo dal divano per dirigersi verso la porta d'ingresso.
Harry guardò Zayn per un secondo, prima che quest'ultimo seguisse l'amico.
Vide Louis aprire la porta ma, bruscamente, la richiuse facendola sbattere forte.
"Ma che cazzo ti prende?" gli urlò contro bloccandolo contro la porta.
"Sono stanco del tuo egoismo e menefreghismo verso gli altri. Verso di me." disse Louis tutto d'un fiato.
"Che cosa c'entri tu ora? Pensavo stessimo parlando del ragazzino di là." 
"E invece io mi riferisco anche a me. Dopo tutto quello che abbiamo passato insieme, riesci ancora a sbattertene anche di me. Agisci alle mie spalle e, cazzo, ormai sai quanto ti amo ma te ne freghi continuando ad usarmi come un tappetino e scoparmi, perchè sai che io non direi mai di no, non ci riuscirei mai a farlo quando si tratta di te ma allora perchè tu non la smetti di farmi questo?" Louis urlò in faccia a Zayn quello che avrebbe dovuto dirgli da tempo, Harry sentì e rimase in silenzio, in ascolto.
Zayn gli strinse le spalle tra le mani e lo fece aderire completamente alla porta mentre diceva "Sei un fottuto stronzo se pensi che io me ne sbatta il cazzo di te.".
Louis stava per ribattere quando Zayn lo fermò facendo incontrare le loro lingue.
Un bacio violento, arrabbiato, pieno di rimorsi e frasi non dette, poi urlate in un'anticamera, amore non corrisposto o forse si.
Le mani di Zayn strinsero il viso di Louis come per non farlo più scappare, e nemmeno provarci. Louis graffiò la schiena nuda di Zayn, lo attirò ancora di più a sè per poterlo sentire contro di sè.
Harry capì, da quel silenzio interrotto da qualche gemito scomposto, che cosa stesse succedendo.
Si alzò, raccolse il libro che Zayn lesse su quel divano e andò a viverlo, pagina per pagina, in camera da letto. Nella ormai loro camera da letto.
Louis, intanto, fece cadere l'asciugamano di Zayn a terra. Avvolse la sua erezione in una mano e pompò fin quando Zayn venne sporcandogli i jeans e risero, risero forte. 
Come solo loro sapevano fare dopo una lite, dopo il sesso, dopo una rapina.
"Tu per me sei come... Il mio polmone destro." sussurrò Zayn accarezzando le labbra di Louis con un dito.
"Il tuo polmone destro?" rise Louis.
"Si, se non ci sei io non riesco più a respirare." ammise Zayn e guardò Louis dritto in quegl'occhi blu, fondendoli con i suoi nocciola. Louis fece tesoro di quella confessione perchè le parole dolci, con Zayn, erano più uniche che rare.
"E perchè proprio quello destro?"
"Non lo so, mi stava più simpatico."
Entrambi risero, si spostarono in cucina, dove consumarono i loro corpi, le loro energie nel sesso violento.
Louis avrebbe voluto farci l'amore con Zayn ma sapeva che il sesso era ciò di cui si doveva accontentare.
Sentire i colpi veloci dentro di lui, bruschi, a volte dolorosi. Ma il dolore che provava, in un certo senso, gli faceva sentire che Zayn era lì. Era lì con lui, dentro di lui e così doveva essere.
Louis, ormai completamente nudo come lo era Zayn, urlò in quella cucina e Zayn gli porto una mano sulla bocca "Abbiamo ospiti" ridacchiò ma, quando Louis gli morse il palmo, lasciò perdere e lo lasciò sfogarsi come voleva.
Quel giorno, su quel tavolo della cucina, forse dovuto a quel che Louis aveva appena detto, Zayn lo penetrò in modo talmente violento che Louis credette di morire ad ogni spinta.
Si aggrappò alle spalle di Zayn come per tenersi in vita, lo baciò per secoli, sulla bocca e poi sul collo.
Harry sentì, dalla camera, gli urlì di Louis, i gemiti quasi arrabbiati di Zayn. 
Nonostante la crescente erezione nei suoi boxer, continuò a leggere indisturbato.

Avvertì la necessità di allontanarsi per un po', di capire ciò che stava succedendo, di lottare contro il fortissimo desiderio di far ritorno a casa, di fuggire da lì, prima che la delusione permeasse tutto quello in cui aveva creduto per quasi un anno.

Hai ragione, Paulo Coelho, pensò Harry, capire ciò che stava succedendo, allontanarsi un pò...
La sua lettura fu interrotta da Zayn che, di colpo, entrò con indosso la stessa asciugamano di prima.
"Mettiti questi, usciamo un pò." annunciò ad Harry, lanciandogli un paio di jeans chiari.
Harry annuì, Zayn tirò fuori qualche vestito dall'armadio e si andò a vestire in bagno. Harry ne rimase quasi deluso, si sfilò i pantaloncini neri per cambiarli con quei jeans.
Si infilò le converse bianche, si ravvivò il ciuffo informe di ricci davanti all'unico specchio della stanza e scese al piano di sotto.
Louis era già davanti alla porta, "Spero che il moretto si muova." disse, sembrava di buon umore, doveva essere l'effetto che il sesso con Zayn Malik aveva su di lui, pensò Harry.
"Dove andiamo?" chiese curioso.
"Non possiamo uscire qui o rischiamo d'incontrare qualcuno che ti conosce. C'è una specie di mercatino in un paesino vicino."
"Ho capito." rispose Harry e Zayn proprio in quel momento li raggiunse.
Dopo circa quindici minuti di silenzio in macchina, Louis parcheggiò e tutti e tre scesero.
Passeggiarono insieme lungo tutte le inutili bancarelle di quel mercatino dell'usato.
Louis, ad un certo punto, prese Zayn per mano e lo trascinò verso qualcosa di "Super interessante!" che aveva visto.
Harry si sentì di troppo così, senza farsi notare, uscì dal mercato per ritrovarsi a camminare lungo il marciapiede che affiancava le bancarelle e che dava su un piccolo lago.
Il profumo di lago, il vento leggero che gli scompigliava i ricci lo tranquillizzarono per un attimo. Poi, stanco, si sedette su una panchina.
Godette della calma di quel momento fin quando non sentì la voce di Zayn sbottare in un "Cazzo, eccoti finalmente!" e si sedette affianco a lui.
Harry non rispose, Zayn continuò "Io e Louis ti abbiamo cercato ovunque, pensavamo fossi scappato... Lui ti sta ancora cercando tra le bancarelle."
"In effetti non è stato molto intelligente da parte vostra farmi venire qui, sarei potuto scappare davvero."
"Ma i-io... Noi, ci siamo fidati di te." disse Zayn e si sorprese non poco, non balbettava mai, lui non era nervoso, mai. Per niente e per nessuno.
Harry annuì, "Non è tranquillizzante il lago? Il rumore dell'acqua e degl'uccelli, il suo profumo?" sussurrò.
"Si... Lo è. Harry, senti, sono stato piuttosto cattivo con te ma ho davvero intenzione di aiutarti a capire perchè tuo pad-"
"Ssh. Ascolta." lo interruppe Harry, chiuse gli occhi e Zayn, al posto di osservare il paesaggio davanti a loro, si soffermò sulla bellezza del suo viso.
Se fosse stato un pittore, avrebbe di certo scelto di fargli un ritratto al posto di dipingere qualsiasi lago, mare o montagna che sia.
Zayn allungò un braccio verso il suo viso e gli accarezzò dolcemente una gota con l'indice.
Harry si voltò verso di lui, ritrovandosi il dito sulle sue labbra e lasciandogli spontaneamente un bacio.
"Non voglio trovarmi in mezzo a qualunque cosa tu e Louis avete." disse Harry in un soffio.
"Tu non sei di troppo, sei qui con noi per una ragione. Domani parleremo meglio, okay? E comunque tu non mi dispiaci."
Harry sorrise e Zayn ricambiò sorridendo a sua volta. Era il primo sorriso dolce che Harry gli vide dipinto in faccia e ne restò meravigliato, confuso, stregato.
Avrebbe voluto dirgli di rifarlo ancora e poi ancora e magari fargli una foto ma di certo non avrebbe reso l'idea, non avrebbe catturato a pieno quella magnificenza.
Delle ochette cominciarono a starnazzare come per reclamare del cibo e "Tieni!" disse Zayn tirando fuori il pane, che aveva comprato poco prima al mercato, dal sacchetto.
Entrambi cominciarono a lanciare piccole molliche agli animaletti che contenti cominciarono a starnazzare più forte e Zayn ed Harry risero insieme, per la prima vera volta.
Louis arrivò poco dopo, "Ecco dov'eravate finiti! Mi avete fatto impazzire!", sospirò e tutti e tre tornarono in macchina.
Il ragazzo dagl'occhi blu accompagnò quello dagl'occhi verdi e l'altro dagl'occhi nocciola a casa prima di ripartire per casa sua.
Dopo poco, Zayn ed Harry si ritrovarono, per una nuova notte insieme, nella camera da letto.
Harry, questa volta, si aggrappò al petto di Zayn quando ancora era sveglio e consapevole delle sue azioni.
Aveva bisogno di un appoggio, di qualcuno da stringere e, più in particolare, di Zayn.
Zayn, quella notte, ricambiò il gesto di Harry stringendo le sue braccia intorno al corpo raggomitolato contro il suo.
"Buonanotte, Harry."
"Buonanotte, Zayn."

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