You make me feel weak inside and I can't deny.

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Harry si svegliò con il respiro regolare di Zayn sul petto.
Ricordava di aver fatto un orribile incubo, forse per questo si era svegliato quasi tutto di un colpo.
Il braccio di Zayn attorno alla sua vita emanava calore e faceva su e giù insieme al movimento della sua stessa pancia. Gli piaceva averlo addosso, di solito era lui ad essere accoccolato contro Zayn. Questa volta era il contrario e non capiva perché.
Zayn si mosse appena e lui trattenne il respiro. Non voleva si svegliasse, aveva bisogno di sentire quella sensazione ancora per un po'. Il petto nudo di Zayn contro il suo fianco, il viso rilassato sul suo petto, la barba che - incolta - cominciava a crescere lungo la meravigliosa mascella, i capelli corvini e morbidi lasciati cadere lungo la fronte e che solleticavano leggermente la sua pelle.
“E' ora di alzarsi, Styles?” chiese Zayn parlando lentamente e con voce assonnata.
“Abbiamo un orario?” rispose Harry maledicendosi perché, proprio quando Zayn prese a parlare, lui stava quasi per accarezzargli il viso. Ritrasse la mano in fretta, anche se il moro parlava ancora con gli occhi chiusi.
“No... In effetti no.” sorrise. “Che ore sono, Harry?”
Harry diede un'occhiata alla sveglia sul comodino senza muoversi per non rischiare che Zayn si staccasse da lui e, “Mezzogiorno.” rispose.
“Uh... Ecco perché comincio ad avere fame.”
Harry non rispose e posò piano una mano sul fianco di Zayn, quasi impaurito.
“Stanotte continuavi a muoverti, Harry, eri insopportabile. Ho cercato di tirarti gomitate per farti smettere ma ha funzionato soltanto abbracciarti, in questo modo devo averti bloccato e averti tolto la possibilità di muoverti.” Zayn ridacchiò, gli occhi ancora chiusi.
Ad Harry tornò in mente il suo incubo grazie alle parole di Zayn, “Certo, ora... Ora ricordo.” disse infatti.     
“Ricordi?” chiese Zayn confuso.
“Si, l'incubo di stanotte.”
“Oh, ecco perché ti dimenavi in quel modo. Che hai sognato?”
“Mio padre. Cioè, io avevo deciso di tornare a casa ed affrontare mio padre faccia a faccia e, quando ho iniziato a dirgli quello che avevo scoperto, lui ha tirato fuori una pistola. Allora, io ho cominciato a scappare e lui mi seguiva poi però... E-ecco, non ricordo molto bene questa parte del sogno.” mentì Harry.
“Dai, sforzati.” lo incalzò Zayn.
“Credo che ad un certo punto sia arrivata una persona che mi ha preso per mano e mi ha portato in un rifugio, mi ha abbracciato e... E tutto si è calmato.”
“E chi era questa persona?” chiese Zayn curioso accarezzando con un dito il petto di Harry.
“Tu.” rispose Harry dopo aver preso un respiro profondo.
Zayn aprì gli occhi istintivamente per fissarli in quelli di Harry.
“Oh... Sembra che sia successa la stessa cosa nel sogno e nella realtà.” rispose sorridendo ed Harry lo trovò stranamente dolce.
“Ho fame, è meglio che vada a preparare qualcosa.” disse Harry interrompendo quell'attimo di tenerezza che aveva intravisto negl'occhi di Zayn ma, quando provò a staccarselo di dosso per scendere dal letto, Zayn fece la cosa più carina - se non l'unica - che Harry gli avesse mai visto fare. Egli abbracciò Harry forte fin quasi a stritolarlo e “Dai! Restiamo ancora un po' qui così!” esclamò con un tono di voce simile a quello che usano i bambini quando sono al parco giochi e non hanno nessuna intenzione di tornare a casa.
Harry rise istintivamente e si rese conto che avrebbe voluto registrare ogni cosa che Zayn facesse, come se fosse sacra. Soprattutto in questi casi.
“Okay, okay... E chi farà da mangiare?” chiese Harry come se stesse parlando ad un bimbo di cinque anni.
“Ci penseremo dopo.” rispose Zayn sorridendo mentre stringeva ancora forte il petto di Harry tra le sue braccia. “Lo sai? Stanotte non riuscivo ad addormentarmi.” disse poi.
“Si, ho capito che mi muovevo troppo.” rispose Harry alzando gli occhi al cielo.
“No, non è quello. Non me ne sarei nemmeno accorto se non fossi stato già sveglio.”
“E allora come mai?” chiese Harry appoggiando una mano sulla schiena di Zayn, portandola sempre più giù, fin sopra l'elastico dei suoi boxer.
“Pensavo a quello che hai detto... Sai, la cosa a tre.” alzò la testa per guardarlo e sorrise in modo tremendamente provocante.
“Oh, io non dicevo sul serio...” cercò di tirarsi indietro Harry.
“Sì, ma l'hai detto, vuol dire che ci hai pensato. E in effetti forse non sarebbe così sbagliato.” constatò Zayn.
“Dici?” chiese Harry in imbarazzo.
“Sì, magari riuscirebbe davvero a chiarire la situazione tra noi tre e mettere fine a certe attrazioni fisiche che non dovrebbero esserci.”
“Tipo quella tra-”
“Me e Louis.” Concluse lui e Harry ci rimase evidentemente male.
“Quello che Louis prova per me non può certo essergli passato tutto di un colpo…”
“Già… Infatti… Però, pensandoci, credo che una cosa a tre non farebbe altro che incasinare di più le cose.” Concluse Harry e per far capire che il discorso era davvero chiuso, si alzò dal letto togliendo prima le braccia di Zayn dal suo petto.
Harry si rifugiò in bagno e si rinfrescò il viso con dell’acqua gelata.
Sospirò e poi chiuse la porta a chiave, fece scorrere l’acqua della doccia e, mentre essa si scaldava, si spogliò.
Quando entrò nella doccia, l’acqua che gli accarezzava lentamente il corpo… Prese la sua erezione tra le mani, chiuse gli occhi e la sua mente volò nell’immaginazione.
Immaginò Louis e Zayn nella doccia con lui. Il viso di Zayn era vivido nella sua testa, i capelli bagnati, le gocce d’acqua che cadevano su di lui come se anche loro, così come Harry, non vedessero l’ora di toccare il suo corpo e attraversarlo interamente. Mentre Zayn si spalmava del bagnoschiuma sulle mani, Louis faceva la stessa cosa con lo shampoo; e quando il primo cominciò a lavare ogni parte del corpo di Harry, il secondo gli arruffava i capelli.
L’Harry della realtà cominciò a masturbarsi mentre nella sua immaginazione fervida Louis era passato ad inginocchiarsi davanti a lui e prese in bocca la sua eccitazione, mentre Zayn lo baciava prima sulle labbra, poi sul collo e sempre più giù fino alle linee a V e poi baciò Louis sulla guancia.
Harry rovesciò il suo seme in quella doccia e si lasciò scivolare a terra.
Questa storia del rapporto a tre l’avrebbe fatto andare fuori di testa, pensò.
Quando uscì dal bagno in accappatoio e tornò in camera, Zayn non c’era.
Si vestì e come sempre, ovviamente, tutto ciò che indossava portava l’odore di Zayn. Lo aveva addosso, in ogni momento, anche senza volerlo.
Scese le scale e Zayn era in cucina.
“Cinque minuti e la pasta è pronta.” Gli annunciò quando lo sentì arrivare, dall’espressione il suo umore sembrava cambiato e tornato quello di sempre: scontroso.
Harry, di conseguenza, decise di non rispondere e si sedette a tavola in silenzio.
Probabilmente pensare ad una cosa a tre lo turbava. Harry si chiese perché, dato che invece a lui lo eccitava solamente.
Zayn scolò la pasta per poi metterla nei loro rispettivi piatti.
“C’è qualcosa che non va?” chiese Harry stanco del silenzio che si era creato.
“E’ che ci ho pensato e credo che dovremmo smetterla di comportarci e di parlarci nel modo in cui abbiamo fatto stamattina.” Disse senza staccare lo sguardo dal suo piatto.
“Cioè?”
“In modo malizioso e cose del genere. Non penso proprio che Louis ne uscirebbe bene da una cosa a tre con noi due, effettivamente. Sono stato egoista a pensarlo.”
Harry annuì soltanto, non voleva dire qualcosa che gli avesse dato fastidio quindi si limitò ad assecondarlo. In effetti, non aveva poi tutti i torti.
Una volta che Zayn posò i piatti pieni di pasta sul tavolo, qualcuno bussò alla porta.
Zayn andò ad aprire e Louis entrò portandosi dietro il suo solito entusiasmo.
“Ho una cattiva notizia!” esclamò.
“Sì? E allora perché lo dici con tutta questa felicità?” chiese Zayn alzando un sopracciglio per poi rimettersi a mangiare la sua pasta al pesto.
“Be’, è il mio tono di voce.”
Harry sorrise, “Be’, è adorabile.” Disse e Louis lo baciò sulle labbra.
Zayn abbassò lo sguardo.
“A quanto pare l’investigatore privato dei tuoi genitori ha fatto un gran bel lavoro perché stamattina, sul quotidiano, in prima pagina c’era la notizia della tua scomparsa.”
Harry spalancò la bocca. Louis tirò fuori il giornale da dietro la schiena e mostrò l’articolo agl’altri due.
IL PICCOLO STYLES SCOMPARSO questo diceva il titolo.
L’articolo spiegava da quanti giorni il figlio della famiglia Styles fosse scomparso dalla circolazione – la sua famiglia era famosa in Holmes Chapel per essere una tra le più ricche -, quanto i suoi genitori fossero disperati ed infine dichiarava che il giovane Styles fosse stato visto, l’ultima volta, in un ospedale vicino ad Holmes Chapel. Questo significava che l’investigatore privato era riuscito a seguire i suoi spostamenti e persino a scoprire per quale motivo fosse finito lì. “Rischio di svenimento e perdita di conoscenza a causa di un’emorragia partita da un taglio profondo sul collo”, così recitava il giornale. “Vi lascio immaginare quanto queste ultime notizie abbiano ulteriormente preoccupato i genitori, i quali ogni giorno sperano in nuovi aggiornamenti e piangono l’assenza del figlio.”. Il giornalista, verso la fine dell’articolo, rassicurava i lettori dicendo che Harry Styles, quando riuscì a fuggire dall’ospedale, era in buone condizioni. Infine, egli esortava tutti gli abitanti a contattare il giornale e l’investigatore privato – con tanto di numeri allegati – in caso avessero visto o anche solo creduto di vedere il signorino Styles.
Harry sospirò. Accanto all’articolo vi era una sua foto nel caso la gente non avesse saputo come riconoscerlo.
Zayn rise, “Questa foto è ridicola! Quanti anni avevi? Dodici?”
Harry lo guardò male, “Sedici, okay? Ero più piccolo. Tutti siamo stati sfigati almeno una volta nella vita.”
Zayn scrollò le spalle “Be’, io no.” Rispose con un ghigno.
“Be’? Questo è tutto quello che avete da dire? Non siete preoccupati?” chiese Louis sorpreso.
“No.” Rispose secco Zayn.
“No?” chiese Harry.
“No, ma è evidente che adesso che la notizia è addirittura sul giornale, lasciarti uscire di casa sarebbe una mossa azzardata. Quindi mi dispiace Styles, ma finché tutto questo non sarà finito, tu dovrai rimanere chiuso qui dentro. Qui non lo troverà mai nessuno.”
Harry alzò gli occhi al cielo, “Ma perché a me?” chiese retoricamente per poi sbuffare.
“Perché hai un padre assassino.” Rispose tranquillamente Zayn e Louis rise.
“Non ti preoccupare, Harry, penso proprio di poter essere un perfetto modo per farti passare il tempo.” Disse Louis ed Harry si alzò, si avvicinò a lui, strinse il colletto della sua maglietta in un pugno e lo baciò appassionatamente. “Ne sono sicuro.” Rispose sussurrandoglielo sulle labbra.
Zayn si distrasse dalla scena che aveva davanti cominciando a lavare i piatti.
“Sei sicuro di essere l’unico passa tempo che Harry vorrebbe?” chiese d’un tratto mentre asciugava l stoviglie.
“Come?” chiese Louis ed Harry sembrava ancora più confuso di lui.
“Mi ha proposto di fare una cosa a tre il santarellino.” Ridacchiò Zayn ed il cuore di Harry sobbalzò. Cosa stava facendo? Perché l’aveva spifferato?
Louis rimase confuso per un attimo ma poi sorrise. Prese Harry per mano e lo portò con sé in sala.
“Una cosa a tre, eh?” chiese sorridendo maliziosamente mentre, sedendosi sul divano, teneva ancora la mano di Harry nella sua.
Harry si sedette affianco a lui. “Era solo un’idea stupida che mi è passata per la testa, non so nemmeno perché.” Harry scrollò le spalle.
“In che modo potrebbe aiutare la nostra situazione, secondo te?” chiese Louis curioso.
“Mh… Non sono sicuro che possa aiutare ma credo che in questo modo si riuscirebbe a capire meglio i legami tra noi… Chi è attratto da chi e se uno di noi è più attratto da uno piuttosto che da un altro.”
“E questo a chi servirebbe? A te? Per capire se quel bacio con Zayn poteva significare di più?”
“No, no, no. Credo, invece, che servirebbe più a te. Capire chi ti attrae di più tra me e Zayn… Forse avendoci entrambi riusciresti a comprendere chi desideri di più. O forse è una stronzata.” Harry sorrise. “Anzi, no, sicuramente. Sicuramente lo è.”
Louis rimase in silenzio qualche secondo, assorto nei pensieri che Harry avrebbe tanto voluto sentire, “Mmh… Forse hai ragione, sai? Forse una cosa a tre si potrebbe fare.” Rispose in fine.
“Stai parlando sul serio?” chiese Harry stupito.
“Sì, sono… Sono davvero curioso di vedere cosa ne uscirebbe fuori.” Louis rise.
“Oh, ma io non credo che Zayn sarà d’accordo.”
“In questo caso allora, Harry, io e te dovremo fare in modo che lo sia.” Rispose Louis senza abbandonare il suo sorrisetto malizioso e subito dopo baciò Harry con più lingua che altro, facendo scivolare una mano tra i suoi capelli.

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