𝘛𝘰𝘮𝘰 𝘹 𝘒𝘢𝘻𝘶𝘩𝘢

277 8 11
                                    

Requested by: KiraTanaka06

Kazuha's pov:

La Vision Hunt Decree.

Perso tra i miei pensieri, quando il capitano Beidou mise la sua mano sulla mia spalla per riportarmi con i piedi per terra, teso come un filo, scattai in piedi.
Realizzando, mormorai uno "scusa" e tornai seduto sulla mia sedia.
Eravamo nella sua barca, in direzione Inazuma.

«Possiamo anche non andare, se vuoi» disse Beidou, sedendosi al tavolo con me.
Scossi la testa.
«No, no, stavo solo pensando... voglio andarci» le risposi deciso.
Lei annuì, prese un bicchiere di vino e se ne andò bevendolo.

Io rimasi lì, a pensare a lui.
A Tomo.
Eravamo in direzione Inazuma solo per lui.

Guardai fuori dalla finestra, mi soffermai sul cielo e su quelle stelle luminose, lontane, mentre la mia mente era altrove.
La luce della luna passava attraverso quella tonda finestrella ed entrava nella stanza dando un senso di calore all'ambiente, ma alimentò anche il mio senso di solitudine.
L'indomani sarebbe stato un anno senza di lui.

Calde e veloci lacrime scesero silenziosamente sulle mie guance: senza rendermene conto, stavo piangendo.
Le asciugai con il palmo della mano e me ne andai a letto, sperando di riuscire a dormire almeno un po' prima dell'arrivo sull'isola.

~~

Vidi la luce dell'alba spuntare dall'orizzonte, soffusa e calda. Il cielo si illuminò dolcemente di celeste, il sole si stava levando.
Io non chiusi occhio quella notte, per colpa di quella confusione di emozioni che sentivo nel mio petto.

Lui era stato il mio primo vero amico, il mio primo vero amore, solo con lui riuscivo ad essere me stesso.
Quanto amavo quando, dopo cena, mi chiedeva di recitargli alcuni versi delle mie poesie, come se fossi un cantastorie... diceva di amare la mia poesia, la mia voce, e tutto ciò che riguardava me.
Ed era lo stesso per me. Amavo tutto di lui: come mi stava sempre accanto, come mostrava il suo affetto per me, come tentava sempre di darmi la mano mentre passeggiavamo per le pianure di Inazuma, ma io cercavo in tutti i modi di scansarmi, perché in imbarazzo a mostrare a tutti la nostra relazione.
Alla mia reazione, rideva sempre.
E quanto amavo quella sua risata...

Arrivammo presto a Inazuma e scesi al porto.
«Vuoi che io e la mia ciurma ti aspettiamo qui o preferisci che io venga con te?» chiese Beidou, appena toccato terra.
Scossi la testa.
«Preferirei andare da solo. Se voi volete venire per salutarlo, ovviamente, non ve lo impedirò» risposi pacatamente.
Il capitano annuì.
«Bene, ragazzo!» esclamò «Vedi di non metterci troppo tempo, però, mica posso aspettarti per l'eternità!»

Accennai a un lieve sorriso e mi diressi verso la tomba di Tomo.
In realtà, per aver sfidato la Shogun, e per essere un ricercato della Vision Hunt Decree, non ha potuto nemmeno ricevere degna sepoltura. L'unica cosa che riuscii a recuperare fu la sua Vision e la sua spada, la quale piantai nel nostro luogo segreto.

Faceva così strano camminare di nuovo per le strade di Inazuma City... e stavolta lui non era accanto a me.
Se fosse stato qui con me... forse gliela avrei davvero tenuta, la mano.
Un senso di tristezza inondò il mio cuore, tanto da farmi stringere una mano al petto per il dolore.

Non ci volle tanto prima di arrivare sulla spiaggia.
Il sole era alto, a differenza di quella notte magica.
Trovammo noi due questo posto, lontano da quella che era la città e il tutto il suo trambusto.
Lì non c'era nessuna caccia.
Lì non c'era nessuna Shogun.
Lì non c'era nessun esercito alla nostra ricerca.
Lì c'eravamo solo io e lui.
E sotto la luce bianca della luna, scattò il nostro primo bacio.

Arrivai finalmente a quella che potevo definire la sua 'tomba'.
La spada era ancora al suo posto, conficcata e ben salda al terreno, e vicino ad essa una piccola lapide in roccia portava inciso il suo nome e la data di morte.
«Da quanto tempo, Tomo...» lo salutai, inginocchiandomi e accarezzando il manico della sua spada.

Al solo contatto, un dolore lacerante infilzò il mio cuore, come se quella spada mi avesse colpito dritto al petto.
Solo a quel punto, piansi come mai avevo fatto.
Mi rannicchiai su me stesso, inginocchiato, mentre portavo le mie mani al petto. Le lacrime correvano, prepotenti, fuoriuscivano dai miei occhi, mentre i singhiozzi non davano segno di fermarsi.
Piansi e piansi ancora...
«Tomo...» sussurravo, tra i singhiozzi.

Mi venne in mente l'ultima sera in cui fummo insieme.
Eravamo vicino a un falò a guardare le stelle.
Lui amava il cielo, e le lontane stelle, e la luminosa luna che schiariva il buio della notte.
Era in una di quelle occasioni in cui eravamo mano per mano, solo noi due, in silenzio.
«Kazuha...» mi chiamò ad un certo punto.
Mi girai verso di lui.
Lui avvicinò le sue labbra alle mie e, dopo qualche attimo, mi baciò.

Appena ci staccammo, due dolci parole uscirono dalla sua bocca.
«Ti amo»
Arrossii così forte, fino alla punta delle orecchie.
Lo guardavo fisso negli occhi, mentre il mio cuore non smetteva di battere forte: sembrava come se stesse per uscire dal petto.
Dopodiché Tomo sorrise, arrossendo leggermente, continuando a fissarmi negli occhi.
Mi avvicinò a lui, tenendomi sempre per mano.
«Io...» provai a rispondere.
«Non c'è bisogno che risponda. Volevo solo che tu lo sapessi... e ti prego di ricordartelo sempre, Kazuha» mi interruppe lui.
Prima che potessi dire qualsiasi altra cosa, ci unimmo di nuovo in un altro bacio.

Ora mi trovavo lì, solo, insieme alle lacrime e ai singhiozzi.
Continuavo a piangere.
«Tomo... Mi manchi... da morire...» non smettevo di dire.
Riuscii a calmarmi solo svariati minuti dopo, anche se il dolore lacerante della sua mancanza non accennava a sparire.

«Ciao, Tomo...» lo salutai di nuovo, asciugandomi le lacrime.
Mi misi a gambe incrociate, seduto davanti la spada.
«Mi manchi, sai?»
Risi, perché sapevo di star parlando solo a una spada, e non a lui.
«Non dimenticherò mai tutti i momenti passati insieme, né quelli più dolci, né quelli più malinconici, perché ogni attimo con te è stato semplicemente speciale.»
Feci una pausa.

«Non sai quanto mi sono pentito... di non averti detto "Ti amo" quella volta...»
Le lacrime ripresero a scendere, questa volta silenziosamente, ed abbassai lo sguardo, accarezzai di nuovo la spada.

«Tomo... sono in ritardo di un anno...»
Sospirai.
«Ma ti amo anche io»
Ricominciai a piangere. Perché mi mancava, mi mancava da morire.

~~

Non so, non mi fa impazzire, potevo far meglio.
Che ne pensate? Fatemi sapere con un commentino please, ho davvero bisogno di consigli...
Enjoy the reading~

P.S.: ricordo che le richieste sono sempre aperte, piano piano le faccio tutte, tranquilli :)

[ITA] Genshin Impact ~ One Shot [aperte le richieste]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora