XXXIX

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La mia carcassa ondeggia con la nebbia aprendosi al bacio delle vespe.

Non bramo altro che l'inferno, non provo altro che fame.

Questa notte senza bordo ha luci che non conosci, volti che non scorgi; si libra nelle crepe della mia lapide, abita le fessure della terra inumidita dalla sabbia del mio corpo.

La decomposizione mi condanna ad essere il mondo stesso, l'universo stesso, e la morte non è che un fenomeno, un momento chimico che divora e aborrisce la paralisi degli innocenti.

- L'alchimista

I Sepolcri Di CopenaghenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora