CAPITOLO 2

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Spengo la sveglia frastornata da quelle poche ore di sonno che avevo fatto. Ogni volta la sera, mi sembra di essere stanchissima, ma appena mi distendo a letto, il sonno passa come un incantesimo che svanisce facendo 'PUFF...'

Scosto le coperte e mi dirigo in cucina dove incontro mio cugino già pronto per andare a lavorare, lo vedo sistemarsi la cravatta e farmi un sorriso caloroso, che ricambio.

<<buongiorno Max>> gli dò un bacio sulla guancia e prendo una tazza dal pensile e ci verso dentro un po' di caffè.

<<buongiorno Wen. Più tardi vado a fare la spesa, a te serve qualcosa?>> si sistema la giacca allacciandosi i bottoni.

<<non mi viene nulla in mente, in caso ti scrivo più tardi>> sorrido <<vado a lavarmi, buon lavoro>> mi metto in punta di piedi e gli poso un altro bacio sulla guancia e mi sbrigo a darmi una sistemata.

Alle 7:10 dovevo essere fuori di casa, per arrivare da Grace ci sarebbero voluti cinque minuti, che se facevi con calma o se c'era confusione per strada diventavano anche dieci, e fra la casa di Grace a quella di Jodelle c'è ne volevano altri cinque però essendo una strada più riservata non si trovava traffico, per poi raggiungere la scuola dopo dieci minuti arrivando in perfetto orario, se non in anticipo per riuscire ad andare all'armadietto a prendere i libri.

Mi sono studiata bene la strada e le tempistiche, così da poter essere sicura del tempo che avrei impiegato per arrivare a scuola.

<<ciao, ci vediamo più tardi!>> mi saluta Maxim prima di uscire e sentire la porta chiudersi con un tonfo.

<<a dopo!>> urlo per farmi sentire dato che sono chiusa in bagno per la cura della mia igiene personale.

Mi dirigo in camera dopo essermi lavata e mi comincio a vestire, non dopo essermi fasciata il petto. È un lavoro, che per me, necessita di calma e precisione, perché sennò stavo male tutto il giorno se lo stringevo di più o lasciavo la benda più lenta. Dopo aver finito di sistemarmi prendo la mia comodissima tuta e la indosso. Mi faccio due trecce per tenere i capelli legati e mi affretto ad uscire.

Prendo lo zaino, il telefono e le chiavi della macchina, mi chiudo la porta alle spalle e apro la mia auto, ci salto dentro e metto in moto.

Prima tappa: casa di Grace. Accelero per fare prima nonostante sia in orario. Appena arrivo al suo quartiere, Hyde Park, noto subito la esile figura della ragazza seduta sui gradini del portico di casa sua. Il quartiere dove vive è molto carino, e tutte le case di colore diverso creano un ambiente vivace.

Le sorrido appena sale al posto di fianco al mio <<buongiorno, dormito bene?>> le porgo la guancia vedendola sporgersi per posarmi un tenero bacino.

<<si, te? Immagino che sei agitata. Per me non è tutto nuovo a differenza tua, chissà come ti senti...>> si sistema lo zaino in mezzo alle gambe e si allaccia la cintura di sicurezza.

<<si, mi sento carica al massimo>> metto la freccia per entrare nella strada principale per raggiungere Jodelle, e spero vivamente che non sia in ritardo.

<<come prima cosa dobbiamo passare in segreteria a ritirare i nostri nuovi orari>> constata la nera al mio fianco. Ogni tanto le rivolgo un'occhiata. Ha un fisico asciutto e con poche curve, è anche più bassa di statura di me di qualche centimetro. Però è una ragazza stupenda, sia fuori che dentro.

<<ah è vero>> mi spalmo la mano sulla fronte <<perché non ci siamo andate la volta scorsa?>> mi acciglio continuando a guardare la strada.

<<perché Jodelle ha fatto ritardo e la segreteria ha chiuso>> dice in uno sbuffo divertito.

<<è vero!>> rido pensando a quel giorno.

IL MIO CUORE PALLEGGIA PER TEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora