2- In funzione di lui.

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In realtà vorrei focalizzarmi sul periodo a partire dai miei sedici anni fino al giorno del diploma.
Continuavo a frequentare la palestra, anche in maniera molto assidua: stava iniziando a piacermi, ma in realtà mi piaceva l'idea che frequentarla avrebbe compiaciuto lui. In quel periodo stavo cambiando: volevo fare tutto in funzione di lui e di questo se ne accorse anche Isabelle, con cui  nel frattempo avevo instaurato un  ottimo rapporto di amicizia.
Come detto, febbraio è il mese del mio compleanno, precisamente il quindici: avevo intenzione di dare una festa con pochi amici, niente alcool, fumo o roba del genere ed inoltre ci misi un mese a convincere i miei genitori di non voler organizzare la solita festa noiosa con uomini d'affari che nemmeno conoscevo: ma ehi, le relazioni umane servono a far girare soldi!
Eric si prestò ad organizzare tutti i preparativi; era così entusiasta da non poter rifiutare, e quindi gli spiegai a grandi linee come avrei voluto organizzarla. Peccato solo che pur ascoltandomi, non prestò particolarmente attenzione a ciò che gli dissi.
Per tutta la settimana fu abbastanza taciturno, evidentemente non voleva farsi scappare troppe informazioni, ma comunque riuscivo a vedere il suo entusiasmo ed era così travolgente da ricoprirmi di felicità. Il giorno del quindici febbraio cadde di sabato, questo significava che non sarei dovuto andare a scuola. Al mio risveglio trovai una scatola bianca e color tiffany sul mio comodino ed al suo interno trovai un album fatto di fotografie mie e di Eric; ogni singola foto rappresentava per me un momento felice, e mi accorsi che ne erano veramente tanti, così tanti da farmi dimenticare quelle piccole discussioni che avevamo avuto. Sì, all'epoca non vedevo alcuna criticità nei suoi comportamenti: ero totalmente accecato dall'amore che provavo per lui. Finito di sfogliare l'album lo riposi nella scatola e andai in cucina dove trovai altre due scatole: in una ci trovai una collana di perle ed un braccialetto abbinato con una lettera di auguri da parte dei miei genitori che nel frattempo si recarono già a lavoro; nell'altra scatola, ci trovai dei biscotti fatti di farina di frumento e un bicchierone di caffè, amaro, senza nemmeno un po' di latte. Non era il mio cibo ideale per una colazione, ma pensai che fu un gesto carino per non farmi saltare la dieta, e comunque fu molto dolce: apprezzai molto le sue sorprese.
Sentii bussare alla porta, e la nostra domestica si affrettò ad aprire: era Isabelle, che praticamente mi saltò addosso.
'Tesoro auguri, ma siamo in ritardo. Per il regalo dovrai aspettare stasera, ma ti dirò: è PERFETTO.' Disse super entusiasta; lo era perché saremmo andati a fare shopping poco dopo, per tutta la mattina.
'Grazie Belle; certo, mi muovo!'
Mandai un messaggio ad Eric, ringraziandolo per la sorpresa fantastica; mi chiese di andare a fare un giro con lui, ma gli risposi che Fallon era già arrivata. Non ricevetti alcuna risposta.
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'Ti prego dobbiamo entrare da qui!' Implorai Isabelle, anche se praticamente eravamo esausti: avevamo passato tutta la mattinata tra i negozi, nonostante continuassi a fissare costantemente il cellulare in attesa di una risposta da parte di Eric, che, allerta spoiler, non arrivò per tutta la giornata.
'Solo se la smetti di fissare in continuazione quel maledetto cellulare. Sul serio, è da quando siamo usciti di casa che lo controlli!' Tuonò Isabelle.
'È che Eric non mi risponde, credo si sia un po' rattristito che non sono potuto andare da lui...nonostante la bella sorpresa che mi ha fatto' Risposi; nella mia testa  risuonava una voce che mi ripeteva assiduamente:'Colpevole, colpevole, colpevole'
'Eric sapeva che saremmo andati a fare shopping, non è per niente un comportamento maturo, non ha dieci an...' non riuscì a finire la frase dato che mi vide di nuovo prendere il cellulare. Come si concluse la vicenda? Mi beccai uno schiaffo sul braccio, mi sequestrò il telefono e mi trascinò nel mio negozio preferito.
Il resoconto della 'giornata shopping': comprai un pantalone largo azzurro pastello, e un top bianco abbinato per la festa. In quel periodo era tornato ad essere un trend tra i ragazzi.
E poi un messaggio in contemporanea per me e per Isabelle. Da parte di Eric: l'invito al mio party, con su scritto luogo, ovvero casa sua, e l'orario. Si impegnò molto per quella festa, sì, ma a fare l'esatto opposto di ciò che avevo chiesto.
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Mi vestii ed arrivai a casa di Eric che in realtà non era molto lontana dalla mia; mi aprì proprio lui.
'Wow...sei bellissimo, ti amo tanto.'
'Non ti ho sentito per tutta la giornata' Affermai con un velo di tristezza che uscì dalla mia voce.
'Scusami, ero totalmente preso dagli ultimi preparativi' Rispose cercando di nascondere lo sguardo; peccato solo che sapevo capire quando mentiva. Ma nel frattempo mi prese per avvicinarmi a lui e mi baciò.
'Ti amo tanto anche io' Sussurrai.
Appena arrivai la musica era altissima, fu abbassata solo nel momento in cui entrai, ma solo per farmi sentire 'Sorpresa' dai miei amici. C'erano tutti: Isabelle, Jason, Lucy, Brett e Gonzalo Martín. I regali, che scartai il giorno dopo, erano stati riposti accuratamente su un tavolo apposito. La zona piscina fu completamente trasformata in un Open Bar con tanto di Barman e luci, mentre la zona relax, divisa dalla zona piscina con porte scorrevoli di vetro, era diventata una grande pista da ballo con postazione per un dj. E poi un'intera cascata di champagne: era bellissima, ma forse un po' troppo per un compleanno.
Tutto ciò che non volevo, ma non potevo mostrarmi insofferente, aveva organizzato ciò con tanto amore, non sarebbe stato giusto. Ma non è finita qui: dopo poco giunsero i ragazzi della squadra di basket e le cheerleader, più altri ragazzi della scuola che nemmeno conoscevo ma che comunque portarono tanti regali; che adesso non ricordo nemmeno più.
'Chi sono tutte queste persone?' Praticamente dovetti urlare nell'orecchio di Eric, dato che la musica alta non faceva sentire nulla.
'Ho pensato che ti avrebbe reso felice vedere un sacco di gente al tuo compleanno, eh si...lo so che non volevi, ma ho pensato che ti avrebbe fatto cambiare idea. Questa è la tua festa di cui tu ne sei il re ed anche della mia vita.' Lo sapeva; sapeva perfettamente che non era la mia idea di festa ideale e ciò mi rendeva abbastanza contrariato, ma lui aveva organizzato tutto questo per me: voleva farmi sentire speciale e amato da tanta gente.
'Ti amo' Urlai nuovamente.
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Bevemmo e ballammo tutti quanti quella serata; in realtà io lo feci non perché ne fossi amante, ma pensai che se mi avesse visto 'divertire' ne sarebbe stato contento ed avrebbe pensato di aver organizzato una festa perfetta.
Io ed Eric eravamo leggermente ubriachi, d'altronde lo erano un po' tutti: Isabelle e Lucy erano scatenate in mezzo alla pista in quello che era un ballo anche un po' pericoloso. Mentre ballavamo, Eric, preso forse dalla foga, mi prese e mi portò con sé al piano di sopra in camera da letto ed iniziò a baciarmi e spogliarmi; ed io, preso dal momento e dall'eccitazione che il suo tocco mi provocava, lo seguii.
'Aspetta, ho un'idea' Sussurrò
'Filmiamoci'
Sbiancai, era una cosa che normalmente non avrei mai fatto, non mi metteva a mio agio, per nulla. Ma un po' perché ero ubriaco ed un po' perché non mi andava di contraddirlo, accettai.
Chiuse la porta a chiave e posizionò il suo telefono in un punto strategico per riprendere bene tutto e poi continuammo.
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Quanto era bello stare tra le sue grandi braccia, mi faceva sentire così al sicuro: ogni cosa si trasformava e assumeva una nuova vita, il mondo mi sembrava più bello di quanto non fosse mai stato; nessuno avrebbe mai potuto farmi del male quando ero accanto a lui, ci sarebbe stato sempre per me e su questo avrei potuto metterci la mano sul fuoco.
Si addormentò poco dopo, lo guardavo con occhi a forma di cuore e colmi di felicità, serenità; prima di addormentarmi con la testa sul suo petto nudo.

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