bad decisions, that's alright. Welcome to my silly life.

381 26 6
                                    


“Per-fet-to.” scandì Harry lentamente osservando il suo capolavoro.
“Spero per te che sia così.” borbottò Zayn scettico mentre Harry quasi saltellava nell'affrettarsi a prendere uno specchietto.
Zayn, seduto a terra al centro del bagno, cominciò a tastarsi i capelli incerto.
Harry gli diede una panoramica completa del suo nuovo taglio, da dietro e poi da davanti.
Aveva ragione, aveva fatto proprio un bel lavoro.
“Allora?” chiese Harry impaziente. “Sono un buon parrucchiere?”
Zayn curvò le labbra in un accenno di sorriso, “Credo tu possa presentare il tuo curriculum al barbiere sotto casa.” Harry sorrise esaltato.
“Questo taglio mi da' quel non so che del criminale con stile.”
“Direi che allora è azzeccato.” rise Harry.
Era soddisfatto di sé stesso; Zayn con i capelli rasati ai lati e il ciuffo lungo e corvino lasciato cadere libero era una benedizione. Harry spontaneamente ci infilò una mano e li accarezzò, ravvivandoli un po'. “Sono incredibilmente morbidi.” sorrise.
Zayn chiuse gli occhi e si lasciò andare a quel tocco, quasi come fosse un gattino.
“Allora, come sta andando?” chiese Louis entrando in bagno con un pacchetto di patatine in mano.
Zayn si alzò in piedi e si voltò verso l'amico, “Giudica tu.”.
Louis quasi soffoccò con una patatina da quanto rimase stupefatto. Il risultato era sorprendentemente bello.
“Z-Zayn... Voglio dire, ti sta molto bene.” disse cercando di darsi un contegno.
Zayn sorrise ed uscì dal bagno lasciandosi dietro gli altri due, “Tutti mi amano.” rise allontanandosi.
Non sa quanto ha ragione, pensò Louis dentro di sé.
I tre mangiarono insieme per mezzogiorno e poi Louis lasciò la casa per tornare nella sua vita.
“Ti piace davvero questa vita?” chiese Harry all'improvviso mentre finiva di mangiare il dolce e Zayn smise all'istante di lavare i piatti. Harry vide la figura di Zayn, da dietro, fermarsi di colpo.
“Che vuoi dire?” chiese Zayn, abbassando lievemente la testa.
“Ho dovuto farti i capelli perché non puoi farti vedere in giro. Nessuno può sapere dove ti trovi, nessuno sa della tua esistenza, solo Louis. Siete molto legati, è vero, ma questo ti basta? Ne vale la pena? Fare una vita da ladro criminale e poi non poter lasciare casa per paura di essere preso?” Harry sentì di essere stato troppo invadente nello stesso momento in cui smise di parlare, si morse le labbra e si preoccupò ancora di più quando Zayn al posto di rispondergli strinse forte lo straccio per i piatti che aveva nelle mani.
“Voglio dire...” continuò Harry non ricevendo alcuna risposta. “Sei una persona intelligente e acuta, potresti avere successo nella vita se solo non restassi sempre rintanato qui dentro.”
Ancora silenzio. “Non ho mai avuto nessuno che mi dicesse cosa è giusto e cosa sbagliato. Nessuno che mi riportasse sulla giusta strada dicendomi quanto io in realtà valga. Non ho avuto dei genitori accanto ad aiutarmi ad uscire da quel periodo, ormai questa è la mia vita. Anche se volessi, non potrei cambiarla.”
Harry si alzò, spinto da un bisogno ardente dentro di lui, si sentì quasi bruciare all'interno quando si avvicinò a Zayn e lo abbracciò da dietro.
“Ci sono io, ora. Hai qualcuno che ti dica quanto vali e quella persona sono io. Se solo tu capissi le opportunità che potresti avere... Non è troppo tardi.”
Zayn s'irrigidì, “Se mettessi piede fuori casa, mi troverebbero e mi ritroverei in prigione dopo poco. Non ho scelta.”
“Sì, invece. Puoi scegliere di cambiare vita, Zayn. Magari trasferirti o non lo so...”
“Tu non capisci.” sbottò Zayn, si voltò e afferrò entrambi i polsi di Harry, stringendoli fino a fargli male.
“Zayn, mi fai male...” sussurrò Harry guardandolo negl'occhi. Per un momento ci scorse pura cattiveria dentro quegl'occhi nocciola, un odio che lo spaventò.
“Non sai che cosa significa. Tu puoi avere tutto quello che vuoi, io ho una vita diversa.”
“Va bene, Zayn... Puoi lasciarmi, per favore?”
Zayn lo ascoltò, per poi spingerlo violentemente contro il tavolo. “Devi smetterla di cercare di cambiarmi. Non sarò mai la persona giusta per te.” disse infine Zayn prima di uscire dalla cucina e sparire in camera da letto.
Harry rimase quasi senza fiato, le mani strette al bordo del tavolo.
Zayn aveva ragione. Non era la persona giusta per lui. Una volta finita tutta questa faccenda, comunque fosse andata, lui sarebbe tornato alla sua vita mentre Zayn sarebbe rimasto rinchiuso e incastrato nella sua.
Per quanto avesse imparato a conoscerlo in quel periodo, nonostante si stesse evidentemente innamorando di lui e lo avesse appena ammesso a sé stesso... Loro due non avrebbero mai potuto stare insieme. Louis, lui sarebbe stato il compagno perfetto per Zayn.
Proprio in quel momento, qualcuno bussò alla porta.
Harry aprì e si trovò Louis davanti.
“Ehi, sei tornato presto.”
“Non sopporto più i miei genitori.” rispose Louis entrando in casa e sedendosi sul divano.
Harry si sedette affianco a lui. “Questa storia sta arrivando alla fine, come pensi che andrà?” chiese Louis serio.
“Non lo so... Credo che alla fine mio padre si troverà in carcere.”
“Come stai?” chiese Louis preoccupato.
“Non credo di rendermene ancora del tutto conto.”
“Capisco... Senti, Harry, nel caso Zayn volesse uccidere tuo padre... Voglio che tu sappia che starò dalla tua parte, okay?”
“Pensi che sia ancora capace di farlo?”
“Non lo so... Ma conoscendolo, direi di si.”
“Ci ho litigato prima, magari ha bisogno di parlare con qualcuno... E' di sopra.”
“Oh... Okay, vado a parlarci, allora.” Harry annuì e Louis lentamente salì le scale fino al piano di sopra.
Aprì la porta della camera e trovò Zayn impegnato nella lettura di un libro.
“Cosa leggi?” chiese curioso, sedendosi affianco a lui nel letto.
Zayn  fece spallucce “Dickens.” rispose soltanto.
Louis afferrò il libro e lo tolse bruscamente dalle mani di Zayn per poi appoggiarlo sul comodino affianco al letto.
Come un aereo che decolla sulla terra, Louis si fiondò sulle labbra di Zayn; quasi come fossero la sua meta principale.
Zayn non ci pensò due volte prima di rispondere al bacio, socchiuse le labbra per lasciar entrare la lingua di Louis.
“Mi manchi.” sussurrò Louis sulle labbra di Zayn e quest'ultimo, per tutta risposta, sfilò lentamente la maglietta di Louis. Suck It, c'era scritto sopra, con una freccia che indicava in basso. Zayn rise mentre lasciava che la maglietta in questione cadesse a terra “L'hai messa apposta?” chiese ironico. “In realtà no ma a questo punto...”
Zayn morse il labbro inferiore di Louis “Al diavolo il tuo bene e tutte quelle stronzate.”
Louis sorrise e sentì il cuore battergli forte nel petto mentre Zayn iniziò ad accarezzargli il petto e la lingua, oh quella lingua, la sentiva lungo il collo.
Zayn fece sdraiare Louis e subito dopo baciò ogni parte del suo petto. “Dimentica quello che ho detto riguardo allo stare lontani e non scopare più.” rise sulla pelle liscia di Louis, il quale soffrì il solletico per un secondo, in modo piacevole. “Non ho mai avuto intenzione di starti a sentire, Zayn.” il meraviglioso ragazzo sopra di lui alzò lo sguardo per guardarlo dritto in faccia, i loro occhi si incrociarono e entrambi si sorrisero maliziosamente.
Zayn continuò il suo viaggio lungo il corpo di Louis abbassandogli jeans e boxer insieme.
Gioco con la base della lunghezza di Louis soffiando lentamente lungo di essa.
“Lo sai cosa devi fare.” disse Louis con tono quasi supplichevole ma Zayn non lo ascoltò, non subito.
Egli passò un dito lungo l'asta, lentamente, baciò la punta ed osservò il viso contratto di Louis come un leopardo che studia la sua preda. Leccò altrettanto lentamente la punta e sorrise quando Louis spinse il bacino contro di lui. “Cosa stai aspettando? Un invito scritto?” sbottò Louis con la voce, di solito acuta, resa più profonda dalla voglia di sesso.
“Sì, Louis. Il mio cazzo ha bisogno di essere invitato ad entrare nella tua bocca.” Zayn parlò scandendo le parole, Louis pensò di voler venire a quel punto ma si trattenne e si limitò a ridere.
“Muoviti.” ordinò afferrando i capelli corvini dell'altro tra le dita e tirando leggermente.
Zayn sorrise prima di far sparire il sesso di Louis tra le sue labbra. Succhiò senza timore mentre le sue mani viaggiavano lungo i fianchi di Louis e la lingua interveniva sulla punta e sul frenulo.
Louis non voleva venire, non subito, quindi lo fermò e ribaltò la situazione.
Fece sdraiare Zayn e si sedette sopra di lui.
“Non sai quanto ho bisogno di sentirti dentro di me.” affermò provocandolo e Zayn ricoprì la lunghezza di Louis con una mano, iniziando a muoverla ritmicamente.
Louis tirò indietro la testa e ansimò esageratamente, Zayn osservò la scena da sotto e si eccitò solo guardandolo. Louis, con quell'espressione contratta dal piacere, i capelli spettinati ed il corpo che si muoveva sopra di lui gli sembrò l'emblema del sesso.
Una volta che Zayn ebbe ritirato la mano, Louis prese il pene dell'altro in una mano e lo posizionò esattamente dentro la sua apertura. Cominciò a muoversi sopra di lui, su e giu, oppure delineando dei cerchi immaginari. Continuarono finchè entrambi, ormai sul punto di scoppiare, urlarono - Zayn quasi ringhiò - e rovesciarono i loro semi uno sopra l'altro e uno dentro l'altro.
Louis si sdraiò su di Zayn, sfinito, posò il viso sul suo petto e chiuse gli occhi ascoltando il battito veloce del suo cuore.
“Ero venuto per tirarti su il morale e penso di avercela fatta.” commentò tenendo gli occhi sempre chiusi e poi sorrise.
“Come sempre.” rispose Zayn accarezzandogli i capelli. “Ma tirarmi su il morale a quale proposito?”
“Harry mi ha detto che avevate litigato. Ho pensato fossi nervoso.”
Harry. Nella testa di Zayn si materializzò il viso del riccio, ricordò la discussione di poco fa.
“Non mi innervosisco per ciò che non mi interessa.”
“Oh, smettila. Ti conosco e l'ho capito che ti ci stai affezionando.”
“Lui non ha potere su di me, Louis, come potrei arrabbiarmi?”
“E chi ce l'ha? Nessuno a parte te stesso.” rispose Louis e sembrava sconsolato.
“Tu. La mia vita è molto condizionata da te e dalla tua presenza.” ammise Zayn e Louis quasi dovette trattenersi per non piangere come una ragazzina.
Aprì gli occhi, baciò le labbra di Zayn dolcemente, “Non sai quanto tu condizioni me.” disse sorridendogli; poi tornò ad ascoltare il battito di cuore di Zayn mentre quest'ultimo ricominciò ad accarezzargli lentamente i capelli.
Harry si spostò dalla porta della camera, e scese lentamente le scale. Non avrebbe voluto mettersi dietro la porta ad ascoltare ma Louis e Zayn non uscivano più da quella stanza e voleva sapere cosa stesse succedendo. Louis aveva vinto, ecco cos'era successo.
Questo era solo servito a confermargli ciò che già pensava: quei due erano fatti per stare insieme, lui era arrivato a confondere le idee ma in realtà non c'entrava nulla in quella casa. Zayn e Louis erano perfetti insieme, nati per stare insieme e lui avrebbe dovuto farsi da parte. Tanto, in ogni caso, ancora pochi giorni e sarebbe tornato a casa. Quel pensiero gli provocò una sensazione d'ansia mai provata. Tra poco sarebbe tutto finito e lui sarebbe dovuto tornare dai suoi genitori. Non voleva. Affrontare i suoi genitori, in particolare suo padre, avrebbe voluto dire ammettere la realtà dei fatti e affrontare il problema che si rifiutava di accettare come qualcosa di realmente accaduto. E poi, cosa sarebbe successo? Avrebbe denunciato suo padre per omicidio, fornendo alla polizia le prove che lui e gli altri due avevano trovato? O Zayn non gli avrebbe neanche dato il tempo di farlo? Avrebbe davvero ucciso suo padre in un incontro decisivo? Non poteva permetterlo. Suo padre doveva pagare ma non rimetterci la vita. Sperava che Zayn avrebbe capito, in fondo anche lui aveva perso suo padre, perchè avrebbe dovuto fare questo anche ad Harry?
Scosse la testa, sai cosa gliene importa a Zayn di me?, pensò tra sé e sé.
Si sdraiò sul divano perso nei suoi pensieri e, poco dopo, si addormentò.
“Buongiorno bell'addormentato.” fu il sorriso di Zayn la prima cosa che Harry vide quando si risvegliò.
“Louis?”
“E' andato via poco fa.” rispose Zayn e  istintivamente sorrise in modo inquietante, ripensando all'erezione di Louis e al suo appagamento.
“Che ore sono?” chiese Harry in tono malinconico, conosceva la ragione di quel sorriso e non era di certo lui.
“Le otto, io ho già mangiato. Tu vuoi qualcosa?”
“No... Non ho molta fame, sinceramente.” rispose timidamente.
“Come vuoi.” Zayn fece spallucce sedendosi lentamente affianco ad Harry.
“Ascolta...” Harry iniziò, posizionandosi affianco a Zayn, vicino abbastanza da sentire il suo respiro e completamente girato verso il centro dei suoi pensieri. “Mi dispiace averti detto quelle cose oggi, forse non volevi sentirle.” Zayn socchiuse le labbra per rispondere ma Harry non glielo permise. “Ma lo penso davvero.”
“Harry, non mi conosci abbastanza da poter giudicare. Non sai cosa ho fatto, che persona sono.”
“Allora raccontami. Raccontami di te.” Harry sembrava quasi supplicarlo.
“Perché t'interessa?” Zayn aggrottò la fronte.
“Non lo so. Forse perché credo fermamente che nessuno sia una causa persa.”
“Come vuoi, Styles. Quando ero piccolo, mia madre non c'era e mio padre spesso era assente per lavoro, questo mi ha portato a ribellarmi, diciamo, uscendo con un gruppetto di bulletti. Niente di che, facevamo cazzate da ragazzini come citofonare e poi scappare via oppure lanciare uova sulle macchine, cose di questo tipo. Mio padre ha avuto spesso problemi con la presidenza a scuola, a causa mia. Quando poi tuo padre l'ha ucciso, non avevo più nessuno ed ho lasciato il gruppetto. Ho iniziato a lavorare da solo ed è stato peggio. Vivevo dai miei zii e riuscivano a contenermi un minimo, facevo solo piccolo furtarelli. Quando sono scappato di casa, la situazione è precipitata.”
“Come?”
“Continuai da solo fin quando non ho incontrato Louis. Ho rubato in una gioielleria e sono stato coinvolto anche in un furto in banca. Ho sempre cercato di colpire tuo padre ma nel frattempo non stavo di certo con le mani in mano. Ho picchiato un uomo per derubarlo, Harry. E' finito in ospedale. Ho rubato dalla cassaforte nello studio di tuo padre, mentre eravate in vacanza.”
“Sei stato tu...” Harry sembrava paralizzato, la bocca istintivamente aperta.
“Sì. Recentemente, poco prima di prenderti come una sorta d'ostaggio, ho quasi ucciso un uomo di polizia. Ci hanno beccati e, non sapendo che fare, ho sparato. Ho letto sui giornali che è sopravvissuto. Dopo questo colpo, comunque, se dovessero trovarmi passerei la vita in cella.”
Harry deglutì. Per un momento vide Zayn per quello che era: crudele e spietato.
Eppure, perché aveva imparato a conoscerlo in tutt'altro modo?
“Pensi ancora che io possa rifarmi una vita? Essere normale? Non sono niente di tutto ciò, sono un criminale e non posso cambiarlo.”
Harry non capì più da cosa fosse spinto quando lentamente alzò un braccio ed accarezzò il viso perfetto di Zayn, percorse i lineamenti duri dell'altro con dolcezza.
“Penso che tu non abbia avuto nessuno che t'insegnasse cosa è giusto e cosa è sbagliato. Credo che la vita ti abbia spinto ad essere così... Arrabbiato col mondo che tenti di distruggere.”
“Smettila di difendermi. Ho quasi ucciso una persona, Harry.”
“Ma non l'hai fatto, eppure continui tutt'ora a provare rimorso e chiederti come tu abbia potuto farlo. Ti sei interessato a sapere se quell'uomo stesse bene o no. Zayn, tu non avevi intenzione di ucciderlo.”
“No, ma...”
Harry accarezzò le labbra di Zayn. “Non credo tu sia una creatura tanto imperfetta come dici, guardati. Sei bellissimo.”
Zayn sentì il respiro bloccarsi in gola, il cuore battere come un tamburo.
Nessuno, ma letteralmente nessuno era mai riuscito a pronunciare le esatte parole che avrebbe voluto sentirsi dire.
“L'unica cosa che posso rimproverarti è che con quei soldi mio padre avrebbe dovuto portarmi a Disneyland Paris e, a causa del furto, non siamo potuti andare.” Harry rise.
“Come... Come fai a scherzarci sopra? Perché non scappi da me, Harry?”
“Ci ho provato. Tu volevi uccidermi per questo. Perché non mi lasci andare?” Harry sorrise in modo dolce.
“Perché altrimenti avresti potuto spifferare tutto alla tua famiglia.”
“Sai che non l'avrei fatto, avrei solo cercato di proteggere mio padre da te.”
“Che cosa stai cercando di dirmi?” Zayn sembrò confuso.
“Sto solo provando a farti una domanda: se davvero fai così schifo allora com'è possibile che io mi stia innamorando di te?” Harry avrebbe voluto tapparsi la bocca, la situazione era diventata imbarazzante e si era lasciato trasportare, anche un po' troppo.
Zayn si alzò di scatto dal divano, “Questo non può essere. Perché mi dici questo?” Zayn sbraitò, sembrava arrabbiato ed Harry non capì perché. Ah sì, forse perché lui, invece, per Harry non provava nient'altro a parte un po' di ribrezzo e pena.
“Forse non avrei dovuto ma... Non devi arrabbiarti, Zayn. Non devi contraccambiare per forza.” Harry alzò le spalle.
“Non è questo il punto.” sbottò Zayn. No? Pensò Harry, e quale?. Zayn si massaggiò la fronte, sembrava esasperato. “Tu non devi amare me, non è giusto.”
Harry si alzò, prese Zayn per il colletto della maglietta e subito dopo Zayn si ritrovò sbattuto contro il divano.
Harry si posizionò sulle gambe di Zayn e velocemente gli sfilò la maglietta.
“Perché non dovrei?” Harry sussurrò sulle labbra di Zayn e poi iniziò ad accarezzargli il petto nel modo più lento, desideroso e dolce che conoscesse.
“Cosa stai facendo?” chiese Zayn in panico.
“Shhh...” Harry lo zittì baciandolo sulle labbra. Zayn gli morse il labbro inferiore ma Harry interruppe il contatto tra le loro labbra. “Piano...” sussurrò.
“Harry...”
“E questa?” chiese Harry passando il dito lungo una cicatrice appena sotto il capezzolo sinistro.
“Ferita di guerra.” rispose Zayn seccamente.
Harry la baciò. “Hai bisogno di curare tutte le tue cicatrici, Zayn. Quelle interiori, solo così puoi cambiare vita.” Zayn sentì le lacrime pulsargli all'interno degl'occhi ma lui non piangeva, mai.
“Amo questo tatuaggio.” disse Harry accarezzando la tigre tatuata sull'avambraccio di Zayn. “E' così che ti vedo. Una tigre che lentamente si aggira per la casa e diventa così sexy... Quando vuole la sua preda. La desidera... Ardentemente. Voglio essere la tua preda, Zayn. In un certo senso lo sono già, altrimenti non sarei qui.” Zayn alzò gli occhi al cielo per trattenere le lacrime e ci riuscì. “Ti voglio, Harry.” disse soltanto, non era di tante parole, non lo era mai stato. E nonostante le parole dolci di Harry gli scaldassero tutto il suo essere, non sarebbe mai riuscito a dire qualcosa del genere a sua volta. Nemmeno se lo pensasse e non era così... Giusto? Se lo chiese ma non riuscì a rispondersi.
“Mi vuoi?” Harry rise divertito. “Mi sembrava di aver capito che non potessi avermi.”
Zayn si sporse verso Harry per baciarlo e, quando Harry si scostò, lo spinse contro di sé.
“Cosa mi stai facendo?” chiese confuso.
Harry baciò lentamente la clavicola di Zayn mentre con le dita gli stuzzicava divertito i capezzoli.
Zayn sentì l'erezione pulsargli contro i pantaloni ed Harry la sentì sulle sue natiche, sorrise.
Si alzò, lasciando Zayn sul divano.
“Improvvisamente mi è venuta fame.” affermò per poi dirigersi verso la cucina.
Zayn sospirò. Si era messo davvero in un gran casino, peggio di ogni rapina o inseguimento... L'amore. La cosa peggiore era che non ne era pronto, non essere preparato in qualcosa lo disarmava e lo intimoriva. Zayn intimorito? Se Harry l'avesse saputo, di certo non ci avrebbe creduto.
Avrebbe dovuto sbarazzarsi di lui, quei sentimenti non gli piacevano. Harry doveva tornare a casa. 

21 Guns.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora