Capitolo 1

1.6K 40 25
                                    

*Sanji pov*

Sanji: "Come diavolo fai a ricevere sempre così tanti cioccolatini a San Valentino?!"

Come sempre il marimo aveva il sottobanco pieno e io vuoto. Non che mi importasse più di tanto ormai, prima me ne sarebbe importato, ma adesso che avevo riconosciuto i miei sentimenti per lo stupido marimo non aveva neanche più senso fingere che mi piacessero le ragazze. L'avevo capito poco tempo fa in realtà, stavo passeggiando tranquillo e vidi Zoro insieme a una bambina che si era perso, già ero in pena per la bambina, sapendo che Zoro era messo ancora peggio di lui in questo campo, ma Zoro mi soprese, riuscì a trovare i genitori, a sorridere e far divertire la bambina. Quel giorno vidi un altro lato di lui che volevo conoscere, che volevo scoprire. Per la prima dopo tanto tempo ero curioso, desideroso di conoscere.  

In qualsiasi cosa di questo fatto che succedeva tutti gli anni potevo solo lamentarmi con lui perché, Nami aveva Bibi, Usopp Kaya, Robin Franky e Luffy aveva mille ammiratori e Law. A gli altri non interessava e rimaneva solo il marimo.

Luffy entrò in classe e salutò il marimo, lui contraccambiò sorridendo. Rimasi a fissarli per un po', ero davvero geloso, a lui sorrideva e a me no, ma soprattutto lo chiamava per nome, non aveva stupidi soprannomi per Luffy. Questa cosa mi faceva imbestialire, anch'io volevo che mi chiamasse per nome. Poteva essere una cosa anche un po' ironica, di solito si danno nomignoli carini ai propri fidanzati, Luffy per esempio chiama Law, Torao, Truffy o Tra-guy, invece io volevo che lui mi chiamasse per il mio nome. Se non fossi troppo triste potrei anche riderci su.

Finita la lezione andai in bagno, il marimo mi raggiunse in bagno e mi mise contro il muro, io ero molto, ma molto, imbarazzato

Zoro: "Perché prima ci guardavi in quel modo a me e a Luffy?"

Sanji: "In che senso "in quel modo"?"

Zoro: "Triste"

Me lo stava chiedendo davvero? Come faceva a non capirlo che mi faceva male vederlo sempre circondato da ragazze, o quando parlava del senpai Mihawk?

Sanji: "Togliti marimo"

Il mio amore per lui doveva rimanere una cosa segreta, non so come reagirebbe se glielo dicessi. Dovevo comportarmi come al solito, mi sembrava di star facendo bene la mia finta ma si vede che non era così, mi prese un braccio e si avvicinò ancora di più, ero più che rosso e stavo morendo di caldo, la sua camicia era vicinissima, ci potevo vedere attraverso. Quando mi prese il viso con una mano esplosi e lo allontanai da me.

Sanji: "Non ne posso più! Vuoi sapere perché ero triste? Bene, eccoti i motivi: Sei sempre circondato da ragazze, parli di Mihawk come fosse un dio e chiami Luffy per nome, lo porti in spallucce, ti fai dare gli abbracci da lui, ti addormenti sulle sue gambe e lo imbocchi pure. Eccoteli i tuoi bei motivi!"

Corsi via piangendo e mi nascosi dietro all'edificio scolastico, vicino alle macchinette. Qualcuno si sedette accanto a me, sperai fosse Zoro ma, con mia grande delusione, scoprì che era Eustass Kidd, un amico di Luffy e Law.

Kidd: "Cosa ci fai nel mio posto speciale?"

Sanji: "Scusa me ne vado subito..."

Mi alzai in tutta fretta per non far vedere le lacrime, però lui mi prese per un braccio e mi fece risedere sulle sue gambe ridendo di gusto.

 Kidd: "Fermo, fermo, dove pensi di andare"

Sanji: "Scusa , ho lezione, devo proprio andare..."

Kidd: "Io non credo proprio"

Diede un rapido sguardo a destra e a sinistra e mi baciò. Fu solo un bacio a stampo ma mi fece male, io non volevo che fosse lui il mio primo bacio, volevo che fosse un altro, volevo che fosse il mio marimo a darmi questo bacio, quando riuscì a staccarmi stavo per ricominciare a piangere. Quel bacio sapeva di caldo, vecchio quasi, forse si potrebbe definire casa, ma non era questo il bacio che volevo, io ne volevo uno fresco, nuovo, pronto per un nuovo inizio. 

Arrivo qualcuno che mi portò via, non prima di aver picchiato Kidd a dovere, credo che domani non riuscirà a venire a scuola. 

Non capivo dove stessimo andando, mi lasciai trasportare.

Arrivammo in una casa, io ero ancora troppo scosso, qualcuno mi sussurrò con tono gentile.

"Ti ha fatto dell'altro?"

Scossi la testa, volevo dirgli che lui o lei era arrivato prima e ringraziarlo ma le parole non mi uscirono dalla bocca. Lui, o lei, mi prese come una sposa e mi mise su un letto, sapevo che non avrei dovuto farlo, non dovevo addormentarmi, prima dovevo capire chi fosse e cosa voleva, ma la stanchezza, le emozioni e tutto il resto ebbero la meglio, mi addormentai nel giro di pochi minuti, sperando di non essere nella casa di un assassino.


ANGOLO AUTRICE

Scusate per prima, solo che non mi convinceva molto quel capitolo, non che questo mi convinca di più però... Boh, ditemi voi, al massimo ci penso un po' di più, tempo ne ho.


Io ti amo, tu mi ami? (Zosan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora