Even angels have their wicked schemes.

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Appena Harry si svegliò, riconobbe la sua stanza.Stropicciò gli occhi incredulo, li trattenne serrati per poi schiuderli il più lentamente possibile.Sì, quella era decisamente camera sua. Non camera sua e di Zayn ma la sua stanza.Rotolò sul letto comodo e si guardò intorno, tutto era al suo posto. Sembrava che il tempo si fosse fermato e che tutto fosse rimasto uguale all'ultima volta che lasciò quella stanza. Qualcuno bussò alla porta. Harry rimase come pietrificato. E se fosse stato suo padre? Non era pronto a vederlo, non ora. Non si era preparato, non aveva studiato a tavolino come comportarsi per non destare alcun sospetto."Harry, sei sveglio?" la voce di sua sorella gli arrivò timida e soffocata, spontaneamente Harry saltò giu dal letto e si affrettò ad aprire la porta per poi fare lo stesso anche con le sue braccia, in cui sua sorella letteralmente ci si buttò."Mio Dio, sono così felice di vederti!" esclamò Gemma ed Harry non rispose, la strinse forte a sé e in un abbraccio i due si dissero tutto quello che avrebbero voluto dirsi in quelle lunghe e strane settimane.Harry chiuse la porta dietro di loro ed entrambi si posarono sul suo letto."Wow, è strano averti davanti a me." commentò la sorella sorridendo. "E' l'unica cosa bella che mi sia capitata in queste settimane, qui l'aria è irrespirabile da quando mi hai detto quello che hai scoperto... Almeno da parte mia, non credo che mamma e papà se ne siano resi conto, anche perché sto cercando di passare meno tempo possibile qui.""Gemma, sono felice di vederti ma devo chiederti come diavolo ci sono arrivato a casa.""Oh, mamma e papà mi hanno detto che qualcuno ha bussato alla porta, un ragazzo piuttosto basso e incappucciato, erano circa le tre di notte. Tu eri sulle spalle di quel ragazzo e dormivi, così appena i miei hanno aperto quel tizio ti ha lasciato a loro senza dire una parola ed è scappato via."Harry era sicuro che si trattasse di Louis, sua sorella l'aveva descritto come "piuttosto basso" e inoltre Zayn sicuramente non sarebbe mai uscito di casa."Era uno dei tuoi rapitori?" chiese la sorella curiosa."Immagino di sì.""Come mai hanno deciso di farti tornare a casa adesso?""Ormai abbiamo prove sufficienti, immagino siano pronti per il prossimo passo e non ci sia più bisogno che io resti lì con loro...""Ed il prossimo passo qual è?" la sorella sembrava confusa, aspettava solo la risposta di suo fratello ma nemmeno lui ne era in possesso. Zayn avrebbe ucciso suo padre? Avrebbero fornito tutti insieme abbastanza prove alla polizia da incastrare suo padre? Non ne era sicuro ma, ad un tratto, tutto gli sembrò più chiaro."Siamo io e te ora, sorellina." disse con aria decisa e di chi sa il fatto suo."Cosa vuoi dire?""Dobbiamo agire insieme e al più presto, prima che lo faccia qualcun altro. Dobbiamo denunciare nostro padre alla polizia."Gemma annuì. "Ci sto. Ma tu sei sicuro che lui sia colpevole, vero?""Sì. Certo." rispose Harry ma... "C'è un solo problema.""Cosa c'è adesso?" chiese la sorella spazientita."Non sono io ad essere in possesso delle prove che abbiamo trovato."La stanza si zittì per un attimo, fin quando il cellulare di Harry annunciò l'arrivo di un messaggio.Harry sorrise in maniera immediata, "Non puoi capire quanto mi sei mancato!" disse raccogliendo il cellulare da sopra un comodino."Sembri quasi più felice di vedere quest'affare che tua sorella." sbuffò Gemma ed entrambi risero.Harry tornò serio appena aprì il messaggio.Sono Zayn.Furono le prime due parole che lesse e si fermò un secondo."Che succede?" chiese la sorella incalzandolo."A-aspetta..." sussultò Harry e prese un leggero respiro. Erano passate solo qualche ora di sonno dall'ultimo scontro che aveva avuto con Zayn ed ancora gli batteva il cuore a pensarci.Sono Zayn. Harry è importante che tu cancelli questo messaggio appena finito di leggerlo. Questo è ciò che racconterai ai tuoi genitori: sei scappato per darti alla bella vita, per ribellarti alla vita agiata che i tuoi genitori hanno programmato per te ma un tuo amico, preoccupato, ti ha riportato a casa a tua insaputa. Chiaro? Mi raccomando. Se tutto ciò ti sembra strano, l'altra notte ti ho dato del sonnifero e Louis ti ha riportato a casa. Ecco quello che è successo. Diamo inizio alle danze, Styles.Harry fece leggere il messaggio a sua sorella prima di eliminarlo.Diamo inizio alle danze, Styles.Cosa voleva dire? Ad Harry si gelò il sangue."Dobbiamo trovare il modo di avere quelle prove." disse Harry quasi come fosse un ordine e gli tornarono in mente le parole di Louis quando gli giurò che l'avrebbe aiutato nel caso Zayn avesse voluto uccidere suo padre. Louis gli avrebbe procurato le prove di cui aveva bisogno, ne era certo."Sì, ma prima dovresti affrontare mamma e papà, Harry. Sono ore che aspettano il tuo risveglio."Harry si alzò dal letto determinato. Non solo avrebbe affrontato i suoi genitori ma anche tutto il resto. Ormai era cresciuto, questa situazione l'aveva fatto maturare ed avrebbe risolto tutto, avrebbe fatto giustizia proteggendo sua sorella a costo della sua stessa vita. Fece scorrere la rubrica del cellulare mentre si apprestava a scendere le scale.Come pensava, Louis vi aveva registrato il suo numero, sicuramente sapeva gli sarebbe stato utile e probabilmente all'insaputa di Zayn.Portami a casa le prove, per favore. HScese le scale e, poco prima di entrare in sala con sua sorella, gli vibrò la tasca sinistra dei jeans. Aspettavo questo messaggio. A mezzanotte davanti al fiume. LHarry sorrise, sapeva che Louis non l'avrebbe deluso ed in quel momento l'avrebbe volentieri abbracciato. Si ricordò del giorno in cui visitarono insieme gli zii di Zayn e, al ritorno, si fermarono davanti al fiume in cui da piccolo andava a pescare col padre. Ricordò il modo in cui pianse, le sue urla che strapparono il cielo e che vennero fermate dall'abbraccio sincero di Louis. Pensò che era un posto poetico per finire i giochi. Eliminò i messaggi come immaginò stesse facendo anche Louis. Finalmente, entrò in sala e vide i suoi genitori seduti comodamente sul divano."Mamma, papà, ecco il bell'addormentato." annunciò Gemma sorridendo ma Harry poteva percepire il suo nervosismo, forse perché era così simile al suo.Sua madre corse ad abbracciarlo e pianse sulla sua spalla. Harry in quel momento sperò che la parte di sua madre in quella storia si fermasse all'adulterio e che non avesse niente a che fare con l'omicidio. Rispose all'abbraccio, guardando suo padre che gli sorrideva. Sicuramente era solo suggestione ma in quel momento il suo sorriso gli sembrò quasi diabolico. "Eravamo così in pensiero per te!" esclamò sua madre e, una volta concluso l'abbraccio, suo padre gli porse la mano. Harry esitò per un momento ma, buon viso a cattivo gioco, allungò la mano per raggiungere la sua. "E' bello riaverti a casa, figliolo.".La famiglia Styles si riunì a tavola per parlare di quanto era accaduto e ad Harry venne spontaneo dare un'occhiata fuori, magari vi avrebbe riconosciuto Zayn, intento a spiare ogni loro mossa. Niente. Era quasi deluso mentre ricordava le pagine del suo diario e le parole che Zayn vi aveva aggiunto. Scosse la testa e tornò alla realtà nella quale sua madre lo assillava di domande. Harry raccontò la versione che recitava il messaggio di Zayn ed i suoi genitori parvero bersela tutta, sua madre scoppiò di nuovo a piangere ripetendo quanto fossero stati severi con lui e come non gli avessero mai fatto godere la sua vita a pieno. Harry consolò la madre e con la coda dell'occhio spiò l'espressione di suo padre; egli sembrava molto meno convinto e questa volta Harry avrebbe potuto giurare di averci visto del maligno nei suoi occhi, ne era sicuro. Che avesse capito tutto? Harry cercò di non sembrare paranoico e sua sorella, forse essendosene accorta, annunciò che lei ed Harry avrebbero fatto un giro della città perché "E' tanto che Harry non vede i suoi amici, immagino che anche loro non vedano l'ora di rivederlo."... Gemma ed Harry andarono di sopra a sistemarsi e, una volta usciti di casa, non tornarono fino a sera. Per entrambi meno tempo passavano a casa meglio era. Harry rivide i suoi amici abituali e la sua vita in quel momento gli sembrò come... Monotona. Raccontò agli amici la stessa ed identica storia che aveva utilizzato con i genitori.Seduti in un pub, Harry sfogliò di nuovo la sua rubrica ma, come si aspettava, non vi trovò il numero di Zayn salvato tra gli altri. Inoltre, aveva eliminato subito il messaggio che aveva ricevuto da lui quindi non aveva modo di scrivergli... Avrebbe voluto tanto fargli sapere quanto sentisse già la sua mancanza. Harry sbuffò e la sua migliore amica, Carly, si avvicinò al suo orecchio per chiedergli "Allora, hai conosciuto qualcuno durante la fuga? E' con quel qualcuno che stai messaggiando?""Uhm, diciamo che ho vissuto una specie di triangolo." rispose Harry alzando le spalle."Uuuhhh, e alla fine? Com'è finita? Chi hai scelto?""Non ero io a dover scegliere. Credo di essermi innamorato di questo ragazzo ma lui ha scelto... La solitudine eterna.""Oh, un tipo strano..."Harry sorrise. "Decisamente sì.""Me lo farai conoscere?"Harry rise genuinamente "No, non credo."Carly sembrò rimanerci male ma, effettivamente, Harry non sapeva nemmeno se l'avesse mai rivisto Zayn e, nel caso fosse successo, di certo non sarebbe finito tutto in rose e fiori. Perciò, come avrebbe potuto farglielo conoscere? Sbuffò di nuovo. Questa storia con Zayn lo tormentava anche quand'era lontano. Di sicuro l'unico motivo per cui era stato cacciato da casa non era la chiusura del "caso signor. Styles" ma anche un modo per Zayn di allontanarlo. Ne era certo e dentro di lui questa certezza lo faceva stare male.Un amico accompagnò i due fratelli a casa ma Harry, una volta guardato l'orario sul suo orologio da polso, si affrettò ad avvisarlo, "Matt, scusa, ma dovresti lasciarmi al fiume, ho un appuntamento.""Vengo con te." annunciò la sorella mentre Matt ripeteva che non vi erano problemi."No, Gemma, vado da solo, tu tornerai a casa con Matt.""E tornerai a casa da solo dal fiume? E' tardi.""Sono grande abbastanza da poter badare a me stesso, Gemma.""Come vuoi." rispose Gemma mentre Matt lo prendeva in giro "Fa' attenzione piccolo Harry! Non sia mai che ti capiti qualcosa! Oh, e non prendere caramelle dagli sconosciuti!".Harry arrivò al fiume a mezzanotte e un quarto, sperò che Louis non se la fosse presa per quel leggero ritardo; assicurò sua sorella che sarebbe stato bene, sarebbe tornato a casa sano e salvo e Matt ripartì. Si guardò intorno e poi, esattamente nel punto in cui ricordava di aver perso il controllo qualche settimana fa, vide la figura di Louis girata di spalle."Louis." disse avvicinandosi a lui.Louis si voltò, sembrava non dormire da giorni ed il suo viso non era più pieno di vita com'era sempre stato. "Harry. Ecco i documenti della villa, le lettere di tua madre ed il cd con la registrazione della mia conversazione con lei." Nel momento in cui quelle cose passarono nelle mani di Harry, entrambi videro tutto quello ch'era successo passare velocemente nella loro mente. Come quando stai per morire e vedi tutta la tua vita, così loro rivissero tutti i momenti passati insieme, inclusi la loro breve storia, la loro confusione ed infine il legame vero che si era creato tra loro."Ne abbiamo passate tante in queste settimane... Voglio che tu sappia che anche se tra noi non ha funzionato, tu per me resti un grande amico. Davvero, mi sei stato vicino e quest'ultimo favore lo dimostra. Ti voglio bene, Louis." Harry gli sorrise ma Louis non ricambiò. "Cosa succede? Va tutto bene a casa con Zayn?" chiese Harry dato che non riusciva più a trovare la solita luce che brillava negl'occhi di Louis in ogni momento."Zayn è nervoso... Ha paura di quello che tu potresti dire o fare.""Potete fidarvi di me. Io non ho intenzione di fare altro se non denunciare quello che è successo e lasciare le decisioni in mano alla polizia. Non ho intenzione di mettere in mezzo nessun'altro a meno che non mi venga fatto un torto.""Questo lo so, io lo so. Sono sicuro che lo sappia anche Zayn ma non è mai stato il tipo di persona che si fida. Hai ancora paura che lui possa uccidere tuo padre?""Sì." rispose Harry secco."In realtà anche io." disse Louis sinceramente. "Ora è meglio che io vada."Harry annuì e, improvvisamente, si lanciò tra le braccia di Louis; i due si tenerono stretti senza dire una parola fin quando Louis non si allontanò. Harry rimase a guardarlo finché non lo vide più, pensando a quello che sarebbe successo ora. Sentì dei brividi salirgli lungo la schienza; era paura. Paura delle conseguenze, sì, ma soprattutto paura di essere seguito. Si sentiva osservato mentre decise di tornare a casa e si incamminò.Ormai era buio pesto, soprattutto lì al fiume dove le luci scarseggiavano. Giurò di aver visto una sagoma tra gli alberi ma scosse la testa. Aveva sentiro dire che quando si ha paura si vedono/sentono cose che in realtà fanno solo parte della nostra immaginazione. Sicuramente la sua mente gli stava giocando brutti scherzi. Accelerò passando obbligatoriamente attraverso il punto in cui gli sembrava di aver visto qualcuno... Il cuore gli si bloccò in gola quando qualcuno gli afferrò il polso spingendolo contro un albero."Non ho niente con me, giuro, mi dispiace." piagnucolò in modo che il presunto ladro seriale lo lasciasse in pace. Magari avrebbe funzionato, se solo quell'ombra nell'oscurità fosse stato davvero un ladro. Il buio nascondeva la sua identità ma, guardando attentamente, Harry riconobbe con certezza i lineamenti, i tratti del viso... Non ebbe più dubbi quando lo sconosciuto iniziò a parlare."E così Louis ti ha procurato le prove eh, Styles?"Nonostante fosse più ruvida e quasi demoniaca, Harry riconobbe la voce di Zayn.Come sempre, provò un istinto di scappare e contemporaneamente quello di baciarlo per ore. Sentiva il suo respiro, i sensi erano invasi dal suo odore. Chiuse gli occhi e si riprese."E' finita, Zayn. Giuro che non tradirò la tua fiducia, ho raccontato a tutti quello che tu mi hai chiesto di dire. Ora denuncerò tutto alla polizia."Zayn rise piano, Harry rabbrividì."Non ne ho dubbi, Styles. Tu sei innamorato di me, giusto? Non faresti niente per deludermi." gli occhi di Harry si riempirono di lacrime, perché si stava comportando in quel modo? Da quando l'aveva conosciuto aveva avuto spesso paura di lui ma non l'aveva mai visto così, in quel momento sembrava non potesse apparire più crudele ancora."E' così, esatto." Harry annuì, sentì un dito di Zayn accarezzargli una gota lentamente ed una lacrima lasciò i suoi occhi, posandosi sulla mano dell'altro."Non piangere, Harry, non fare il solito ragazzino sensibile." Zayn rise. "Ti sbagli, Styles, non è finita. Questo è l'inizio. Non ho bisogno di queste stupide prove per fare quello che ho intenzione di fare. Giocare all'investigatore privato con te è stato divertente, tuo padre avrà sofferto abbastanza credendoti morto ma ora è arrivato per me il momento di agire. In fondo io ci tengo a te, per questo te lo sto dicendo."Harry non riuscì più a trattenere le lacrime sentendosi un povero scemo. "No, tu non ci tieni affatto a me, altrimenti non lo faresti. Non puoi farmi questo, sono sicuro di aver scatenato qualche dannatissimo sentimento in te. Per favore, io ho bisogno di un padre; può essere in prigione, può essere un assassino... Ma non morto."Harry cominciava ad abituarsi al buio, il viso di Zayn era perfetto come sempre; aveva tagliato i capelli, non aveva più la pettinatura che egli stesso gli aveva fatto, ora erano cortissimi e biondi eppure ci stava da Dio lo stesso. Soffermò lo sguardo sulle sue labbra invitanti, le quali si distesero in un sorriso perverso. Harry le vide sempre più vicine fino a sentirle sulle sue.Zayn schiocchò un bacio sulle sue labbra ed Harry si sentì psicopatico quanto lui quando gli infilò la lingua in bocca, spingendolo verso di sé per sentirselo addosso. Zayn gli aveva appena confessato che avrebbe ucciso suo padre, che nonostante tutto quello che era successo tra loro non aveva cambiato idea... Eppure lui sentiva ancora il bisogno di sertirlo suo. Tutto ciò era senza senso, qualcosa di completamente malato.Le loro lingue non sembravano stancarsi, Zayn spingeva Harry contro l'albero mentre quest'ultimo posò una mano dietro il collo dell'altro e con l'altra stringeva forte la stoffa della sua felpa. Zayn si bloccò improvvisamente, lasciando entrambi a boccheggiare in cerca di un po' di ossigeno. "Mi dispiace, Styles, devo mantenere una promessa."Fu l'ultima cosa che Zayn disse prima di lasciare Harry da solo e correre via. Harry non lo seguì, sarebbe stato inutile; corse invece dalla parte opposta, verso casa. Avrebbe dovuto muoversi d'astuzia, il mattino dopo sarebbe andato alla stazione di polizia a raccontare tutto. Avrebbe protetto la sua famiglia ad ogni costo, persino suo padre.Avrebbe salvato anche Zayn, lo avrebbe aiutato ad uscire dall'oblio di violenza in cui era sprofondato da anni. Per amore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 06, 2015 ⏰

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