4.La piscina

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La festa era un bordello, come immaginavo.

Si svolgeva nella casa del ragazzo di Tay, e chiamarla casa era veramente dispregiativo. Greg,in effetti, era uno di quei ricconi a cui non mancava niente, ma in compenso spacciavano i peggiori tipi di stupefacenti, bevevano wodka a colazione e si cibavano di sigarette. Era così normale per lui, che il suo organismo di era abituato a vivere così, fino alla sua morta che suppongo sarà molto precoce.

Non so cosa ci trovasse Tay in lui, era lo sbaglio umano, il male fatto persona, ma ai suoi occhi sembrava il ragazzo perfetto, ed è proprio questa la parte brutta dell’amore: non riesci a notare i difetti dell’altro, o peggio ancora inizi ad amarli, e a quel punto puoi considerarti finita.

Ma a parte i miei disgustosi pensieri su Greg, la festa era esattamente come mel’aspettavo,anzi dovevo dire che avrei pensato fosse peggio. Tutti gli ospiti erano raggruppati attorno alla gigantesca piscina, con l’acqua di diverse profondità, con al centro un enorme fontana che spruzzava molto dolcemente l’acqua e dove la profondità era ridotta per permettere a chiunque di potersi sedere là sotto e prendere un po’ di sole senza nemmeno sentirlo grazie alla pioggerella sprigionata dalla fontana. Attorno alla piscina un grandissimo prato inglese era occupato da quelli che saranno stati 100-200 invitati, tutti armati di bicchieri di plastica colmi di drink colorati, che sarebbero dovuti essere lì per dirmi ‘addio’ quando la metà delle persone non sapevo nemmeno chi fosse.

Appena entrate nell’enorme giardino Tay era emozionatissima, io invece stavo iniziando a pregare che succedesse qualcosa perché la festa fosse annullata. Ero totalmente disorientata quando la mia migliore amica iniziò a salutare e a far cenni e sorrisi cordiali a tutti, mentre io me ne stavo lì impalata, con il mio vestitino a fantasie azteche,guardandomi intorno per cercare di riconoscere qualcuno dei nostri amici. Era il tramonto, quindi la luce era ancora molto buono, ma nonostante ciò non riuscii a trovare nemmeno uno dei ragazzi.

“Tay..” la interruppi dalla conversazione con una biondona tutta tette e culo. Per l’amor del cielo, niente contro le bionde, anche io lo sono,ma il fatto che la gente pensi che le bionde sono più stupide non fa una piega se vengono prese come riferimento persone come quella.

“Dimmi tesoro” mi rispose subito liquidando la bionda che se ne andò un po’ offesa.

“Tay io non vedo nessuno dei ragazzi e nemmeno le ragazze. Non conosco nessuno, qui si stanno limonando tutti e.. non è il posto per me. Io devo andarmene, domani dovrò partire e Harry..”

“SSSH! Non voglio più sentire la parola ‘partire’ e tutti i suoi derivati e tantomeno ‘Harry’ e non ti preoccupare per i ragazzi, guarda, Colin e Luke sono proprio là, dall’altra parte della piscina.”

“D’accordo Tay, ti dispiace se..” non volevo essere scortese e abbandonarla lì, ma dopotutto lei era a suo agio, non come me.

“Certo Abby, vai, finisco di salutare un po’ di oche biondo platino e vi raggiungo.”

Scoppiai a ridere a quell’affermazione e mi diressi verso il lato della piscina dove Luke e Colin stanziavano con i loro bicchieri quasi vuoti in mano.

**

Arrivò la sera, e il giardino di casa Hosten si riempì sempre di più, ma senza che io me ne accorgessi. Passai ore ed ore a parlare con Colin e Luke di tutto quanto. Ad entrambi, ogni tanto cadeva l’occhio su qualche bella ragazza che erano coperte solo da un pareo trasparente che lasciava intravedere tutte le loro forme. Quelli erano i momenti più divertenti visto che tutte le volte allargavo le mani sopra la mia testa, e con estremo divertimento li colpivo dietro la nuca facendoli gridare più dalla sorpresa che dal dolore. Le ragazze se ne accorgevano e iniziavano a ridacchiare con le loro vocine stridule lanciando sguardi ‘segnaletici’ ai miei amici, che spesso facevano per alzarsi, ma io li tenevo a sedere e li pregavo con un ‘non lascerete mica sola e indifesa la vostra vecchia amica per due o tre ochette che hanno bisogno di una scopata vero?’

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