Green In Blue Eyes (Marichat)

Cap.6:

Marinette:
Finito di mangiare e aver dato a Tikki i macaron avanzati dal negozio, mi sbrigai a salire di sopra.
Varcata la botola, la camera era completamente al buio e iniziai a tastare le pareti cercando l'interruttore. Sentii come una presenza al mio fianco e mi girai per controllare.
"BOO!" Fu l'unico suono che sentii oltre a le mie grida per lo spavento. Iniziai a tirare pugni all'aria sperando di colpire chiunque ci fosse ma lo sconosciuto mi bloccò i polsi e mi sbattè al muro. Dovevo aver toccato con la schiena l'interruttore perché la luce si riaccese.
C: "Calmati sono io. Volevo solamente farti uno scherzo, non serve che mi picchi!".
M: "E invece sì. Dio mio mi hai fatto prendere un colpo, spero che i miei non mi abbiano sentita urlare..."
C: "Non sta salendo nessuno quindi credo proprio di no. Sfortunatamente io ero abbastanza vicino da aver rischiato di perdere l'udito".
M: "Esagerato" dissi alzando gli occhi al cielo. Ci guardammo negli occhi in silenzio per poi iniziare a ridere. Chat mi tolse le mani dai polsi per permettermi di togliermi dalla parete.
C: "Allooora cosa hai in mente di fare?"
Ci pensai su e dissi: "ti va di fare una partita ad Ultimate Mecha Strike III?"
C: "Certo, sempre se vuoi essere stracciata" mi rispose ammiccando.

Giocammo per non so quanto tempo e, dopo aver vinto contro di lui 20 a 2, alla fine si arrese.
C: "Hai una vita sociale dopo la scuola o passi i pomeriggi a giocare al computer?"
M: "No, semplicemente sei tu ad essere scarso" Dissi scherzando.
Chat mi guardò e sorrise divertito.
"Mhh, sarà".
M: "Allora...cosa vuoi fare ora?"
C: "credo sia ora per me di tornare a casa principessa, è tardi e tu devi riposare".
In quel momento mi accorsi che erano già le 23:48.
M: "Oh sì, scusa. Non volevo trattenerti così a lungo, mi dispiace"
C: "Figurati. Non ho mai passato così tanto tempo con un'amica. Grazie di tutto Mari" disse dandomi un bacio sulla guancia.
M: "Passa ogni volta che ne hai bisogno, io ci sono sempre per te"
C: "Lo so" disse sospirando.
"Buonanotte principessa"
"Buonanotte micetto"

Il mattino dopo ero talmente stanca che non avevo sentito la sveglia suonare e ora Tikki cercava di salvarmi in extremis dall'arrivare in ritardo a scuola.
T: "Marinette, ti prego, svegliati. È tardissimo"
In quel momento mi girai verso il comodino e afferrai il cellulare. Erano le 7:53.
Saltai giù dal letto e scesi le scale così velocemente che per poco non cadevo. Afferrai i vestiti che mi ero preparata la sera prima e me li misi su. L'outfit era composto da un jeans a zampa di elefante nero, le adidas bianche, una maglietta bianca decorata da dei fiori rosa e i capelli raccolti nelle solite codine basse.
Mi guardai allo specchio e notai che la mia scelta di acconciatura era un pó monotona e prevedibile, ma poi ricordai cosa mi aveva detto chat il giorno prima e decisi di lasciarli sciolti.
Arrivai a scuola alle 7:58. Un miracolo.
Corsi in classe e mi sedetti al mio banco. La professoressa doveva ancora arrivare e molti ragazzi erano ancora in piedi a chiacchierare con i loro amici.
Mi girai verso Alya e notai che mi fissava in modo strano e iniziai a preoccuparmi.
M: "C-che succede Alya?"
A: "Niente, è solo che non ti ho mai vista venire a scuola coi capelli sciolti. Stai d'incanto amica mia".
M: "Grazie!" Dissi contenta.
In quel momento entrò in classe Adrien con il fiato corto. Non era da lui arrivare tardi a scuola. Si affrettò a sedersi nel posto davanti al mio salutando Nino ma quando mi notò rimase a fissarmi a bocca aperta.
Alya: "Che ne pensi Adrien? Come sta Marinette con questo nuovo look?" Disse diabolica come sempre.
Io ero già diventata un peperone umano e stavo morendo d'imbarazzo ma ero comunque curiosa di sapere cosa avrebbe detto.
Adrien si risvegliò e mi sorrise dolcemente e le rispose con "una meraviglia" e si sedette.
In quel momento il mio cuore iniziò a battere stra veloce. Prima che Alya potesse sclerare insieme a me della sua risposta entrò la professoressa in classe e iniziò la lezione.
Ero troppo felice per riuscire a concentrarmi e quindi non presi appunti per tutta la prima ora.