[ITA] Genshin Impact ~ One Shot [aperte le richieste]

𝘟𝘪𝘢𝘰 𝘹 𝘍𝘦𝘮!𝘙𝘦𝘢𝘥𝘦𝘳

Requested by: cxllmeily

Era ora di ginnastica.
Tutta la classe prese le proprie cose e si diresse verso il cortile esterno per poter partecipare alla lezione.
Poggiammo gli zaini negli spogliatoi e poi ce ne andammo fuori.
Il sole era caldo e picchiava forte: ormai era quasi estate, la fine della scuola era vicina.

La professoressa, dopo aver fatto l'appello, con il suo fischietto ordinò di iniziare a correre intorno al campo da basket.
Era una delle cose che odiavo di più.
Inoltre, con quel caldo, mi era difficile semplicemente reggermi in piedi.

Iniziai a correre, come quasi tutti gli altri - qualcuno si era giustificato dalla lezione - anche se non mi sentivo bene.
Ogni tanto, sembrava di avere qualche giramento di testa, ciò mi obbligava a fermarmi un attimo.
Ma la professoressa era così severa che ogni volta mi spronava a continuare l'allenamento, nonostante tutto.

E così continuai a correre, sotto il sole cocente, con quel caldo infernale.
«Ehi, Y/n, tutto bene?» chiese una delle mie compagne, vedendomi affaticata.
In quel momento, passò Venti, uno dei più atletici della classe, che mi diede una delle sue pacche sulla spalla per incoraggiarmi.
«Forza, Y/n!» urlò, continuando a correre e superandomi.

Quella pacca obbligò a fermarmi di nuovo.
Poggiai le mani sulle mie ginocchia e cercai di prendere un po' di fiato.
«Y/n!» urlò la professoressa a quel punto «Se ti fermi di nuovo, giuro, la prossima volta ti metto una nota!»
Annuii silenziosamente, presi un respiro profondo e provai a continuare a correre.

Nel momento in cui feci il primo passo, la mia vista si annebbiò, fino a diventare per un momento nera, e mi ritrovai a terra, con tutti i miei compagni di classe, preoccupati, intorno a me.

Anche la professoressa si avvicinò a me.
«Riprendete la lezione!» urlò ai miei compagni.
Mi prese il polso e misurò i battiti cardiaci.
«Tocca portarti in infermeria» commentò, anche un po' seccata.
Guardò verso la panchina su cui sedevano i compagni che si erano giustificati, e con lo sguardo indicò uno di loro.
«Xiao, perché non porti tu Y/n in infermeria?» disse poi.
Il ragazzo annuì, si avvicinò a me e mi aiutò ad alzarmi.
Aiutandomi lentamente, un passo dopo l'altro, riuscimmo ad abbandonare la palestra e ad entrare nell'edificio scolastico.
Mi stringevo forte a lui, cingendo il mio braccio sulle sue spalle, cercando di non svenire di nuovo.

Entrambi camminammo senza proferire parola.
«Posso farcela» dissi ad un certo punto.
Lui mi guardò un poco preoccupato.
«Sicura? Ce la fai a camminare da sola?» mi chiese, prima di lasciarmi andare.
Annuii e riuscii a camminare decentemente, un po' sbandando qua e là, come se non riuscissi ad andare dritta.
In men che non si dica, mi ritrovai di nuovo a terra.
«Y/n!»
Sento Xiao in lontananza chiamare il mio nome, prima che la vista si annebbi e svenga.

~~

Quando mi ripresi, ero su uno dei lettini dell'infermeria.
Xiao era seduto vicino a me, mezzo addormentato, mentre guardava il sole tramontare dalla finestra.
Mi teneva dolcemente la mano, e me ne resi conto solo dopo.
Mugugnai qualcosa, e il ragazzo si girò verso di me. Come di riflesso, tolse la mano dalla mia.
«Xiao...» mormorai.
«Stai meglio?» chiese lui.
Annuii, e rivolsi il mio sguardo fuori dalla finestra.

«Per quanto tempo sono svenuta?» chiesi ad un tratto.
«Boh, penso qualche ora...» rispose lui.
«E tu, Xiao... sei stato tutto il tempo qui..?»
Il ragazzo annuì silenziosamente, stringendo le mani nelle tasche della sua felpa.
«Grazie» sussurrai dopo qualche secondo, non smettendo di guardarlo, mentre il suo sguardo era rivolto verso la finestra, come ad evitare il mio.

Feci come per alzarmi, ma Xiao si allarmò.
«Ehi, cosa hai intenzione di fare?» disse con tono arrogante, ma anche un poco preoccupato.
«Tranquillo» lo rassicurai «Sto meglio»
«Fai come vuoi» mi rispose secco «Ma prima hai detto che potevi farcela e sei svenuta di nuovo»
Lo ignoro completamente, faccio come per alzarmi dal lettino dell'infermeria, ma Xiao mi blocca immediatamente.
«Non te lo permetterò, non ti farò alzare solo per farti svenire di nuovo»
Detto ciò, il ragazzo arrossì leggermente.
«Ehi!» protestai io «Non mi puoi obbligare, ce la faccio ad alzarmi!»