Capitolo V - Sfilata

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-Salve signor Shiba. A cosa devo la visita? Nuovi lavori per me?-

-Ciao, Sachi. No, niente lavori. Sono venuto per invitarti alla cena tra colleghi che si terrà al ristorante "Sakura" questo sabato alle 19.-

-La ringrazio Signor Shiba, vedrò di esserci.-

-Perfetto, se vuoi puoi anche portare qualcuno, che ne so, tuo marito o il tuo fidanzato.-

-Non ho né marito né fidanzato, se per lei va bene, porterò la mia amica Kiku, quella del Bar.-

-Certo, nessun problema. Un'ultima cosa, al ristorante si entra solo se si è in abito tradizionale.-

-Va bene.-

Il Signor Shiba mi salutò e uscì dal mio ufficio.

***

Arrivò il tanto atteso sabato. Quel giorno avremo chiuso tutti l'ufficio due ore prima del previsto per permettere a tutti di prepararsi per la cena.
Era quasi l'ora di chiudere tutto quando venne Yuzuha nel mio ufficio.

-Ciao, Sachi. Stiamo per chiudere.-

-Yuzuha, ho ancora un po' di lavoro da sbrigare e me lo vorrei togliere da mezzo. Posso rimanere anche dopo la chiusura? Se non è un problema.-

-Certo, come vuoi. Allora ci vediamo dopo. Ciao.-

-A dopo.-

Mandai un messaggio a Kiku di tenersi già pronta che una volta che sarei arrivata a casa, mi sarei cambiata in fretta e saremo partite.

Era passata mezz'ora dalla chiusura e tutti erano già andati via o almeno così credevo.

Ero concentrata al PC quando sentii bussare alla porta.
Sussultai dallo spavento e subito dopo dissi

-Avanti.-

-Sachi, ho visto la luce accesa e ho pensato che te la fossi dimenticata.-

Lo guardai... era in abito tradizione con tonalità rosse... e i suoi capelli erano al naturale, senza gel. Si intravedevano i pettorali e il grande tatuaggio.
Tante scosse di piacere pervasero il mio corpo.

-Salve, Signor Shiba.-

-Che fai ancora qua? Dovresti essere a casa a prepararti.-

-Ho un ultimo lavoro da sbrigare e non volevo lasciarlo a lunedì.-

Taiju entrò, prese una sedia e si mise vicino a me.
Potevo sentire il suo profumo costoso, il suo respiro... il mio cuore stava battendo forte.

-Vediamo se ti posso aiutare.-

-Non deve!-

-È un piacere, Sachi.-

Con l'aiuto di Taiju, finimmo il lavoro in 15 minuti.

-La ringrazio, Signor Shiba. Senza di lei non ce l'avrei mai fatta.-

Lui mi sorrise e poi mi chiese

-Hai la macchina o prendi la metropolitana per tornare a casa?-

-In metro.-

-Allora ti accompagno io a casa, così non farai tardi per la cena. Tu e la tua amica, verrete con me.-

-No, non vorrei mai disturbarla.-

-Sachi, non è un disturbo. Mi piace stare in tua compagnia.-

Le parole del signor Shiba mi fecero arrossire più del dovuto.

-Dai, prendi la giacca e andiamo.-

Annuii, non riuscivo più a parlare.

Andammo ai parcheggi e salimmo nel SUV di Taiju.

Taiju ShibaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora