Capitolo 7

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Quando restarono da soli Carola si girò nella sua direzione e guardò Christian dritto negli occhi.

Mattia e Luigi avevano deciso di andare a prendere qualcosa da bere al chioschetto li vicino, e probabilmente ci avrebbero messo una quindicina di minuti solo ad aspettare quella coda lunghissima.

"Allora.. Come va?" Gli chiese Carola, ammiccando, e Christian fece spallucce "Come sempre. Che ci dovrebbe essere di diverso?" Gli chiese sinceramente confuso da quel tono.

Christian le voleva veramente bene, ma avvolte non riusciva a capirla proprio, soprattutto quando parlavano di lui e Mattia.

"Che ne so Chri.. siete a Parigi..sempre insieme.. soli soletti" Christian le diede una pacca sulla spalla, per bloccarla sul nascere "Non so cosa stia frullando nella tua testolina Caro, ma noi siamo amici." Quella lo guardó con lo sguardo di chi la sapeva lunga, e Christian si sentí in dovere di farle delle precisazioni "E comunque non lo so..forse é pure fidanzato. No anzi no. Fammi scacciare questo pensiero perché quella é davvero antipatica, e pensare che potrebbe essere la fidanzata di Mattia é letteralmente un incubo" Carola si mise a ridere e scosse leggermente la testa "Sai Chri.. Alex e Luigi sono molto amici, però.. Alex non ha mai pensato che io e Luigi insieme fossimo un incubo.."

Christian le rivolse uno sguardo pieno di domande: Ma che intendeva?

"Ascoltami Carola: io e Mattia non siamo Alex e Luigi. E poi.. tu non l'hai vista quella. Non hai idea di come si struscia su Mattia, mentre ballano, e anche quando non lo fanno." Carola rise del suo tono infastidito "Direi che è normale strusciarsi quando si balla latino.." puntualizzó poi, nonostante fosse una ballerina di classico "No. Non è normale per un cazzo in realtà. Anche tu hai ballato latino con Matti, e non ti sei mai strusciata in quel modo..E neanche Raffaella l'ha mai fatto." Disse l'ultima frase ancora più convinto, per mettere in chiaro a Carola il fatto che lui non stesse esagerando.

Ma la ragazza non riusciva a smettere di sorridere a tutte quelle sue precisazioni, perché per lei tutto era chiaro, limpido, cristallino.

"Chri, potrei starmi sbagliando, anche se non credo proprio ma a me tu sembri tombe en amour" Christian spalancò leggermente gli occhi confuso.

Caduto in amore?

"Ma che dici Caro?" Sembrava quasi spaventato, e quella gli passò una mano sul braccio "Non devi avere paura. Può capitare."

Ma Christian si sentiva confuso da quelle parole, e non sapeva minimamente che dire, così semplicemente lasciò che i suoi pensieri uscissero dalla testa.

"Non lo so Carola. La verità è che è tutto strano. Ti faccio un esempio stupidissimo: Io non riuscivo a dormire tranquillamente da settembre, quando sono partito per l'America e ti giuro che ero sicuro fosse colpa dell'ora legale, ma quando sono tornato a Bergamo non è cambiato nulla. E.. invece da quando sono venuto qui e dormo con Matti, passo delle notti così tranquille.." Carola lo ascoltò senza proferire parola, perché sapeva quanto per Christian fosse difficile riuscire ad aprirsi, e lei si sentì felice di poterlo ascoltare "Poi non so il perché, ma te lo giuro, quando lo vedo ballare mi fa venire una voglia assurda di mandare a fanculo l'hip hop per darmi al latino - si mise a ridere - e quando lo vedo ballare con quella gallina vorrei solo toglierla dai piedi e mettermi al suo posto, perché tutta quella vicinanza con Mattia, la vorrei anche io" notando lo sguardo di Carola su di lui, Christian abbassò il capo e prese a mordersi il labbro nervoso.

Non riusciva a capire da dove fossero uscite tutte quelle parole, ma sentiva il cuore battere fortissimo mentre lo stomaco si stringeva.

Quando la mano di Carola si mosse leggera sulla sua schiena, si concesse di guardare la castana negli occhi, e quella gli mostrò un sorriso a trentadue denti "Si Christian: Tu est tombe en amour" gli disse poi, a bassa voce, e lui non riuscì a trattenersi e si tuffò tra le sue braccia quasi sconvolto da quelle parole.

La consapevolezza si fece spazio in lui, e tutte le domande che si era posto in quelle settimane avevano finalmente delle risposte.

L'assenza di Mattia lo faceva dormire male, perché il suo cuore percepiva la sua mancanza.

Charlotte che si strusciava su Mattia lo faceva uscire pazzo, perché lui era geloso. Si, era tremendamente geloso.

Avrebbe passato la vita abbracciato a Mattia, perché il suo corpo aveva necessità di toccare quello del biondo.

Stava imparando il francese solo perché voleva restare con Mattia, per averlo al suo fianco.

Tutto.

Tutto girava intorno a quegli occhi azzurri, a quei capelli biondi, a quelle guance tonde.

Ripensò a quella domenica mattina, quando sulle labbra di Mattia notò il segno dei denti di qualcuno, e sospirò.

Non era più successa una cosa simile, e lui lo sapeva bene, perché dopo quell'episodio aveva cominciato ad ispezionargli le labbra ogni notte, quando il più piccolo si addormentava tra le sue braccia mentre lui gli accarezzava i capelli, eppure era successo, e Mattia non gliene aveva proprio parlato, il che rafforzava la teoria di Christian, che si trattasse di Charlotte.

Quando si staccarono da quell'abbraccio Carola gli scrutò il viso chiedendogli cosa non andasse, e lui si passò una mano tra i capelli in modo frenetico "Per me sta con Charlotte" disse poi, senza troppi giri di parole, e mentreCarola provava a farlo ragionare, in lontananza entrambi videro tornare Luigi e Mattia, che però non erano più da soli.

Christian si sentì andare a fuoco, quando riconobbe al fianco di Mattia la figura della sua ballerina, che intanto scherzava serena con lui e con Luigi.

"Lucas e gli altri l'hanno mandata a cercarci per andare ad una serata con loro" spiegò Mattia notando lo sguardo omicida, che Christian stava rivolgendo alla ragazza, e subito Luigi annuì guardando Carola "Matti mi ha chiesto se ci va di unirci" disse poi, e la ballerina di classico si voltò verso Christian, per sapere cosa ne pensasse lui. Ma quello ormai era completamente andato fuori di testa, ed era già in piedi per camminare e cercare di sbollire.

Così, si ritrovarono in uno dei tanti nightclub francesi, dove la gente non faceva altro che urlare e strusciarsi su altra gente.

Generalmente a Christian quelle cose non davano fastidio, anzi nemmeno ci faceva caso, ma probabilmente per quello che si era reso conto di provare grazie all'aiuto di Carola, si sentiva già nervoso di suo e vedere Charlotte muovere i fianchi sul bacino di Mattia con più entusiasmo del solito, lo faceva imbestialire.

Così decise di avvicinarsi ad una finestra che era aperta, ed uscì da questa, sentendosi chiamare poi da Carola che lo aveva seguito.

Era nero, incazzato con il mondo, e anche con lei perché gli aveva aperto gli occhi "Non potevi startene zitta? Starei meglio adesso. Probabilmente mi starei strusciando su qualcuno anche io" urlò in direzione della sua amica, ma quella gli si fece più vicina e gli accarezzò un braccio portandolo a sedersi su uno scalino lì vicino "Sai che non sarebbe andata così. Scusami se ti ho forzato a renderti conto di questa cosa, ma l'ho fatto per te Chri. Ti voglio bene e non mi piace vederti star male, però secondo me stiamo solo confondendo tutto" cercò di rassicurarlo, e lui decise di fidarsi di Carola, perché infondo su di lui aveva avuto ragione.

Era innamorato di Mattia e dalla chiacchierata con Carola, se ne era reso conto.

Magari aveva ragione pure su Mattia e Charlotte, no?

Magari Christian si stava solo fasciando la testa prima di rompersela.

Così insieme alla sua amica decise di rientrare, e si diressero verso la direzione in cui avevano lasciato gli altri.

Mattia non era più in pista.
Se ne stava seduto su un divanetto accanto a Luigi, mentre Javier e Lucas parlavano di qualche ragazza che aveva conosciuto il primo, e della fastidiosa ballerina di Mattia non c'era più traccia, ma quando Christian si sedette al fianco di Carola, la vide spuntare al fianco della sua amica e forse complice la musica ad alto volume, ed il modo veloce che aveva di parlare sentì Charlotte dire una frase a Carola, della quale lui però captò solo la fine "Tombe en amour avec Mattia" e i suoi dubbi scomparvero del tutto.

Carola aveva torto.
C'era qualcosa tra quella e il biondo.

Colpa della Torre Eiffel -ZenzonelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora