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Il giovane schiavo non capiva perché doveva spostare il tavolo del laboratorio e i vari tavolini che servivano al padrone come piano di appoggio.

Ian si guardò intorno e Leila non c'era...

- Padrone!- esclamò Ian- Dov'è Leila?- chiese preoccupato per lei.

- L'ho liberata dalla sua schiavitù!- rispose Agnus.

Ian era sorpreso che Agnus avesse liberato la ragazza. Ian non aveva avuto modo di conoscere Leila e non poteva dire di essere amici. Lei era arrogante, era dispensata dalle faccende domestiche, non gli andava mai bene quello che cucinava e come puliva la stanza, quando finivano di avere rapporti gli diceva che era solo un ragazzino che non sapeva dove metteva le mani. Aveva cercato di fare quello che lei desiderava per darle piacere, ma il suo cuore e la sua mente non riuscivano a fare finta che provasse piacere nel toccarla intimamante.

Si sentiva invidioso, Agnus aveva liberato lei e non lui... ora che era tornato tutto alla normalità era molto meglio... meno faticoso per lui... la notte avrebbe dormito meglio senza di lei... non doveva accuparsi di lavare anche i suoi vestiti... ma forse era solo la gelosia che gli faceva pensare quelle cose.

- Ho finito padrone!- esclamò Ian.

Agnus era seduto in salotto e aveva finito di mangiare la cena, questo significa che anche lui avrebbe mangiato a breve.

- Sei stato molto bravo, ragazzo- disse.

Agnus si alzò e con passo lento e salì le scale per andare nel suo laboratorio.

- Vai pure a mangiare, appena ti chiamo vieni subito!- gli ordinò.

- Certo padrone!- rispose senza esitare.

Agnus vide che il pavimento era sgombro così come gli aveva chiesto.

Il pavimento di legno di quercia era vecchio di almeno quattro cento anni e Agnus senza perdere altro tempo prese  il suo diario e comincio a segnare il pavimento con le rune che aveva studiato per l'incantesimo di trasmigrazione.
Ian salì le scale ed era sorpreso di vedere che nel pavimento vi fosse un disegno fatto con il gesso e con suo enorme rammarico capì subito di che Agnus aveva intenzione di fargli del male.

-Ian entrà dentro e sdraiati! - gli ordinò.

- Mi avevate promesso che non mi avreste ucciso.- disse camminando con lentezza.

-Io ti avevo detto che non avevo intenzione di ucciderti in quel momento. - disse - Poi sei stato tu a costringermi ad usarti… se avessi messo incinta la schiava non saresti stato in questa situazione. - spiegò.

Ian era sconvolto, non credeva possibile che fosse caduto in una trappola assurda come quella. Si era fidato di lui ed era stato tradito. I suoi genitori avevano ragione gli esseri umani erano creature false e i maghi erano esseri della peggior specie.
Con gli occhi pieni di lacrime cercò in qualche modo di salvarsi la vita. Trascinava i piedi in modo da cancellare parte dei disegni.

-Adesso non perdere tempo e sdraiati!- 

Ian si sdraiò sul pavimento era una vittima sacrificale e sacrificabile. Per Agnus non era altro che un oggetto senza valore che usava a suo piacimento.

Ian guardò fuori dalla finestra come ultima cosa da vedere, non sapeva se sarebbe morto oppure no, ma il cielo notturno con la luna piena era una bella immagine da avere come ultimo ricordo.

" Non voglio morire " pensò Ian guardando la luna.

Agnus aveva cominciato a pronunciare parole che per il ragazzo non avevano senso. 

Il disegno si stava attivando una luce dorata veniva da quei scarabocchi e più Agnus andava avanti in quella litania più i disegni si attivarono e diventarono più luminosi.

Ti prego non voglio morire. Non voglio morire. Ti prego. Ti prego non farmi morire.- gridava la sua preghiera alla luna.

Ian sentiva le sue forze essere risucchiate, non riusciva a tenere gli occhi aperti, si sentiva come se la sua vita lentamente gli defluisse dal corpo.

Non voglio morire!- urlò con quanto fiato avesse in un ultimo tentativo.

Una luce azzurra uscì dal suo petto e si condenzò sempre più compatta in un nucleo diventando una splendida acquamarina. 

La luce azzurra si espanse per quello che ad Ian sembrava essere un battito di ciglia.

~  Figlio mio e figlio del vento. Ho visto la tua sofferenza, ma il potere del mago ti sta prosciugando la vita. Quello che posso fare per te, figlio mio e custodire l'essenza del tuo essere in questa pietra… dovrai tenerla sempre con te e se il tuo corpo dovesse perire tu rinascerai e in qualunque posto tu sia gli eventi e il tuo istinto ti guideranno sempre verso la pietra ch'è di fronte a te. ~ disse una voce chiara e lucente.

Ian afferrò quella pietra con tutte le sue forze e stringendola forte si fece forza per non abbattersi al torpore.

Il bagliore si dissolse con una forte raffica di vento che coinvolse anche Agnus.

Il mago fu spinto contro la libreria e la botta violenta gli causò un ferita alla testa.

Ian era ancora intontito, ma si riprese subito, ma Agnus era per terra e si teneva il cuore dolorante.

Ian aiutami! - gli ordinò.

Ian era ancora a terra che cercava di prendere fiato e coscienza del suo corpo.

Sì padrone, vado a prendere le medicine- rispose alzandosi con fatica.

Ian cercò di allontanarsi il più in fretta possibile e sperava che il suo padrone morisse per l'attacco di cuore.

Scese le scale con fatica e si avviò in cucina prese un bicchiere d'acqua e lo mise sul tavolo.

Le medicine? Dove sono le medicine per il padrone?-.

Prendeva le fiale e le guardava con attenzione e poi le gettava sul pavimento.

Sia il vetro che il contenuto si spargevano nel pavimento.

Una dopo l'altra rompeva volutamente le boccette e tutte le fiale che vi erano nello scaffale.

Dove sono le medicine? Chissà se queste sono buone per aiutare il padrone!- esclamò a voce alta.

Non sapeva quanto tempo stesse impiegando ma sperava con tutto il cuore che Agnus morisse e che il bracciale non attivasse le scariche elettriche.

Ian continuava a rompere ogni boccetta e fece la stessa cosa con le boccette che vi erano nel bagno. 

La pietra del bracciale divenne nera e con un clic si aprì.

Agnus era morto...

Chiaro di luna Vol.1♡ Completo ♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora