Le campane!
Oh, le campane! lo squittìo dei sorci,
Il tempo si disfa e si ricuce con mani storpie:
Un negromante, un flauto soffiato dalla brezza di non so dove
Rinsalda i nervi
Marciti nelle polveri.
Ma c'è un altro richiamo,
Un richiamo da steppe solitarie,
Brughiere ventose,
Un richiamo dal tetto del mondo
Abitato dalle anime di tenebra,
Ombre informi dai volti perduti,
Sgualciti nei loro anfratti.
Qual è il volto dei morti? Dico, qual è il volto reale dei morti?
Quello che osserva in agguato
Ai cancelli del cimitero,
Negli antri delle cattedrali,
Sotto i muri delle stamberghe
E da lì, in un impeto funebre,
Grida:
"Coraggio,
Abbandoniamo i sepolcri!
È questa
La notte".- B. Bikram
STAI LEGGENDO
I Sepolcri Di Copenaghen
PoetryUna raccolta di poesie scritte dai morti del cimitero di Copenaghen nel Novembre del 2001 compone la lettera di suicidio di un giovane poeta scozzese, indirizzata alla madre. L'opera originale risale al 2020, qui contenute le revisioni del 2021.