XXVII

9 3 0
                                    

Ho visto il vento
Suggere i pruni acerbi,
E foreste di mangrovie
Crescere negli oceani;
Troni, coppe, sogni
Rovesciati dal principio del tempo
Come alberi sradicati,
Mentre nella steppa uggiosa
Il cielo era tumido, rigonfio di pioggia.
E sulle valli che dimorano
Oltre quelle nuvole cupe
Ho visto animali d'avorio
E campi di smeraldo,
Schiere di dèi cadere innanzi
A un uomo soltanto
Mentre la sua specie dimorava nei recessi
Dei boschi e del cielo.
Ho visto masse informi
Di piume e cenere abitare
Le vuote città
E i relitti fuggiti al mare;
E volti, spezzati e sciolti dallo strazio,
Piangere le sillabe di un fiore perduto.
Ho visto fonti di liquori
Sgorgare da pendii di carta,
Dove gli steli della malva campestre
Deviano il corso dei maestrali.
Tra i rami che si stagliano
Contro le pietre celesti del crepuscolo
(Oltre le quali non vi è che il buio),
Ho visto, per un secondo,
Il silenzio etereo che avvolge la notte.
Ho visto;
Ma che cosa ho visto
A nessuno importa.

- L'Anonimo

I Sepolcri Di CopenaghenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora