𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗌𝖾𝗂

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𝗘𝗱𝗲𝗻'𝘀 𝗽𝗼𝘃
I giorni passarono in fretta e
quando mi ritrovai a chiudere
la cerniera della valigia, una
sensazione di vuoto mi pervase
lo stomaco.

Avrei dovuto salutare i miei
amici con gioia, ma non ero
affatto contenta di rivedere la
mia famiglia.
Appena mettevo piede in quel
Manor, tutti i membri mi avrebbero
voluta morta, tranne alcuni.
Specialmente mia madre, per lei
ero la sua rovina e vergogna.

Con il morale a terra, presi la
valigia dal letto e la portai alla
mano destra.
Sarei partita con Astoria e tutti
gli altri, compresi Draco e Pansy.
Uscendo di camera mia, andai
da Astoria sperando di trovarla lì,
ma non c'era.
Scesi giù in sala comune e trovai
tutti a salutarsi.
Per un attimo sorrisi quando vidi
Astoria che salutava i nostri compagni
di casa.

"Ed sei pronta per partire?"

"Si andiamo."
Così dicendo raggiungemmo il
binario e con noi anche Blaise e
Adrian.
Ci sedemmo all'ultimo vagone
dove c'erano anche Pansy e Draco.

Mi sedetti vicino al finestrino,
come sempre.
E accanto a me c'era Astoria, l'unica
che sapeva parte della mia vita.
Guardavo il finestrino cercando
di dimenticare i flashback di
quando ritornavo lì.
Il tempo era nuvoloso, in Inghilterra
la pioggia non mancava mai.
C'era sempre acqua nelle strade di
Londra.
La pioggia, non sapevo come, mi
calmava.
Mi dava più sicurezza e coraggio.

Quando il treno si fermò, salutai
tutti i miei amici prima di materializzarmi al Manor.

"Ciao Ed. Mi mancherai."
Astoria mi abbracciò.

"Anche tu."
Sussurrai accarezzandole i capelli.

"Fa attenzione ti prego."
Mormorò staccandosi dall'abbraccio.

"Te lo prometto."
Le sorrisi rassicurandola.

Si preoccupava ogni volta che
andavo a casa, sapeva quello
che mi succedeva.
Le volevo un bene dell'anima per
questo.

Presi un respiro prima di materializzarmi in casa mia, e
quando lo feci mi guardai attorno
dopo tanto tempo che non ci mettevo
piede.

"Eden, la padroncina è tornata."
Sussurrò agli altri elfi.

"Dobby!"
Mi abbassai alla sua altezza
salutando lui e i suoi amici elfi
che prendevano la mia roba.

"Mi sei mancato."
Lo strinsi forte tra le mie braccia.

Come avevo detto, tranne alcuni
in quella casa mi odiavano.
C'era l'elfo di quel viscido che
odiava i nati babbani e mi lanciava
occhiatacce ogni volta che rientravo.

I passi di mia madre mi fecero
staccare dall'abbraccio dato a Dobby.
Sapevo che non era contenta di
vedermi, e neanche io.

"Mamma."
Feci uscire quelle parole con freddezza mentre mi alzai guardandola.

Come al solito teneva in mano un
bicchiere di vetro con all'interno
del vino.
Mia madre era fredda con me da quando mio padre se ne andò di casa,
e lei scaricava il suo odio su di me.

Non capivo se odiasse il suo compagno o lo amasse.
Lei era a conoscenza di quello che
subivo, e non ha mai fatto niente
per fermarlo.
Era per questo che non le parlavo
mai.

"John è uscito per degli affari di
lavoro, tornerà stasera in tempo
per la cena."
Dicendo con voce fredda, se ne
andò in salone.

John.

Il mio patrigno.

Quell'uomo mi detestava.
Mi trattava come una puttana
e se solo ne avessi avuto il coraggio
sarei andata a denunciarlo.
Cosa ne sarebbe stato di me?
Vedendo una madre assente e
un compagno viscido, sarei finita
in un collegio fino all'età di
diciotto anni.

secrets // draco malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora