leggete la nota in fondo al capitolo ☼---------------------------------------------------
Scesi le scale invece di prendere l'ascensore. Non avevo intenzione di dover aspettare per andarmene da quel posto, non volevo lasciare che Zayn potesse rincorrermi e magari anche rincarare la dose.
Scendendo gli scalini a due a due continuavo a pensare alle sue parole: come aveva potuto essere così diretto ed impertinente? Non era di certo il modo di comportarsi ad un...incontro per un'intervista. Non sapeva neanche chi ero.
Senza mai voltarmi, mi catapultai fuori dall'edificio, e l'aria fresca autunnale mi rinfrescò subito. Le mie guance rosse ed accaldate tornarono della mia carnagione lattea. Non esitai un secondo, e presi il telefono dalla borsa, componendo il numero di Harry. Aspettai che squillasse per tre volte, prima di sentire la voce roca del mio migliore amico.
«Hey Paris! Hai già finito il colloquio?» chiese, e sentii subito che era intento a fare altro al momento.
«Uhm...ciao Harry. Disturbo?» domandai a mia volta non volendo disturbarlo.
«Nessun problema Par, mi serve decisamente una pausa» ridacchiò, e io lo seguii a ruota.
«Beh...ugh, tu non puoi capire quanto Zayn Malik possa essere irritante!» sbuffai non esitando a raccontare ad Harry ciò che era accaduto.
«Perché? Cosa è successo?» sentii che il suo tono stava diventando più duro rispetto ad un attimo prima.
«Forse dovremmo parlarne questa sera. Ti va di venire a casa mia? Potremmo preparare la cena insieme e poi guardare un film» proposi. Mi mancavano le serate con Harry, non ne organizzavamo da un po' di tempo.
«Certo, non vedo l'ora! Ci vediamo più tardi, per che ora?» la sua voce tornò squillante.
«Alle sette».
Ci salutammo velocemente e riattaccai. Senza rendermene troppo conto, mi accorsi solo più tardi di essere già giunta nella via dove si trovava il mio appartamento.
Appena messo piede in casa, tolsi subito i tacchi alti e mi diressi in bagno, iniziando a riempire la vasca con acqua calda e sapone. Mi svestii, ed entrai, cercando di rilassarmi e non pensare alla giornata vissuta.
***
Zayn's pov
Quel pomeriggio, dopo che la signorina Paris Blake aveva lasciato il mio ufficio, non riuscivo a concentrarmi sul lavoro. Non sapevo la causa precisa, ma ogni volta che cercavo di pensare ad altro i miei pensieri tornavano a lei. Ero stato poco carino con lei, e in più non avevamo concluso niente. Questo stava a dire che probabilmente ci saremmo dovuti rincontrare.
L'idea in fondo non mi dispiaceva, ma non avevo alcun contatto suo, perciò non sapevo come fare.
Proprio mentre ero avvolto nei miei pensieri, il mio fidato segretario Louis, nonché migliore amico, entrò nel mio ufficio, senza bussare, il che mi fece irritare leggermente.
«Hey Zay, come te la passi?» mi chiese, rivolgendomi un sorriso luminoso. Se c'era qualcosa che stimavo e apprezzavo di Louis era la sua spontaneità, la sua voglia di vivere. Non era mai arrabbiato o triste, e sinceramente non riuscivo a capacitarmi di come potesse fare.
«Louis, quante volte ancora devo ripeterti di bussare prima di entrare? Avrei potuto essere occupato» lo rimproverai, cercando di non essere troppo autoritario o scortese. In fondo gli volevo bene, anche se quello era un difetto da correggere.
«Woah, woah! Calmati, amico. Si può sapere che succede?» domandò, rivolgendomi un sghembo, come per prendermi in giro.
«Niente, solo che sto lavorando» mentii.
«Mmh...aspetta un attimo. Ma tu non avevi un'intervista con una certa Paris Blake?» disse interrogativo. A quel ragazzo non sfuggiva proprio niente.
«Be'...si» ammisi, cercando di non entrare nell'argomento.
«Ed è già finita? Se è così, è stata decisamente l'intervista più veloce al mondo, potresti vincere il Guinness World Record» cercò di sdrammatizzare.
«No, in realtà non abbiamo concluso niente».
Louis insistette perché gli raccontassi tutta la storia, e così feci. Non ero molto per la quale, ma quando Louis si fissava su una cosa era testardo, e niente gli avrebbe fatto cambiare idea. Quella volta compresa.
«Zayn, scusa se te lo dico ma ti sei comportato da idiota. Non è così che ci si comporta» mi rimproverò, una volta finito il mio racconto.
«Lo so, lo so».
«E adesso cosa hai intenzione di fare?»
«Non ne ho la minima idea» mi grattai la testa, confuso.
«Lei ti piace? Insomma, per averci provato con lei in quel modo spudorato, ci deve essere qualcosa sotto» puntualizzò.
«Non credo di provare qualcosa per lei. Neanche la conosco, e comunque la trovo solo carina» feci spallucce, come per rimanere indifferente.
«Solo carina eh?» domandò con un sorriso malizioso, simile alla faccina degli emojy con lo sguardo pervertito. Io mi limitai ad annuire, mentendo nuovamente.
«Stavo pensando di contattarla, ma non ho il suo numero di telefono».
«Mmh...forse so chi può aiutarti» disse, alzandosi dalla sedia di fronte alla mia scrivania e correndo fuori dalla porta senza aggiungere altro.
A/N:
okay, il capitolo è abbastanza breve, ma hey, eccomi qui, i'm back babies ! è imperdonabile il fatto che per quasi un mese non abbia aggiornato, ma ho avuto davvero poco tempo. avrei voluto aggiornare anche settimana prossima, ma ho troppi impegni scolastici e, in più, martedì è il mio compleanno (YEAH !)
ad ogni modo, nel capitolo c'è stato il primo point of view di Zayn, ed ho introdotto il personaggio di Louis. cosa ne pensate dei nuovi capelli non esistenti di Zayn?
bene, credo di non aver niente da aggiungere, fatemi sapere se il capitolo vi è piaciuto, commentando e votando
al prossimo aggiornamento !

STAI LEGGENDO
The project ≫ z.m.
Fiksi Penggemarthe project ; z.m. dove una giovane donna che lavora per l'editoria intervista un ragazzo davvero stronzo e scorbutico, ma per il quale perderà la testa. ____________________________ all rights reserved to satavn , © [february 2015]