XIX

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Disse una falena: "Io l'amo, dille questo e nient'altro.
Ché non disperda lacrime o sangue
O il raggio dorato dell'anima
Sul dorso del Lago: nulla
Se non Dio può leggere sofferenza
Dalla dolce massa dell'acqua.
Bacia con l'arsenico le sue labbra increspate, Una volta soltanto, una e poi sparale un colpo. Che riposi nel Lago, tra gli enormi mozziconi e la fanghiglia,
E dille che l'amo,
Dille questo e nient'altro".
Quella falena, rossa e pallida alla stregua di un
vampiro,
Distende le ali screziate ai raggi dei lampioni, Angeli della morte.
Lei, supernova di materia,
Collide allo specchio del desiderio.
A quale sacrificio si offre, testarda,
Per il sentore di un brivido? Un tremore,
Un amore: è innamorata dei rami secchi e del tungsteno,
Del cherosene e dell'ombra,
Della sua piccola "raggio dorato".

- K. Nørgaard

I Sepolcri Di CopenaghenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora