Nei giorni successivi alla notizia del fidanzamento di Susie decisi anch'io di scegliermi qualche ragazzo per cui avere una cotta. La scelta ricadde sul teppistello della scuola che da tempo incrociavo nei corridoi, per cui ogni tanto ci favevamo qualche battuta a vicenda.
Il suo nome era Satoru, era abbronzato e profumava di tabacco, la cosa più bella di lui era la sua motocicletta e il fatto che io gli stessi simpatica, e credo che la sua mente aperta mi era piuttosto attraente, tanto che mi prese subito sotto la sua ala protettrice. Con Susie da un lato e Satoru dall'altro per una volta mi sentii forte davanti a tutti, ma notavo spesso come Susie era meno loquace, forse più tagliente, quando il mio nuovo 'ragazzo' mi era di fianco. Mentre Aoi con il suo solito fare pacato mi disse che non avrei dovuto stare con lui. Ma io non capivo, si dice 'l'amore è cieco', anche se non credo mi piacesse veramente. Mi piaceva quando ogni tanto mi portava a casa con la motocicletta, quando mi dava i baci sulla fronte, quando era protettivo, ma Satoru non provó mai a farmi nulla. Tutte le voci lo descrivevano come un cattivo ragazzo ma il suo cuore era dolce anche più di certi adulti, e me ne sarei innamorata veramente se solo non avessi avuto il profumo di violetta sotto al naso a distrarmi.
Dopo lo stress della fine dell'anno scolastico io e susie uscimmo l'ultimo giorno di scuola mano nella mano.
Gli baciai il dorso della mano e gli dissi "ti prometto che ti divertirai un sacco con me quest'estate."
Susie rise "Lo spero. E tu Aoi, sei libero in estate?"
Aoi fece spallucce "mi sa che prenderò un lavoro estivo come cameriere."
"oddio! Voglio vederti, saresti così carino con l'uniforme." esclamò Susie.
Io invece gli diedi una pacca sulla spalla. "Quanto sei noioso! Ci abbandoni così?"
Lo circondammo per prenderlo a braccetto, io da un lato e Susie dall'altro.
"Ogni tanto usciamo?" gli chiesi "ci tengo."
Lui non seppe dirmi di no, anche se fece un lungo respiro prima di rispondermi, si vedeva che era già esausto, oltre ad'essere diventato tutto rosso in volto.
Da dietro di noi Satoru mi chiamó per poi cingermi con il suo forte braccio.
"Ve la rubo per un secondo." disse beffardo "Ayu mi avevi chiesto di riaccompagnarti a casa con la moto, ricordi?"
Annuì e salutai contenta Aoi e Susie che avevano una espressione perplessa in volto.
Fu così che cominciò un estate che mai mi dimenticheró.
Al festival di fine anno scolastico che si teneva il fine settimana ci sarebbero stati i fuochi d'artificio. Mia madre in quel periodo era più sobria del normale così mi aiutó a indossare il mio Yukata verde, poi mi spazzoló gentilmente i capelli, me li legó e mi mise qualche fiore al lato. Quando mi vidi allo specchio mi sentivo abbastanza presentabile, quando vidi Susie invece, nel suo yukata Viola, mi sentii leggermente spoglia.
Susie si era truccata leggermente con del mascara e del lucidalabbra, inoltre aveva dei pendenti di diamanti alle orecchie, e anche alla luce fioca della luna o sotto i lampioni brillava come un stella.
Quando mi vide prese le mie mani. "Stai benissimo." disse sorridendomi.
"Aah, stai zitta, tu stai troppo bene!" risposi sentendomi improvvisamente cotta.
Successivamente arrivò Aoi nel suo yukata blu, eravamo un gruppetto carino, Susie tirò fuori la sua macchina fotografica e ci fece fare una polaroid tutti insieme abbracciati.
Il resto della sera lo Passammo correndo per le bancarelle, cercando di vincere qualche premio ai giochi e mangiando lo street food. Come al solito io e Susie eravamo le due più chiassose mentre Aoi ci guardava con la sua solita serietà, anche se in realtà quella sera lo vidi sorridere furtivamente qualche volta.
Verso mezzanotte lo spettacolo stava per cominciare, incontrammo per strada Satoru e lui si unì a noi. I fuochi furono spettacolari ma mai quanto tenere la mano a Susie per tutto il tempo. Ad'un certo punto mi voltai verso di lei per osservare i riflessi degli spari nei suoi occhi chiarissimi, il luccichio dei suoi orecchini, il suo bel viso.
Poi mi voltai verso Satoru e pensai che sarebbe stata la serata perfetta per darci il primo bacio. Staccai la mia mano da quella di Susie e trascinai Satoru via.
Glielo chiesi spudoratamente, dissi "Perché non ci baciamo?" per poi chiudere gli occhi e aspettare il momento.
"Ayumi io..."
Aprii gli occhi dopo qualche secondo che non successe nulla. "...forse hai frainteso, a me non piaci in quel senso." mi disse "Sarebbe come baciare la mia sorellina più piccola." concluse acarezzandomi la testa.
A parte un leggero imbarazzo quel rifiuto non mi fece sentire granché, non ero triste, non ero delusa, pensai per poco che forse avevo qualcosa di sbagliato, ero quasi sollevata che Satoru non mi vedesse in quel modo.
Tornammo a sederci sul prato dove posai la mie testa sulla spalla di Susie, non capivo come mi sentivo, era un tumulto di emozioni fuori dalla mia portata. Ma sapevo una cosa.
L'unica persona che mi faceva battere il cuore più velocemente in quel momento era quella che profumava di Violetta, dal volto delicato, dalle labbra così morbide, il suo odore era equiparabile al fumo e alla brezza marina, ma era molto più reale e molto più spaventoso, per questo motivo lo rifiutavo.
E niente sarebbe migliorato nei giorni successivi d'estate, di fatto Susie era spesso al mio fianco, fuori, a casa mia, o a casa sua, non importava il luogo eravamo sempre insieme e solo talvolta Aoi faceva da terzo incomodo, oppure mi annoiavo e chiedevo di fumare del tabacco a casa di Satoru.
Poi arrivó il giorno della gita al lago.
Aoi non c'era perché a detta sua doveva sbrigare delle commissioni per il padre, e così per l'ennesima volta eravamo io e Susie completamente sole.
Conoscevo una parte del lago nascosta tra gli alberi, dove la luce del sole filtrava tra le frasche, un perfetto posto dove le giovani coppie la sera si andavano ad'appartare ma la mattina sopratutto durante le caldissime estati del giappone del sud era una cricca abbandonata a se stessa.
Davanti al laghetto c'erano enormi sassi levigati dall'acqua dove lasciammo le nostre borse.
Mentre mi spalmavo la crema solare Susie aveva già cominciato a mettere i piedi nell'acqua.
Mi girai e vidi quella che pensai fosse una ninfa, oppure una piccola elfa, dal petto piatto, dalle curve graziose, minuta, con mille lentiggini sul corpo. Si era completamente spogliata, non aveva neanche più il costume da bagno, e quando mi avvicinai notai un'evidente cicatrice sul basso ventre. Lentamente passai la mano su quella cicatrice prima di concentrarmi sul suo volto.
Le cinsi il collo e l'abbracciai chiudendo gli occhi. Volevo dirle che era bellissima ma le parole mi morivano in bocca, finii quindi per non dire niente.
E mentre nuotavo e nuotavo volevo andare sempre più in profondità, volevo nuotare nel suo corpo ma non potevo farlo, quindi mi lasciavo accogliere dall'acqua di quel lago, mentre ero in apnea vidi quel volto dagli occhi chiusi, le presi le guance e la trascinai in superficie, le spostai i capelli via dagli occhi e presi la sua mano.
E non finì così.
Ci sdraiammo su una delle roccie, cercando la luce del sole per asciugarci. L'una accanto all'altra, nude, stanche.
Susie si voltó cercando il mio sguardo, così mi voltai anch'io per un momento cercando di resisterle, ma cominciai a perdermi nelle sfumature azzurre e grigie dei suoi occhi.
Volevo baciarla, avrei potuto, avrei forse dovuto, ma non ci riuscivo.
Le accarezzai ancora qualche ciocca di capelli.
"Sei proprio carina." dissi sospirando.
Per poi voltarmi verso il cielo chiudendo gli occhi, cadendo lentamente in un sonno profondo a ritmo del mio cuore.
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Sarah
RomanceSarah scappa di casa ma poi succedono cose orribili e va bene così. Temi sensibili: menzioni di abuso di sostanze, assalto sessuale e malattie mentali Scene di sesso tra donne (non è un tema sensibile però se sei stronzo e non ti piace non leggere e...