8. Nicolò Zaniolo

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La pioggia, a Roma, non cessava di bagnare le strade della città, il vento soffiava fortissimo facendomi vedere poco e niente del tragitto dinanzi a me

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La pioggia, a Roma, non cessava di bagnare le strade della città, il vento soffiava fortissimo facendomi vedere poco e niente del tragitto dinanzi a me. Rimasi concentrata puntando gli occhi sull'asfalto impugnando saldamente il volante tra le mani. Stavo andando da lui, a casa sua, dovevo assolutamente parlagli. O adesso o mai più. Ormai mi ero decisa, dopo mille ripensamenti.
Non sapevo esattamente da dove presi tutto quel coraggio, ma dovevo guardarlo negli occhi e dirgli che dentro di me stava pian piano crescendo una piccola creaturina... La nostra creaturina, ciò che abbiamo creato noi con il nostro amore. Quello che era amore.

Io e Nicolò ormai ci eravamo lasciati da qualche settimana, avevamo litigato, ormai capitava fin troppo spesso... Una cosa tira l'altra e ci siamo urlati di odiarci, anche se non era così. Il mio cuore batteva solo per lui, era sempre stato così, anche se non stavamo più insieme.

Immersa nei miei pensieri giunsi sotto la sua villa, parcheggiai l'auto e tirai un respiro profondo improvvisando qualcosa da dirgli. "Ehi ciao Nico, ti ricordi quando abbiamo fatto sesso dopo la festa di compleanno di Bryan? Bhe, ecco mi sa che mi hai lasciata incinta." Troppo diretta?

« Cazzo... » Borbottai spalancando lo sportello ed uscendo per poi bagnarmi completamente a causa del forte temporale. Corsi alla sua porta e bussai al campanello "Zaniolo" sperando di trovarlo in casa.

Dopo pochi istanti la porta si spalancò rivelando la sua figura. I suoi occhi erano fissi su di me e spalancò di poco la bocca sorpreso dalla mia presenza.
Abbozzai un sorriso impacciato e timido, non sapendo cosa dirgli.
Il cuore mi martellava all'impazzata nel pezzo e provai a calmarmi, non riuscendoci visto che le mie mani iniziarono leggermente a tremare.

« Che... Che ci fai qui? »

« Devo parlarti, Nicolò... È importante. » Risposi portandomi il cappuccio della felpa sopra la testa per provare a bagnarmi di meno.

Lui rimase impalato a scrutarmi qualche secondo, come se avesse appena visto un fantasma. Poi si risvegliò magicamente e si fece di lato per farmi passare, così mi feci largo in casa sua che ormai conoscevo a memoria. « Vieni, entra pure. »

Lo seguii fino in cucina dove tirò fuori due tazze da the.

« Vuoi un the? » Mi chiese.

« Si, grazie. » Sorrisi debolente. Sapeva che li adoravo, quando stavamo insieme li preparava sempre.

« Quindi? Che devi dirmi? » Mi domandò mentre prendeva due bustine di the verde dallo scaffale per poi metterle dentro all'acqua dentro la tazza.

Deglutii rumorosamente e sentii le mie mani iniziare a tremare tantissimo. « Sono... » Presi un respiro profondo. « Sono incinta, Nicolò. »

Lui alzò di scatto lo sguardo su di me con gli occhi sgranati. Era sconvolto. « E- ed è mio? »

« Si, di chi vuoi che sia? Da quando ci siamo lasciati non sono andata a letto con nessun altro... Tu sei l'unico con il quale l'ho fatto negli ultimi anni, lo sai. »

Lui rimase letteralmente a bocca aperta ed impietrito, come se avesse visto un fantasma.

« Ti prego, dimmi qualcosa, qualsiasi... » Sussurrai con gli occhi lucidi.

Lui deglutì e si appoggiò con le mani al bancone della cucina. « Di quante settimane? »

« Sei, sei settimane. Poco più di un mese. »

« I- io... Non so cosa dire, non saprei nemmeno da che cosa iniziare... Sono troppo giovane per essere papà, ma ci proverò. Se tu vuoi tenerlo è giusto che questo bambino abbia un padre. » Parlò lentamente mentre si avvicinava tentennando a me. « Tu vuoi tenerlo? »

Annuisco. « S- si... Questo è frutto del nostro amore e di ciò che c'è stato, ciò che abbiamo condiviso, anche se non mi ami più... » Le lacrime iniziarono a bagnarmi il volto e mi portai una mano sulla pancia leggermente più gonfia.

« Non ho mai detto di non amarti più. » Disse di getto lasciandomi stupita.

« Mi hai urlato di odiarmi, Nicolò... Hai detto che il nostro rapporto ci rende due pazzi irrazionali e che tu hai bisogno di tranquillità per la tua vita... Tranquillità che io non posso darti. Ed è vero: guarda qui che notizia che ti ho portato. » Sorrisi amaramente ripensando alle sue parole. « Questo è tutt'altro che tranquillo. » Indicai nuovamente la mia pancia riferendomi al nostro bambino.

« Esatto, ma non ti ho mai detto di odiarti. » Si avvicinò ancora di più a me e posizionò una sua mano sul mio collo. « E forse nemmeno io ho bisogno poi di tutta questa tranquillità... Odio la monotonia nella quale vivo da quando ci siamo lasciati... » Sorrise sinceramente lasciando trasparire tutte le emozioni positive che stava provando in quel momento.

« Allora cosa provi? »

Nicolò non rispose a parole poiché, con dolcezza, mi baciò sulle labbra. Un bacio casto e delicato, quello che aspettavo da tanto.

« Io ti amo... » Mormorai ancora con gli occhi lucidi. « Non ho mai smesso e forse questo bambino- »

« Ti amo. » Mi interruppe e poi posò una la grande mano destra sulla mia pancia. « Ci prenderemo cura di questo bambino, ok? Io e te. »

« Io e te. » Lo baciai ancora.

Eccomi, ho aggiornato anche qui!
Non lo facevo da aprile, ma dettagli.
Se avete delle preferenze scrivetele qui nei commenti!!!

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