:) six (:

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Mi fiondo sul suo letto. È così comodo! «Ahh, ci si sta così bene.» Mi sorride e rimane vicino alla porta.

Metto una mano sotto la mia maglia, alzandola un po' e lasciando intravedere la pancia, scolpita da addominali. Lo guardo sorridendo, accarezzandomi il corpo. «Che si fa oggi?» Domando dopo poco.

Stava per rispondere, probabilmente con il suo solito "non lo so", ma qualcuno suona il campanello insistentemente. Lo guardo, come a chiedergli se stesse aspettando qualcuno, ma sembra più confuso di me.

Va ad aprire, mentre io rimango sul letto. Sento urlare: «Lui dov’è?!» Oppure: «Nahoya!» Merda- Sono fottuto. Mi alzo, intenzionato ad andargli incontro, ma arriva prima che possa fare qualcosa. «Ehi fratellino-», «Stai zitto!» Urla.

Ormai ci ha raggiunto anche Mucho, ma rimane in silenzio. «Non puoi andartene sempre quando ti trovi in difficoltà! Scappi in continuazione! E rispondi a quel cazzo di telefono.» Non l’avevo mai visto così incazzato…

«Scus-», «Ora vieni a casa e ne parliamo!» Mi interrompe bruscamente. Mi prende per un polso ed inizia a trascinarmi. «Souya mi fai male.» Mi lamento; sta stringendo troppo il braccio.

Quando passiamo vicino a Mucho lo blocca. «Lascialo.» Dice semplicemente. Cominciano a guardarsi male a vicenda. «Non sei nessuno per dirmi che fare.» Lo spintona e riprende a tirarmi. A questo punto il biondo ci separa con la forza. «Gli stai facendo male.» Non so che fare, so che Souya sta per arrivare al limite, mi spaventa.

«Stanne fuori.» Risponde freddamente il più basso, avvicinandosi sempre di più all’altro. Ho paura possa fargli del male…

«D’accordo, andiamo a casa.» Dico prima che siano abbastanza vicini da picchiarsi. Mucho si gira di scatto verso di me, come a chiedere se ne fossi sicuro. Gli sorrido e ce ne andiamo immediatamente.

Per tutto il tragitto da casa di Mucho alla nostra siamo rimasti in silenzio. Vorrei non essere mai arrivato.

Appena dentro mi spinge in terra, non faccio neanche in tempo a lamentarmi che inizia ad urlarmi addosso. «Non devi ignorarmi cazzo! Lo odio e poi, prenditi le tue merda di responsabilità!»

Inutile dire che il caratteristico sorriso che solitamente ho in viso stavolta non c’è.

«Mi dispiace; ti prego calmati e parliamone.» Mi rialza, tirandomi su di peso. In un primo momento mi avvicina, ma dopo poco mi scaraventa contro il muro con violenza. «Ora vuoi parlarne?! E quando volevo farlo io? Tu non mi hai ascoltato!» Non so come difendermi, voglio solo uscire vivo da questa situazione.

«Ho sbagliato, scusami.» Riesco a malapena a dire. «Mi ci pulisco il culo con le tue scuse!» Mi ammutolisco.

Lo lascio sfogare, rimanendo a subire tutti gli insulti che mi dice. Ogni volta mi si spezza sempre di più il cuore.

Dopo non so quanto riesce a calmarsi. Mi si avvicina e mi accarezza una guancia. «Non scappare più da me, ti prego.» Annuisco, ancora un po’ sconvolto.

Mi aiuta ad alzarmi; mi fa male la schiena ma non mi lamento, oggi l’ho già infastidito abbastanza.

«Ti voglio bene Souya; te ne vorrò sempre.» Torno a sorridere, mentre ci sistemiamo sul divano. Accenna un piccolo sorriso, che fa sparire quasi immediatamente.

Invio un messaggio a Mucho, perché quando siamo andati via da casa sua mi ha chiesto di avvertirlo se fosse successo qualcosa. Gli scrivo: <Tranquillo, è andato tutto bene.> Risponde subito. <Menomale…>, <Poi mi spieghi meglio.> e ci salutiamo.

«Guardiamo un film?» Chiede Souya, ricevendo una risposta affermativa da parte mia. Accendo la tv mentre va a prendere qualcosa da sgranocchiare e bere. Optiamo per qualcosa di comico, inutile dire che è una mia idea.

C’è solo un problema: non riesco a stare fermo, in qualsiasi posizione che provo ci sto scomodo e risento molto della botta che ho preso.

«Che hai?» Mi chiede ad un tratto. «No niente, mi fa solo un po’ male la schiena.» Mi tira verso di lui. «Scusami…»

Mi fa sistemare con la testa sul suo petto, non facendo poggiare la schiena da nessuna parte. «Così stai bene?» Annuisco e lo abbraccio, stringendomi di più a lui.

Ogni tanto mi accarezza la testa, è una cosa che è sempre piaciuta ad entrambi. Rilassa sia me che lui. È come se il tempo si fermi quando fa così.

Souya ha sempre avuto dei piccoli scatti d’ira, ma non era mai arrivato a mettermi le mani addosso. Se la prendeva con gli altri e mi lasciava stare. Stavolta ho esagerato…

Anche se non ho capito bene che ho combinato. Forse la cosa che gli ha dato più fastidio è stato quando lo ignoravo, ma lui non sa perché lo facevo. Se l’avessi guardato in faccia sarei scoppiato a piangere immediatamente.

«Mi dispiace litigare con te…» Confesso, nascondendo la faccia nel suo petto. «Odio quando succede.» Risponde lasciandomi un bacio tra i capelli.

Alzo leggermente lo sguardo per poterlo guardare negli occhi, ma non riesco a farlo che gli squilla il telefono. Faccio in tempo a leggere il nome sul display prima di essere brutalmente allontanato.

C’era scritto “Rinako♡”. Ancora lei! Ma oltre a stare dietro a mio fratello non ha nient’altro da fare?! Intanto Souya è andato in un’altra stanza.

Dopo fin troppo tempo torna. «Cosa voleva?» Chiedo tranquillamente. «Non le rispondevo ai messaggi quindi mi ha chiamato, era-» Non lo lascio finire. «Minchia, si preoccupa per poco.» Lui semplicemente alza gli occhi al cielo e ritorna sul divano.

Prima di far ripartire il film mi dice: «Ah, vuole conoscerti; probabilmente tra qualche giorno faremo un'uscita a quattro con anche una sua amica.» Sgrano gli occhi. «Eh?!», «Hai capito bene.» Ora è inutile discutere, ma mi ribellerò.

Torniamo a guardare il film. Il resto del pomeriggio l’abbiamo passato insieme, come programmato e senza altri intoppi.

Amore proibito [NahoyaxSouya]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora