Capitolo 2: Nuovi inizi

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Il Salone del Tempio era riempito dagli applausi scroscianti degli studenti e dei professori, mentre al centro dell'ampia sala, fra i numerosi triclini, accoglievano gli elogi e la sorpresa dei compagni i Duellanti di Delo, appena esibitisi in uno spettacolo di incantesimi di fuoco in onore della loro Classe.

Il professor Gladione era in testa al gruppo di studenti e in quanto vice-coordinatore, indossava una toga arancione bordata di blu e argento, i colori della sua Classe.

Dal gruppo si separò un ragazzo alto, dalla figura atletica, con la bacchetta tesa danti a sé da cui fuoriuscivano scintille aranciate.

Era Marco Fabio dell'Agro, palleggiatore della squadra dei Duellanti, al quinto anno. Senza esitazione alcuna, il ragazzo agitò la bacchetta in un movimento scattante e una lunga scia di scintille luminose si tracciò nell'aria. Quando Marco fermò la bacchetta con uno schiocco del polso, le scintille si disposero in cerchio, avviluppandosi e contorcendosi fino a formare il blasone dei Duellanti di Delo, un centauro coronato d'alloro e fiori d'arancio che tendeva il suo maestoso arco d'argento.

«Sole e Luna, gemelli e opposti, uniti e diversi. Diana, Apollo e i Centauri nei boschi. Nella notte più nera e il mezzogiorno splendente, tra i fiori d'arancio e la fiamma rovente. Vegliate su di noi e sul futuro nascente» Marco Fabio dell'Agro agitò di nuovo la bacchetta e tutti i suoi compagni Duellanti lo seguirono, puntando le loro bacchette verso l'alto.

Quando anche il professor Gladione ebbe teso verso il soffitto la sua bacchetta, il simbolo dei Duellanti di Delo sulle loro teste esplose in miriadi di fuochi d'artificio aranciati.

Marco tornò fra i suoi compagni e un nuovo applauso si levò nel Salone.

Augusto, da bravo capitano, rivolse uno sguardo soddisfatto al compagno pallavversista, il ragazzo rispose con un sorriso fiero.

Negli anni passati era stato quasi sempre Augusto a compiere gli incantesimi di fuoco più complicati nelle serate inaugurali, ma quell'estate non aveva neppure risposto alla lettera del professor Gladione, certo che non sarebbe riuscito a concentrarsi sulle coreografie di bacchetta richieste.

Il professor Gladione voltò le spalle all'intero Collegio e guardò i suoi studenti che a loro volta lo fissarono confusi.

Non era normale che il vice-coordinatore non presentasse la Classe al Consiglio Supremo e agli altri professori. Il gesto di Gladione era insolito e a dir poco inaspettato, soprattutto da un insegnante ligio alle regole e al dovere come lui, c'era qualcosa di strano e mutevole nell'aria.

Gladione sembrò accennare un sorriso per un momento, amaro, ma carico di significati: «Io, Goffredo Gladione, professore di Incantesimi Applicati, presento alla mia Classe il suo nuovo Vice-Coordinatore»

Un brusio di incredulità si levò dall'intero Salone, gli studenti sui loro triclini sgranavano gli occhi, senza capire cosa stesse accadendo e i Duellanti di Delo guardavano il professor Gladione con un misto di preoccupazione e confusione.

Il Consiglio Supremo, tuttavia, non sembrava essere affatto turbato.

Duccio e Ardesia, in quanto nuovi R.A.N.A. in attesa di essere presentati, si scambiarono un'occhiata scioccata, Ardesia guardò di nuovo il Collegio, le tre Presidentesse del Consiglio Supremo non avevano battuto ciglio, ma gli altri professori apparivano confusi tanto quanto gli studenti.

Fra le poche eccezioni c'erano il professor Mefisti e la professoressa Neri, fermi in completo silenzio, con lo sguardo basso; il professor Nostradami, che appariva più emaciato del solito e il professor Fieri che scuoteva quasi impercettibilmente la testa, con aria di disapprovazione.

Aeternam II: Il Mistero della CongregaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora