Ab aeterno amor est

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Ab aeterno amor est

Le iridi verdognole di Simone brillavano sotto il raggio mattutino e di puro incanto, di maestosità sublime nel rimirare il volto sereno della sua amata, avvolta nelle bianche lenzuola e dal profumo inebriante del suo amato. Simone ricordava quel giorno come il più bello della sua vita; dolce come lo zucchero e delicato come una rosa. Il loro amore era sbocciato nel caldo freddo, nello scontro e nella furia, in un fugace attimo di debolezza in cui Cupido scoccò la sua cocente freccia e voluttuosamente si unirono.

Flesse il busto, cercando di non svegliarla dal suo riposo e delicatamente si alzò. Ammirò l’albero opulento di doni, cesti, panettoni artigianali e pandoro. i regali erano perlopiù indirizzati a Valerio. Il pargoletto era atteso da troppo tempo e la loro pazienza si era esaurita, bramavano di stringerlo nelle loro braccia senza separarsi più da lui. Si mise all’opera per attizzare il fuoco e preparare la colazione in modo da iniziare a festeggiare il loro anniversario. Amalgamò l’impasto con cura pur di ottenere dei waffle soffici e succulenti, preparò la salsa di lamponi e sciolse del cioccolato bianco per guarnirli. Preparò il latte con il nesquik, poichè ultimamente Eleonora ne aveva sempre voglia, e del pane burrato con marmellata di fragole. Apparecchiò la tavola mettendoci al centro un bouquet di rose che aveva commissionato la sera prima.

“Dovresti quantomeno indossare una maglietta, altrimenti aumenti il mio supplizio”. Si avvicinò a lui e con la punta della lingua leccò l’impasto che era schizzato nella sua guancia. “Eri sporco”, Serpeggiò sulle sue tumide labbra baciandolo con passione. “Auguri amore mio”. Simone ricambiò il bacio e disse “sei proprio sexy con questo pancione. Ti amo anche io Eleonora e ringrazio la mia sbadataggine altrimenti non ti avrei mai conosciuta”. Continuarono a baciarsi finché Simone non si fermò, desideroso di non spingersi oltre e colmare definitivamente le distanze. Si sedettero a degustare le prelibatezze preparate da Simone. “Mi dispiace non potere aiutare tua madre e le tue sorelle a cucinare”. Egli rispose “non preoccuparti, ci saranno molti anni come questi”.  Ma la regina era nella sua torre e presto avrebbe eliminato il re per un alfiere inutile, manovrato dalla regina della spensieratezza: la follia.

L’amore scoppiettava vivo proprio come le fiamme del fuoco, alimentate da un legno destinato a consumarsi. Il miele liquido che scorreva nelle viscere oculari mischiato al riflesso della luce che adombrava una parte, cogliendo le tenebre, minuziosamente studiavano i muscoli trapezoidali che guizzavano ad ogni movimento e sotto il suono improvviso della pioggia si perse nei ricordi che quell’anno gli avevo elargito. Un caldo abbraccio, puntellato da orizzonti rosati, sotto il tramonto leggiadro che armonizzava il picnic, la goccioline d’acqua che bagnarono i suoi vestiti, la danza consumata sotto lenzuola incestuose, fiammelle simili a delle lucciole che benedirono il gesto di proclamazione perenne d’affetto, fiducia e lealtà. Sospiri esalati e promesse infrante.

“A cosa pensi?”. Si rivolse Simone a lei. “A quanto quest’anno sia stato unico, grazie a te. Mi hai regalato una nuova vita, mi hai fatto rinascere e mi hai fatto sentire amata. E vorrei scusarmi se qualche volta ti ho ferito o ti ho dato motivo di nutrire dubbi su di me”. Al suo risveglio aveva chiesto al Signore la forza necessaria di dimenticare Federico e non peccare ulteriormente di fraudolenza. Voleva concedersi a lui sinceramente. "È nelle difficoltà che l’amore si fortifica; è un sentimento troppo puro, particolare e delicato per essere privo di ostacoli, ma sta a noi saper oltrepassarli dopo averli affrontati. Sono fortunato anche io ad averti al mio fianco, ad avervi. Promettimi amore e ti restituirò il doppio dell’amore che tu mi hai donato”.

“Ti va di passeggiare un po? Inoltre dobbiamo acquistare il regalo per mia madre. Sei stata tu ad impormi di farlo insieme". Eleonora annuì, perciò con l’aiuto di Simone andò a cambiarsi, poichè ultimamente ogni movimento era faticoso e difficile. Indossò un pantalone morbido, largo nei fianchi e nelle gambe che si abbinasse al suo cappotto color rosa pesca, mentre Simone indossò il suo solito completo blu scuro.

Le ombre dell'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora