𝖼𝖺𝗉𝗂𝗍𝗈𝗅𝗈 𝗌𝖾𝗍𝗍𝖾

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𝗘𝗱𝗲𝗻'𝘀 𝗽𝗼𝘃
La mia guancia batteva
sulla morbida fodera del cuscino
mentre il mio corpo era avvolto
dalle lenzuola che mi riscaldavano.

Il sole di metà aprile iniziava a
farsi sentire nelle giornate, e
nei risvegli mattutini.
Le rondini non facevano altro
che passare in lontananza dalla
mia finestra.
La primavera era arrivata.

Dormivo così bene quando
qualcuno mi svegliò.

"Eden!"

Annuivo nel sonno anche se non
capivo chi o cosa fosse a infastidire
il mio sonno.
Qualcuno scosse il mio corpo e
io li aprii leggermente sbattendo
le palpebre.
Ributtai la guancia sul cuscino
e chiusi gli occhi quando vidi
che era solo Dobby.

"Eden."
Mormorò come se non avesse
voluto che qualcuno lo sentisse.

"Eden."
Richiamò.

"Che c'è Dobby, lasciami dormire."
Mugulai nel sonno muovendomi
tra le lenzuola.

"John è ripartito per degli affari
di lavoro, ma non credo sia così."

"Ha parlato di una famiglia, la
famiglia Walker."

Aprii gli occhi alzando la schiena
dal materasso, ero interessata.

"Dimmi di più."

"Il ragazzo di ieri... credo che si
chiami Blake Walker."

Walker non mi era familiare,
mai sentito prima.

Quel ragazzo non frequentava
nemmeno Hogwarts.

"Non sai dirmi altro a proposito
di Blake?"

L'elfo aspettò vari secondi prima
di ricominciare a parlare.

"Lui non entrerà presto ad
Hogwarts, so solo questo. Non ho saputo altro."

Non lo conoscevo e non mi
importava molto di lui per cui
lasciai perdere e mi concentrai su
John.

La notte sapevo di essere al sicuro
chiudendo la porta a chiave e
fare un incantesimo di protezione
attorno alla mia camera e una
barriera attorno al letto.
Solo così avrei potuto dormire
serenamente.

Stranamente non sentii la sua
voce ma abbastanza quella del
suo schifoso elfo.

"Se solo il povero padrone fosse
qui, ne rimarrebbe disgustato."

Sentivo le sue lamentele dietro
la mia porta.

Di cosa stava parlando?

Andai alla porta e la aprii ritrovandomi Kreacher che
riordinava i piatti nei mobili.

"Di cosa stai parlando."
Con lui usavo un tono più
autoritario e severo.

Mi rivolse un'occhiataccia prima
di prendere un piatto in mano
e pulirlo con lo stracco che aveva.

"Dimmelo adess-"

"Eden basta."
Mi voltai verso mia madre che
teneva uno sguardo serio su di me.

"Aspettami giù per favore."
Disse guardando me e l'elfo.

Feci come mi disse e la aspettai
in cucina mentre bevevo un po'
d'acqua.

Un po' di minuti dopo mia madre
arrivò.

"Devo parlarti."
Disse chiara.

"Io con te non ci parlo."
Dissi acida.

"Non usare questo tono con me."

"Io ti parlo come voglio, non
sei mia madre.
Non ti ho mai vista come tale."
Mormorai le ultime parole.

secrets // draco malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora