La vita è una cazzo di giostra.
Ci sali su, anzi, ti fanno salire su senza dirti se ne scenderai incolume, senza graffi, senza un minimo di preavviso, senza sapere se dopo vomiterai o meno.Mi sono sempre piaciute le giostre. Non nella mia pancia, non nel mio petto, però.
La vita, continua a essere una giostra.
Cambi, ti ritrovi cambiato e non sai quando è successo.
Ecco cosa stava pensando leggendo quelle righe. Non sai cosa può succedere, fin quando non succede a te."Ho imparato che la vita non è mai giusta. Se c'è una cosa che dovrebbero insegnare a scuola, è questa."
Quando qualcosa ti prende e ti fa male, e rimane lì ancorata al petto, è un pugno inchiodato e fisso. Quando pensi che le cose possano evolversi invece, alcune volte rimangono piatte, in sospeso e tu puoi solo accettarlo. Pieghi la testa e ti prendi tutto quello che viene, anche se fa male.
Simone stava sfogliando le pagine di un libro in cucina, bevendo del thè, quando sua nonna Virginia era passata per dargli il buongiorno e anche per fare colazione con lui. Aveva dormito poco, stranamente, e quindi si era messo a spulciare già quella mattina presto, su qualcuno dei suoi libri per potersi distrarre. I capelli scombinati, lo sguardo puntato sulle pagine, il pigiama blu libero sul petto: la sensazione semplice e di comfort a cui Simone era abituato. Quella stessa atmosfera che ora si incrinava leggermente a ogni sospiro tra qualche riga e l'altra.
Erano solo le nove di una domenica mattina, il sole attraversava con un fascio di luce tutta la cucina e lo sguardo di nonna Virginia saettò sul nipote.« Simone, potresti leggere qualcosa di un po' più felice, sai? » disse un po' severa, il tono era quello di una donna che la sapeva lunga sulla questione 'finzione e realtà'.
In effetti non era proprio il massimo, trovarsi tra le mani I passi dell'amore di Sparks, ma quella era la sua lettura di comfort quando aveva bisogno di trovare uno sfogo. Landon e Jamie erano sicuramente l'immagine di come si immaginava una relazione. Al di là del semplice romanzo, c'era gente che stava insieme da tutta una vita e il sentimento si spegneva dopo anni. Mentre c'erano i destinati alla brevità dell'amore, quelle anime sfruttavano più tempo possibile, quel tempo ridotto a una misera clessidra, pur di stare insieme. Quei due personaggi erano l'esempio lampante di come, seppur nel dolore, un miracolo avveniva. Anche se in un breve lasso di tempo. L'amore, quello, era il miracolo più grande di tutti. Quel miracolo di cui Simone era in cerca, quello che avrebbe voluto conoscere con tutto se stesso. Simone piangeva sempre a metà libro, dopo pochi capitoli, nonostante sapesse sempre come andasse a finire.
Era uno di quei libri che non si stancava mai di leggere.« È il mio preferito, nonna, » mormorò « e poi sognare non costa nulla, no? »
Sognare, almeno lì posso decidere io come va a finire.
Nonna Virginia sospirò, i suoi capelli bianchi erano stranamente spettinati quella mattina. Si passò una mano sulla ad accarezzarseli, poi si versava il caffè dalla moka.
Una volta afferrata la tazzina con tutta la sua eleganza, si mise a sedere accanto a Simone.
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Fireboy
Fanfiction« A Simone! » dissero tutte e tre, guardando il ragazzo. Simone roteò gli occhi, poi abbozzò un sorriso ampio e decise che sì, bisognava davvero che si calmasse. Era la sua serata e come aveva detto Chicca: non c'era nulla di male. - - - Laura, Chic...