Inferno: esiste solo per chi ha paura

2K 110 403
                                    

« Gerry potresti per favore aiutarmi con questa roba? » Manuel sollevò una nuova insegna a neon per decorare il locale

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

« Gerry potresti per favore aiutarmi con questa roba? » Manuel sollevò una nuova insegna a neon per decorare il locale.

Erano solo le cinque e mezza del pomeriggio ed entrambi erano già attivi al locale dopo aver atteso che i furgoni scaricassero le merci e nuove bottiglie di alcool. L'oggetto pesava un poco, e non riusciva da solo. Il barista arrivò in suo soccorso, pulendosi le mani sporche, - interrompendo la sperimentazione di nuovi drink - su un asciugamano vicina, e aiutò l'altro a sollevarla.
« Sta tranquillo, questa non è idea della mia capoccia rotta, fa parte dell'ordine del capo. Proviene dal carico del furgone » sospirò, spostandosi di lato e facendosi seguire da Gerry.

« Dove la mettiamo? »

Manuel indicò una parete con un bruttissimo quadro che rappresentava l'atto orale in maniera fumettistica, quasi fosse degno di una locandina pop art. Quadro, che seppur stilizzato, gli era sempre sembrato di cattivo gusto.

« Lì.» la testa si alzò. Sul viso di Gerry si formò uno sguardo contrariato.

« Ma quello è stato messo alla nostra prima serata di addio al celibato, ricordi? C'era così tanta gente invitata, » cominciò a ridere e Manuel lo seguì poco dopo «che sono stati loro a offrici da bere. Non possiamo liberarcene, ce l'hanno regalato! »

« Sì, okay, puoi pure portartelo a casa Gerry, te faccio 'sto regalo, ma non l'ho potuto mai vedere. » si avvicinarono alla parete, depositarono l'insegna a neon giù e Manuel gli indicò la scala vicino al bancone.

Gerry fece un breve tratto per recuperare l'oggetto e lo avvicinò alla parete.

« Ma è un simbolo! » Gerry allargò le braccia, cercando di convincerlo.

« Sì, il simbolo di quanto siamo zozzi! » mormorò, poi salì sulla scaletta, toglieva il quadretto dal chiodo. Poi, Gerry prontissimo, gli passò un martello. Manuel cominciò a svitare il chiodo stando attento a non farsi male.

« Beh è uno strip club, non ci travestiamo mica da angeli, o da poveri mendicanti a chiedere l'elemosina per i tavoli ai clienti! »

Manuel rise un poco, un sorriso gli si formò in viso. Riuscì a tirare fuori il chiodo e gesticolando a Gerry, quello gli passò l'insegna. Gli si mise a lato, essendo più alto, per alzarla.

« A questa altezza dovrebbe andare bene...» mormorò guardando il muro, con fare metodico « non siamo dei santi però anche la sensualità può essere elegante, passami due chiodi con la punta lunga e fina » Gerry frugò dentro la cassettina e tirò fuori quello che gli aveva chiesto « e poi bisogna un po' lasciare spazio all'immaginazione »

Si sentì il rumore del martello che a una distanza studiata, veniva fissato al muro e non del tutto dentro, per reggere la nuova decorazione. Gerry gli reggeva sempre il peso di sinistra.

« Ultimamente sei fin troppo saggio, » gli fece notare, arrotolando la lingua sulla bocca « cos'è, per caso quel Simone si è fatto risentire? »

E fu così che Manuel si colpì al dito destro, piantandosi la punta del chiodo sul polpastrello, mentre lo stava fissando dentro quel buco piccolo, alla parete. Manuel si portò d'istinto il dito colpito alla bocca, succhiandolo.
Pensava di non essersi fatto nulla, però lo sguardo di Gerry fu lampante. Una parte dell'insegna cadde e Manuel la tenne in equilibrio con la mano sana per evitare si sfracellasse a terra. Gli occhi verdi del barista lampeggiarono facendosi seri, mise le mani avanti.

FireboyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora