Capitolo I - Giornata piovosa

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Abitavo con la mia migliore amica in un piccolo appartamento nella grande metropoli di Tokyo, ci dividevamo le spese dato che tutto era molto caro.

Lavoravo nel Bar Pasticceria dei suoi genitori dalla mattina al pomeriggio, non ci pagavano granché, il giusto ma noi eravamo felici lo stesso tanto sapevamo che prima o poi avremmo trovato il lavoro giusto per noi. Lei voleva aprirsi un negozio tutto suo di animali ed io volevo trovare lavoro per qualche testata giornalistica o qualche rivista.

Era una giornata molto piovosa.

I soliti clienti abituali stavano consumando la colazione in piedi al bancone e alcuni seduti nelle comode poltroncine in pelle bianca.
Il Bar Pasticceria dove lavoravo, era conosciuto per i suoi paninetti morbidi all'uvetta e crema pasticcera.
Erano buonissimi.
Ogni mattina presto il pasticcere nonché il padre di Kiku li sfornava ed io e Kiku ne mangiavamo sempre uno, ancora caldo, non mi sarei mai stancata di mangiarli.

Ero con la mia solita divisa.
Camicia nera con il logo della pasticceria, grembiulino viola, pantaloni neri e anfibi. Era inverno e pioveva spesso quindi mettevo gli anfibi per evitare di bagnarmi i piedi e poi anche perché era un po' nel mio stile.

-Buongiorno, signorina Sachi. Come sta, oggi?-

-Signor Sato, tutto bene e lei?-

-Tutto bene!-

-Le preparo il solito?-

-Certo, come sai fare tu, con tanto amore.-

Il Signor Sato era un anziano signore che ogni mattina prendeva la stessa colazione da quando il Bar aprì. Pane all'uvetta e caffè con panna.

-Ecco a lei, signor Sato.-

-Gentile come sempre.-

Servii l'anziano signore e poi tornai dietro al banco.

-Sta piovendo tantissimo e io mi sono scordata l'ombrello.- disse Kiku.

-Come sempre, per fortuna ne porto sempre due con me. Ti conosco come le mie tasche.-

-Sei la migliore! A proposito, sabato che si fa? Andiamo al "Black Diamond"?-

-Non ti prometto nulla, devo vedere che vuole fare quel signorino del mio ragazzo.-

-Venite assieme, no?-

-Ma a lui non piacciono le discoteche.-

-Invitalo, se non viene andiamo da sole.-

-Va bene, Kiku.-

Sentimmo suonare il campanellino appeso alla porta d'ingresso.

Entrò un uomo vestito il modo elegante.
Aveva i capelli tirati indietro col gel ed erano blu con qualche ciocca più chiara e più scura.
Posò il suo ombrello nell'apposito cestino e venne verso il banco.

-Buongiorno!- lo accolsi con un grande sorriso.

-Ciao, buongiorno. Vorrei un caffè nero e un croissant vuoto da asporto, per favore. Vado un po' di fretta.-

-Certo, glieli faccio subito.-

Il signore pagò ed io feci il caffè.

-Prego, il suo caffè e il croissant, buona giornata.-

-Grazie mille, arrivederci.-

Il signore stava per uscire quando si girò e venne nuovamente verso di me.

-Sto cercando il grattacielo B, sa dove si trova?-

Gli spiegai perfettamente dove si trovava il grattacielo B e lui mi ringraziò e andò via. Mi fece anche un magnifico sorriso.

Taiju ShibaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora