Cap.5:

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Marinette:
Rimasi sbalordita a guardare la botola che dava sul mio balcone.
Perché Chat Noir è qui?
C: "Marinette, sei sveglia?" Chiese nuovamente Chat, con una nota di impazienza nella voce, questa volta.
Mi affrettai ad aprire la botola e far sbucare la mia testa dalla piccola apertura che dava all'esterno della casa.
"Chat Noir? che ci fai qui?"
Chiesi curiosa per la sua inaspettata visita, facendogli intanto spazio per farlo entrare.
C: "Sai", disse dopo essere entrato in camera mia, "dopo aver salvato Parigi per l'ennesima volta e aver riportato un povero cameriere a casa sua; mi sono affrettato a ricaricare le batterie e a tornare all'hotel per controllare che tu stessi bene. E indovina un pó? Entro nella stanza in cui ti avevo lasciato e tu non eri più lì! Mi sono preoccupato e sono venuto qui e direi che ho fatto bene, guardati! Hai ancora i capelli e i vestiti umidi"
In quel momento mi resi conto che il potere del miraculous aveva asciugato i capelli momentaneamente, cosa che avrei dovuto chiederne il motivo a Tikki più tardi, e un improvviso brivido mi passò lungo tutto il corpo facendomi tremare.
Chat mi guardò allarmato e mi chiese dove fosse il bagno. La domanda era un pò strana ma glielo dissi lo stesso e lui mi ordinò di cambiarmi mentre andava a prendere l'asciugacapelli prima di uscire dalla stanza chiudendo la botola. I miei per fortuna stavano finendo di servire gli ultimi clienti quindi non c'era pericolo che li incontrasse per casa. Quando Tikki fu sicura che Chat non era nei paraggi uscì dal suo nascondiglio. "Oh Marinette, non sai quando mi dispiace di non averti detto che una volta ritrasformata sarebbe tornato tutto alla normalità compreso il tuo aspetto. Mi dispiace tanto!". "É tutto ok, non preoccuparti, ora meglio se mi metto qualcosa che mi tiene caldo però". Poco dopo sentì dalla botola che dava al piano di sotto qualcuno bussare e mi affrettai ad andare ad aprire. Dalla botola spuntò lui che fissava curioso il mio nuovo look, cioè i pantaloni di una tuta grigi con dei disegni ricamati a mano da me e la felpa della nike nera. Mi accompagnò fino al letto e inserì nella presa di fianco al comodino l'attacco del phon. Con delicatezza mi sciolse le codine e iniziò a passare le dita delle mani trai capelli mentre me li asciugava. Ero talmente rilassata che chiusi gli occhi per bearmi di quel momento.

Mi sembrava piuttosto strano che un supereroe andasse a casa di un civile e si mettesse ad asciugarle i capelli ma ero troppo stanca da tutto quello che era successo per farmi domande.
Riaprii gli occhi solo quando sentì il rumore del phon cessare. Le mani di chat erano rimaste sulla mia nuca, mentre con le dita giocava con i miei capelli.
C: "perché gli raccogli sempre nelle codine? Sono così belli sciolti..."
A quel complimento sentì le mie guance andare a fuoco ed io con esse, o almeno, speravo che succedesse.
"B-beh non c'è una risposta precisa, semplicemente così mi trovo più comoda. Sono pratici." 
Lui annuì e calò il silenzio nella stanza.
Non era un silenzio di quelli imbarazzanti dove non si sa bene che dire, ma uno dove ci sentivamo a nostro agio. Finii per ritrovarmi appoggiata con la schiena al suo petto mentre lui si era appoggiato al capezzale del letto mentre continuava ad accarezzarmi la testa dolcemente. Non mi ero mai sentita così in confidenza con lui prima di quel momento e speravo che quel momento non finisse mai.
Poi d'un tratto sentimmo mio padre da sotto chiamarmi.
T: "Marinette, posso?"
In quel momento io e Chat ci guardammo negli occhi mentre venivamo colti dal panico.
M: "Ommioddio mio padre! Svelto, nasconditi sotto le coperte!" Dissi così velocemente che non sapevo neanche se fosse riuscito a capire ma lo vidi infilarsi sotto le coperto e mettersi il più possibile lontano dal soppalco in modo da non farsi notare.
Intanto scesi di corsa le scale del mio letto e raggiunsi la botola. La aprii e cercai di rimanere impassibile.
M: "Ehy papà! Tutto bene?"
T: "Si, ero venuto a dirti che è quasi pronto. Prima ti sentivo parlare, tutto ok?"
Speravo con tutto il cuore che non ci avesse sentito ma ormai dicevo da così tanti anni bugie ai miei che non fu difficile per me inventarne una su due piedi. Non che andassi fiera di questo...
M: "Niente, ero in chiamata con Nino perchè non si ricordava i compiti per domani"
T: "mhh ok. Comunque 5 minuti ed è pronto" disse prima di riaprire e scendere giù dalla botola.
La chiusi velocemente con un sospiro di sollievo e sentii una voce calda parlarmi all'orecchio a bassa voce da dietro le spalle.
C: "Vedo che qui qualcuno non è dolce e sincera come appare. Sei molto brava a mentire Marinette" disse chat, innescando in me un brivido che mi percorse la spina dorsale.
Mi aveva colta di sorpresa, pensavo che questi giochetti li riservasse solo a Ladybug, non a chiunque a cui andasse a fare visita.
Prima si mostra educato e tutto e un attimo dopo si mette a flirtare? Speravo di aver trovato un altro aspetto di Chat ma a quanto pare non dava spazio ad altre versioni di lui.
L'irritazione mi travolse come un'onda d'urto alle sue parole e gli risposi in modo acido.
"Beh non penso che tu con la tua doppia vita faccia da meno. Scommetto che sei anche tu abituato a inventare frottole per proteggere le persone che ami."
Mi guardò stupito, forse addolorato da ciò che mi aveva detto.
C: "Si hai ragione, sono il primo che è obbligato a mentire ai suoi cari, non merito di giudicarti e sono sicuro che se lo fai è per un buon motivo. Come in questo caso".
La rabbia si affievolì all'istante. Alla fine chi meglio di Chat poteva capire quanto fosse frustrante dover mentire in continuazione? Gli sorrisi per confortarlo. "Scusami tu, non ero autorizzata a risponderti in quel modo in ogni caso".
Tornò a guardarmi sereno e con il suo sorriso sghembo che gli dipingeva le labbra.
C: "Scuse accettate. Ora però è meglio che vada, anche se nessuno mi aspetta a cena è meglio che mi presenti in camera mia quando mi verranno a chiamare per andare a tavola."
M: "torni dopo mangiato, perfavore?"
Non so perché glielo chiesi, ma la sua visita era volata troppo in fretta e quando ero nei panni di Ladybug non parlavo mai così tanto con lui.
Chat mi guardò sorpreso dalla mia domanda e, felice della mia proposta, mi rivolse un sorriso a 32 denti.
C: "Ne sarei onorato!"
"Allora a dopo Chat"
"A tra poco, Marinette"

Green In Blue Eyes (Marichat)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora