8. Separazione

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La settimana dopo Jimin fa la valigia e torna a casa dei suoi.
La campagna elettorale durerà due mesi durante i quali lui andrà in università non lavorerà e non frequentera' nessuno che non sia stato incluso nell'elenco stabilito dall'entourage di suo padre.
Ci incontreremo ma dovremo stare attentissimi.
Jin mi ha detto che appena Tae aprirà la libreria Jimin potrà andare a lavorare da lui. Mi sento sollevato.
Passano dieci giorni.... Ci siamo sentiti spessissimo ma mi manca da morire.
Sono a casa sento bussare.
Guardo dallo spioncino e fuori c'è una donna mora con i capelli lunghi appena apro mi spinge dentro con forza richiudendosi la porta alle spalle.
-eih... Chi cazzo è lei?
Sento una risata sibillina che riconosco benissimo, si toglie gli occhiali e quel paio di occhi verdi che conosco benissimo mi travolgono.
La parrucca nera scivola via dalla sua testa lasciando spazio ai suoi morbidi capelli biondi.
Si attacca immediatamente alla mia bocca, mentre le mie mani indecenti salgono sotto la sua gonna.
Restiamo così un po' finché lo giro sussurrandogli nelle orecchie...
-Mi sei mancato da morire.
-prendimi subito.
Ed è così che avviene un po' selvaggi io con i pantaloni calati e lui con la gonna tutta sollevata, potrei ridere per la situazione ma di ridere non ne ho voglia... Perché la voglia che abbiamo é quella di godere.
Qualche attimo più tardi ci ricomponiamo.
È riusciamo a parlare per una mezz'ora.
-volevo venire da te... Ma non sapevo come fare avevo paura che qualche giornalista mi vedesse e allora ho pensato a questo travestimento, sono magro e minuto, truccato bene ha funzionato. Pensa che sono passato davanti al segretario di mio padre senza che si accorgesse di niente.
-quando verrai la prossima volta?
-non lo so... Tieni questi è la mia parte di affitto.
-non serve ho iniziato a lavorare alla Union Hospital lo pago io.
Domani c'è l'inaugurazione della libreria di Tae.
-non posso venire mio padre ha un meeting con l'unione agricoltori, appoggiano la sua candidatura e mia madre ed io dobbiamo essere presenti.
Tornerò sabato lo prometto. Sono solo due mesi.
-ok.... Ma vieni qui che ti bacio ancora un po'...
-poco eh perché poi mi trucco e mi vesto e torno in città.
-mmmh poco si.... poco...

Più tardi quando se ne va... Mi addormento nel suo di letto... Mi manca il suo odore... La sua presenza... non credevo  facesse ormai così parte di me.
Non mi piace stare in questo posto senza di lui... Mi basta chiudere gli occhi un secondo per vederlo mentre cucina... Oppure mentre si allena alla sbarra o mentre fa la doccia ed esce nudo spudorato.
Mi manca.

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