Capitolo 8

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*Sanji pov*

Il marimo mi guardò, poi prese la mia sigaretta in mano e la spense.

Incominciò a baciarmi, prima in bocca, poi scese sempre di più, mi mordicchiò un orecchio e ricominciò a baciarmi il collo. In quel momento sentì qualcosa. Improvvisamente tornai in me, staccai il marimo e abbassai lo sguardo. Se mi fossi guardato allo specchio in questo momento avrei di sicuro visto un pomodoro. 

Il marimo si alzò e se ne andò. Però, poco prima di andarsene si girò verso di me.

Zoro: "L'inferno è la sofferenza di non poter più amare"

Si mise a piovere, sentivo le gocce cadere, le sentivo mentre picchiettavano sulla mia pelle, sentivo la camicia sempre più bagnata, tutto questo stava succedendo di nuovo, lo stavo lasciando andare via, mi aveva dato un'altra possibilità e io l'avevo rifiutata. Ma qualcosa, adesso, era cambiata. Mi alzai e lo rincorsi, arrivato abbastanza vicino gli saltai sulla schiena. 

Sanji: "Zoro... Ti amo..."

All'inizio non fece niente, era troppo sorpreso. Piano piano si riprese. Mi fece scendere. In quel momento pensai di essere arrivato troppo tardi, di aver perso la mia occasione.

Si girò e mi baciò. Da quando mi aveva baciato quel giorno al mare avevo sempre sperato in un secondo bacio. Stavolta non lo rifiutai, non avrei fatto lo stesso errore di nuovo.

Non so per quanto tempo siamo rimasti sotto la pioggia a baciarci, ma di sicuro molto.

Quando ci staccammo non avevo più fiato. Lo abbracciai, ero ancora troppo imbarazzato per guardarlo in faccia. Era bello sentire le sue braccia avvolgere la mia schiena.

Dopo un po' mi mise sulla sua spalla come un sacco di patate. All'inizio cercai di scendere, alla fine mi arresi. Mi portò fino all'hotel così. Subito andò verso la nostra camera, mi buttò sul letto e si mise sopra di me.

Zoro: "Posso continuare quello che stavo facendo prima?"

Sanji: "Scordatelo, ci potrebbero sentire"

Zoro: "Se facciamo piano..."

Lo buttai giù dal letto e mi misi sotto le coperte. Lui rimase un attimo a fissarmi poi inizio ad infilarsi nel letto con me.

Zoro: "Come vuoi, ma che sia chiaro, io sono il top"

Sanji: "Cosa hai detto?!"

Lo ributtai per terra e finimmo a fare la lotta. Stavamo lottando, io ero sotto, quando vidi dietro al marimo una persona con lo sguardo assassino... Law ci stava guardando molto ma molto male, il marimo continuava a parlare mentre io lo guardavo con occhi terrorizzati cercando di fargli capire la situazione e di farlo stare zitto. Quando finalmente si girò, fece un sorrisetto imbarazzato e terrorizzato a Law. Law ci prese per la collottola, come quando prendi un gatto, e ci rimise a letto. Nessuno dei due fiatò per il resto della notte.

Il giorno dopo andammo a mangiare, i miei fratelli mangiavano a un lato, da soli. Io ero con i miei amici e il marimo. Non sapevo se dovevo dirglielo o no, nel senso, fino a due giorni fa ci odiavamo e ci picchiavamo appena ci vedevamo (non che la cosa sia cambiata molto...).

Purtroppo ogni mio piano di non dirlo ai miei amici venne distrutto dallo stupido marimo. 

Nami: "Ragazzi, qualche novità?"

Zoro: "Io e il cuoco ci siamo fidanzati"

Gli altri rimasero in silenzio, solo Luffy e Kidd, che era nell'altro tavolo (non ho ancora capito come abbia sentito il marimo), saltarono sulle sedie contentissimi mentre Law faceva un sorrisetto soddisfatto. Nami-chan e gli altri rimasero a guardarci per un po', alla fine Robin-chan si mise a ridere.

Robin: "Bene bene. E chi è il bottom?"

Ma perché ce l'avevano tutti con questa storia?! Il marimo, mentre gustava la sua crostata mi indico. Stavo per urlargli contro quando tutti i Mugiwara annuirono.

Usopp: "Me lo aspettavo"

Nami: "Zoro non è il tipo da bottom"

Brook: "Yohoho. Prevedibile"

Rimasi per un attimo spiazzato, poi mi arresi. Dopo tutto avevano ragione, io non avrei mai potuto fare il top.

I miei fratelli si avvicinarono. 

Ichiji: "Quindi sei un finocchio?"

Niji: "Non so se l'hai notato, caro fratello, ma qui tutti sono dei finocchi"

Yonji: "Ragazzi, è meglio se ce ne andiamo, non vorremmo essere infettati dal virus del finocchio"

Si misero a ridere e se ne andarono. Reiju mi guardò un attimo poi lasciò una cosa sul tavolo e corse dietro ai nostri fratelli. Era un bigliettino, me lo misi in tasca, per poi guardarlo dopo in stanza. Fortunatamente nessuno si era reso conto di questo scambio, già che erano tutti impegnati a insultare i miei fratelli, o almeno così credevo.


ANGOLO AUTRICE

Non so più cosa inventare... Ho il cosiddetto "blocco dello scrittore"... Ma tranquilli, la finisco. Forse sarà leggermente più corta delle mie altre storie. Ve lo dico subito, non metterò scene smut. 

Io ti amo, tu mi ami? (Zosan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora