:) three (:

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Abbiamo passato un bel pomeriggio insieme; con Mucho mi diverto sempre, anche se parla poco. Ci salutiamo sulla porta di casa, una volta entrato trovo Souya ad aspettarmi.

«Non avevi detto che a cena non ci saresti stato?» Così mi aveva detto e ora me lo ritrovo qui. «Non ho mai detto che sarebbe stata una cosa sicura.» Mi risponde scazzato come da abitudine.

Cerco di sorpassarlo per andare a sdraiarmi un po’ sul letto, ma una volta vicino a lui mi blocca. «Perché continui ad uscirci?» Mi domanda senza parafrasare. «Mi sta simpatico. Ora lasciami andare.» Lascio intuire di non essere felice del suo comportamento.

Gli tiro una spallata e proseguo per la mia strada. Non mi è ancora andato giù il discorso della ragazza di oggi pomeriggio e lui mi viene a fare scenate per un mio amico di vecchia data. Cazzo Souya qualche volta vorrei ti accorgessi di quello che provo, almeno questa falsa che porto avanti da anni avrebbe finalmente una fine e io sarei libero.

Mi lancio sul letto a pancia in giù, con la faccia sul cuscino. Inizia ad essere tutto così pesante… Voglio chiedere spiegazioni ma non farò il geloso, che diritto ho di farlo? È la sua vita, può farne ciò che vuole; questo discorso continuo a farmelo da anni e, per ora, mi ha sempre fermato. Subivo la sua ira e me ne stavo buono, ha sempre funzionato e devo continuare così.

Mentre io mi perdo nei miei pensieri Souya si siede sul letto vicino a me. «Ma ti sei offeso?» Cazzo ora mi sente! «Se mi chiedi così sai che c’è qualcosa che non va. Se sai già la risposta vattene.» Non mi vedrai mai debole. Il sorriso non mancherà mai sul mio volto. E quando dico mai è mai!

«Te l’ho chiesto perché sembri strano, è successo qualcosa con lo spilungone?» Per te non può mai essere colpa tua eh. «Mucho è stato fantastico come sempre.»

Alla mia affermazione il suo volto muta. Sembra più intimidatorio. «Cazzo Nahoya svegliati!» Inizia a sbraitare. «Quello vuole portarti a letto, come fai a non accorgertene?!» Mi sta urlando in faccia, ma ormai non ha più effetto.

«Lo conosco da anni, mi vuole solo tanto bene. Siamo amici. Ma poi anche se fo-» Non mi lascia nemmeno finire la frase che mi interrompe. «Dovresti trovarti una ragazza.» È tornato calmo e impassibile. «Come la tua dici?»

Mi alzo dal letto e riprendo le chiavi, che prima avevo lanciato sulla scrivania. «Ci stiamo ancora sentendo, non è niente di serio.» Mi corregge immediatamente, un po’ come fa sempre.

Vedendo che mi sto avvicinando alla porta mi domanda: «Dove vai? Sei tornato adesso.» Sto odiando il suo modo di fare il superiore. «Vado da colui che vuole scoparmi. Grazie della bella chiacchierata.» Gli sorrido e apro la porta dell’ingresso.

«Chiudi quella cazzo di porta Nahoya.», «Sennò che succede?» Devo ammettere che stuzzicarlo è soddisfacente. Non so se il mio sguardo posso categorizzarlo come un vero e proprio sorriso, è più uno sguardo di sfida.

Sbatte la porta e mi blocca al muro. «Lo faccio per te! Perché non lo vuoi capire?!» Siamo così vicini… Non riesco a fare caso ad altro, vorrei solo baciare quelle labbra magnifiche.

«Non voglio tu diventi la pecora nera della famiglia, per questo ti faccio sempre copiare i miei compiti. Non puoi venirmi a dire che ricambi quel coglione.» Forse per me sarebbe tutto più semplice se fosse così. «Sto cercando di fare del mio meglio che credi!» Sta volta sono io ad urlare; non mi piace farlo contro la persona che amo ma ora non posso farne a meno.

«Non è abbastanza.» Si allontana da me e va in cucina.

Quella frase riecheggia nel mio cervello e ogni volta mi ferisce sempre più. Non sono abbastanza. Lui non mi vorrà mai, non solo perché sono suo fratello, ma proprio perché sono io, perché sono Nahoya.

Finalmente ha tutto più senso.

Nonostante mi abbia appena fatto esplodere il cuore in mille pezzi non riesco a smettere di amarlo e sorridere; eravamo così vicini, a tratti le nostre labbra si sfioravano…

Vado anch’io in cucina. «Avanti, parlami della tua, quasi, ragazza.» Trovo il coraggio di dire.

Sembra sollevato, anche se non sa come mi sento realmente ed è meglio che non lo scopra mai. Inizia così a raccontarmi di come l’ha incontrata e di come ci si è ritrovato ad uscire insieme.

«Oggi dovevano esserci alcuni nostri amici, ma ci hanno dato buca all’ultimo momento.» Conclude il suo racconto. Spero si sia reso conto che è palesemente fatto apposta, non voglio credere che sia così ingenuo da credere che sia semplicemente una coincidenza.

«Ma tu ce l’hai con i gay?» Gli chiedo senza girarci troppo intorno, i discorsi che ha fatto prima non mi sono piaciuti molto… «No, possono fare quello che vogliono, semplicemente non vorrei che tu vivessi una vita orribile e piena di delusioni.»

Non so se essere felice perché si preoccupa per me o schifato per il discorso di merda che ha appena fatto.

«Mi piace un ragazzo.»

Sgancio finalmente la bomba che tenevo dentro da anni.

Amore proibito [NahoyaxSouya]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora