5.L'aeroporto

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Rincorrere Harry quella sera sarebbe stato inutile, avrebbe finito per prendere a pugni anche me, quindi mi voltai verso Luke che giaceva a terra con il naso sanguinante e diversi tagli sul volto. Mi inginocchiai davanti a lui per aiutarlo ad alzarsi e farlo sedere sulla panchina, mentre io andavo nel ‘centro’ della festa per procurarmi qualche tovagliolo da portare a Luke prima che morisse dissanguato.

Nessuno sapeva quello che era successo là dietro, ma mi sentii come se tutti già sapessero. Fortunatamente nessuno provò a fermarmi per chiedere qualcosa,così potei tranquillamente andare dal mio amico.

Lo aiutai con il naso che sanguinava, cercando di bloccargli il flusso, ma non potevo fare molto, così decisi che sarebbe stato meglio se lo avessi riaccompagnato a casa. Eravamo dannatamente vicini e quella poca distanza mi imbarazzava da morire. Restammo in silenzio per un po’, ma quando arrivammo vicino casa sua lui aprì quella bocca che non aveva fatto altro che danni, per ringraziarmi.

Non riuscii a contenermi e gli risposi nel peggiore dei modi, ero furiosa. Per colpa sua avevo peggiorato la situazione con Harry e non sapevo nemmeno se oggi sarebbe venuto in aeroporto; mi sentivo dannatamente in colpa perché in un certo senso avevo tradito l’amore della mia vita e avevo lasciato che il mio ragazzo picchiasse uno dei miei più cari amici. Quindi lasciai Luke sulla soglia di casa sua, salutandolo con uno sguardo di ghiaccio accompagnato ad un bacio pieno di rabbia.

**

“Mi mancherai da morire stupida migliore amica. Come farò a non risolvere più i tuoi problemi, e come farò io senza la mia voce della ragione?” sorrise tra le lacrime Tay.

“Tay.. mi mancherai.. io non posso andare avanti senza di te..” piansi.

Io e la mia migliore amica ci abbracciammo e poco dopo sentii altre braccia stringersi attorno a noi. Cercai di fissare quel momento, quell’abbraccio, quell’amore nella mia memoria per farlo rimanere lì per sempre. Tra le braccia che ci stringevano riuscii a notare la maglia di Luke che gli avevo regalato. Provai a liberarmi dalla stretta di tutti gli altri per rivolgere il mio sguardo al ragazzo dal naso gonfio e arrossato. Ci fissammo negl’occhi per un po’. Due paia di occhi azzurri a contrasto,i miei e i suoi.

“Sono ancora incazzata con te..” gli dissi tra le lacrime, ma sostenendo comunque lo sguardo.

“Lo so, posso ancora leggertelo negl’occhi..”

“Non avevo intenzione di salutarti così..”

“Nemmeno io..”

Gli saltai in braccio avvinghiando le mie gambe ai suoi fianchi e le mie braccia al suo collo. Potevo sentire il Suo profumo farsi spazio nel mio naso, e alcune mie lacrime gli bagnarono la maglia.

“Mi mancherai da morire deficiente che non sei altro.”

“Abby non ce la farò, nessuno potrà stare senza te.”

Le lacrime gli bagnarono le guance,ma cercò di non farlo vedere. Risi a quell’azione.

Tutti erano lì. Mancava solo lui. Sapevo che non sarebbe venuto, ma non avevo smesso di sperare.

Chiamarono il nostro volo e mia mamma mi prese delicatamente per un braccio per dirmi che era ora di andare. Anche lei aveva gli occhi lucidi nel vedere cosa stavo abbandonando.

“Ma mamma.. H-Harry non viene..?” dissi rivolgendomi anche a tutti gli altri, che si guardarono negl’occhi addolorati quanto me. Nessuno sapeva chi avrebbe dovuto parlare, e mi stavo innervosendo.

“Allora?..”

“Ecco Abby, Harry non risponde a nessuno di noi da ieri sera e non so se abbia intenzione di venire.” Colin fu tremendamente diretto.

Terrible DecisionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora