AQUARIO

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I mezzi di Londra funzionano bene fino a quando le congiunzioni astrali - e probabilmente l'imbarazzo di Max dopo il suo gesto eclatante - non decidono che le coincidenze siano completamente sballate per tutto il giorno

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I mezzi di Londra funzionano bene fino a quando le congiunzioni astrali - e probabilmente l'imbarazzo di Max dopo il suo gesto eclatante - non decidono che le coincidenze siano completamente sballate per tutto il giorno. Meg non crede di averci mai messo così tanto per arrivare a Milton e alla fine ha dovuto persino fare la cosa che odia più di tutte: chiedere aiuto a sua madre.

Cassandra Gardner, lo scorpione più emotivamente instabile della terra, logorroica come poche persone nel mondo, se ne sta con le mani, piene di anelli impreziositi da pietre giganti, arpionate al volante dell'auto senza dire una parola. È un evento di una rarità unica. Ogni tanto posa i suoi occhi gelidi su sua figlia, ma la sua bocca non si schiude minimamente per fare domande.

Non si vedevano da almeno tre mesi, si sono sentite sporadicamente al telefono e Cassandra sapeva del nuovo lavoro di Meg e del fatto che fosse a pochi passi da casa. E nessuno sa essere rancoroso e vendicativo come uno scorpione. Meg si aspettava addirittura che le agganciasse il telefono in faccia quando l'ha chiamata per chiederle un passaggio. Invece non lo ha fatto. Ha guidato fino all'aeroporto e la sta portando allo stabilimento della Red Bull, il tutto in religioso silenzio condito di sguardi assassini.

Meg prega altrettanto silenziosamente che quella tortura possa finire presto e senza ripercussioni. Affrontare due caratteri così forti non sarà facile in quel giorno, specie perché la bilancia da cui sta correndo ha proprio l'ascendente in scorpione.

Per fortuna arrivano a destinazione ancora tutte intere, il che non era proprio scontato con la guida spericolata di Cassandra a bordo della sua Mustang color cachi, ereditata da suo padre. Quando sua madre si ferma davanti al viale di ingresso, si accorge di aver trattenuto il respiro e riempie i suoi polmoni con l'aria viziata che circola nell'abitacolo, rilassando le mani. Attende qualche secondo che lei dica qualcosa, ma non lo fa. Si limita a fissarla e quindi Meg decide di prendere l'iniziativa.

«Grazie del passaggio, mamma, scusami se ti ho disturbata» butta fuori tutto d'un fiato, afferrando la maniglia dello sportello e tentando di sgusciare fuori il più velocemente possibile.

«Non così in fretta, signorina!» la ammonisce Cassandra, tirandola per la cintura dei jeans e costringendola così a rimanere in quell'auto.

«Lo sapevo che c'era la fregatura!» esclama Meg tra se e se, incrociando le braccia con aria spazientita.

Con sua madre non ha un brutto rapporto, lo definirebbe più complicato. Le vuole bene e sa che Cassandra ne vuole a lei, ma crescere con una mezza strega in casa ed essere derisa da tutti i suoi compagni di classe non è mai stato semplice. Ringrazia qualsiasi divinità del cielo per aver fatto si che la mamma di Tay non sia scappata quando l'ha conosciuta all'università, permettendo così alle due bambine di crescere assieme, come sorelle e dare a Meg un briciolo di normalità.

Deve ringraziare sua madre per averle trasmesso la passione per le stelle, ma ogni volta che comincia a parlare di Fato e vaticini, Meg prega di non essere fastidiosa quanto lei. Da piccola raccontava a tutti che Cassandra fosse una versione dark della professoressa Cooman di Harry Potter, con lo stesso carattere stralunato, ora non saprebbe cosa inventarsi.

Lo dicono le stelle - Max Verstappen Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora