Capitolo 7

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*Sanji pov*

Ichiji e Niji si avvicinarono a me sotto gli occhi sbalorditi di tutti. Solo Luffy mi guardava preoccupato, pronto a intervenire.

Ichiji: "Il nostro caro fratello. Perché te ne sei andato?"

Niji: "Già, a casa manchi tanto"

Yonji: "Ragazzi, lasciatelo respirare. Non è divertente soffocarlo così."

Reiju: "Ciao Sanji"

Guardai tutti i miei fratelli. Avevano il loro sorriso falso, quello da cerimonia, per quando si è in pubblico. L'unica che mi sorrideva realmente era Reiju.

Niji: "Quindi voi siete gli amici del nostro fratellino?"

Nessuno rispose. Li guardarono in silenzio.

Ichiji: "Va bene se non volete rispondere. Dev'essere vergognoso essere amici di qualcuno come nostro fratello... Comunque non ce ne potrebbe fregare di meno di voi plebei, a noi interessa solo il nostro caro amico Luffy"

Luffy scese dalla schiena di Law. Si avvicinò a me e mi prese le spalle.

Luffy: "Ragazzi! È un piacere rivedervi tutti!"

La tensione era palpabile. Luffy e i miei tre fratelli si guardavano sorridendo. Loro non erano ancora riusciti ad accettare la loro sconfitta da parte di Luffy.

Zoro guardava la scena. Molto probabilmente si era già reso conto della tensione. 

Yonji prese parola.

Yonji: "Andatevene tutti, vogliamo parlare da soli con Luffy"

Nessuno si mosse, erano tutti dubbiosi sul fatto di lasciare Luffy con loro senza nessuno.

Yonji: "HO DETTO SPARITE!!!"

Luffy: "Andate tranquillamente a dormire. Non succederà niente"

Tutti obbedirono tranne io.

Yonji: "Sanji, vattene"

Sanji: "Io-..."

Luffy: "Sanji, io sono il tuo capitano o no?"

Sanji: "Sì..."

Era un vecchio gioco quello del capitano, quando ci eravamo conosciuti tutti erano stati salvati da Luffy e provavamo un forte rispetto per lui, quindi lo iniziammo a chiamare capitano. A lui, però, non piaceva, diceva che era troppo formale, quindi siamo tornati a Luffy. Però se il capitano da un ordine...

Corsi fuori andando in camera. Mi stavano aspettando Law e Zoro.

Sanji: "Dobbiamo andare ad aiutare Luffy!"

Zoro: "Perché? Ha detto che se la sarebbe cavata da solo"

Guardai Law disperato, almeno lui mi avrebbe ascoltato.

Law: "Luffy se la prenderebbe molto se adesso andassimo ad aiutarlo. E poi quanto terribili vuoi che siano i tuoi fratelli?"

In quel momento persi il controllo. Presi Law per il colletto e iniziai ad urlargli in faccia.

Sanji: "I MIEI FRATELLI E MIO PADRE SONO DEI GRAN BASTARDI! MI HANNO PICCHIATO E MI HANNO RESO LA VITA UN INFERNO! QUINDI SE VUOI BENE A LUFFY SCENDI IMMEDIATAMENTE!"

Law corse giù, io rimasi a guardare per terra, stringendo i pugni. Il marimo si avvicinò.

Sanji: "Cosa vuoi, marimo? Non vuoi scendere anche tu?"

Zoro: "Io-... no-..."

Cercò di abbracciarmi. Io lo spinsi via.

Sanji: "TI HO DETTO DI ANDARE VIA!!!"

Zoro mi guardò avvilito. Alla fine si arrese e se ne andò. In questo momento non volevo nessuno, mi sdraiai sul letto e mi addormentai, sperando che le mie lacrime sparissero magicamente, durante la notte.

Mi svegliai durante la notte. Avevo il marimo vicino, mi stava abbracciando. Guardai il letto di Luffy, non c'era nessuno, già stavo per andare nel panico, mi alzai di scatto quando sentì qualcuno parlare. Mi girai verso il suono, era Luffy. Stava dormendo con Law. Come faceva Law a sopportarlo quando parlava nel sonno proprio non lo sapevo.

Tirai un sospiro di sollievo. Avevo bisogno di calmarmi. Presi l'accendino e le sigarette del marimo. Andai fuori, sapevo dove andare. Quando io e Luffy c'eravamo persi avevamo per sbaglio attraversato il bosco, mentre Luffy continuava a parlare e a ridere io avevo visto una piccola radura. Pensavo di andare lì adesso. 

Era una bella nottata, c'era una leggera brezza, mi coprì meglio con la vestaglia che usavo per dormire. Andai nella radura e mi sdraiai per terra. Mi accesi una sigaretta. Chiusi gli occhi, dopo un po' sentì qualcuno vicino, non volevo aprire gli occhi, l'altra persona, prese una sigaretta dal pacchetto che avevo in mano, si avvicino alla mia sigaretta per accendere la sua. Stava per rimettersi al suo posto quando lo fermai, gli presi un braccio, quando aprì gli occhi mi vidi davanti un marimo con gli occhi spalancati. Fece cadere la sua sigaretta, la mia penzolava dalle mie labbra.

Ci guardammo per un sacco di tempo, girai la testa dall'altra parte e lo lasciai, non sapevo il motivo di questo gesto, forse non volevo guardarlo, forse non riuscivo a guardarlo.

Il marimo si tolse e si rimise vicino a me. Era rosso come un pomodoro. 

Zoro: "Non mi vuoi dire niente, vero?"

Sanji: "Se vuoi proprio saperlo..."

Ormai non m'interessava più niente, stava andando tutto a rotoli, i miei fratelli erano tornati e io non capivo più niente. Volevo stare con il marimo ma qualcosa mi fermava, mi bloccava.

Sanji: "Mio padre voleva dei figli forti, io purtroppo non avevo quella forza, mi faceva fare allenamenti continui e mi rinchiudeva in una cella senza cibo per giorni e giorni, con una enorme maschera di ferro, i miei fratelli mi picchiavano per essere debole, le uniche persone che mi volevano bene erano mia madre e mia sorella. Mia sorella però, non poteva fare niente, mia madre morì, senza poter fare niente. Quando riuscì ad andarmene conobbi un uomo, era come un padre per me. Affinò le mie doti nella cucina e allora arrivò Luffy, mi diede amici e una bella vita."


ANGOLO AUTRICE

Scusate il ritardo ma ho avuto dei problemi. Mi hanno chiesto di scrivere anche un'altra storia quindi la vedrete fra un po'.

Ciao e scusate di nuovo!

Io ti amo, tu mi ami? (Zosan)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora